Mancano poche ore alla fine del 2017, e noi di MTB Mag abbiamo pensato alle 10 cose che ci hanno colpito di più in ambito mountain bike durante quest’anno, sia in positivo che in negativo
Quando la bigotteria tocca il suo apice. Su una montagnetta costruita con le macerie della Milano bombardata durante la seconda mondiale, piena di escrementi di cane lasciati dai loro maleducati padroni, c’è qualcuno che si offende se vi girano le mountain bike. Non solo si deve fare lo slalom fra le merde, ma anche fra le puntine.
Uno dei prodotti più discussi del 2017, questo “salsicciotto” o lo si ama o lo si odia. O forse bisognerebbe provarlo per bene per farsene un’idea.
Fanno andare più veloci o servono solo a Minnaar, che è alto come una pertica? Vanno solo bene sul dritto?
Ma soprattutto, sono fragili come un grissino?
La risposta alle prime due domande non è così evidente. Quella alla terza invece si.
Chi credeva che il campione svizzero avesse bisogno di un anno sabbatico dopo il trionfo alle Olimpiadi di Rio si sbagliava. Nino non sembra faticare molto a trovare la motivazione per vincere ogni gara possibile e immaginabile nel 2017: tutte le prove di Coppa del Mondo e anche quella del campionato del mondo sono sue. In poche parole: imbattibile, se non da se stesso.
Troppo caro, coperta troppo corta, si usura velocemente: SRAM è riuscita a convincere gli scettici che il monocorona non è solo una moda, ma un passo in avanti nel mondo della trasmissione. Con l’Eagle GX, il cui prezzo è inferiore ai 500 Euro, è riuscita ad arrivare anche ai brontoloni le cui critiche erano più rivolte al prezzo che alla funzionalità vera e propria, anche se non lo ammetteranno mai.
La denominazione “Intense Rider Direct” è altisonante per quella che invece è una resa all’evidenza: non puoi vendere bici a prezzi folli quando la concorrenza offre bici top di gamma al prezzo del tuo solo telaio. La sensazione è che Intense sarà seguita da altri marchi “blasonati”.
Chi l’avrebbe mai detto che gli ammo a molla sarebbero tornati in voga su bici che non fossero da DH? Il blocco rapido e i pesi ridotti (vedere il nostro test con Fox) li rendono appetibili anche a chi fa enduro e all mountain, permettendo di riscoprire i vantaggi di una molla in termini di sensibilità e assorbimento degli urti.
Semenuk non è solo il rider più stiloso del pianeta, ma anche quello che sembra poter fare qualsiasi cosa con la bici. Questo video è semplicemente incredibile.
Non si chiama Scott, Specialized o Cannondale il telaio front più leggero del pianeta. Stoll è un marchio svizzero molto giovane, il cui carbonio viene prodotto in Germania. 7.7 KG di bici, provati da noi in anteprima qui.
Da campione di DH a campione di Enduro, da Iron Horse a Nukeproof, passando per Specialized. Sam Hill è nei cuori dei mountain biker, questo è fuori discussione, così come fuori discussione è il suo talento.
Cosa abbiamo dimenticato?
Buon 2018!
Sono iniziati gli sconti del Black Friday, andiamo a vedere alcuni affaroni. Se trovate altri…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…