È molto difficile stilare una classifica degli itinerari più belli, perché ce ne sono veramente tanti che meriterebbero di essere nominati. Qualcuno per la bellezza del luoghi o dei sentieri e altri perché si è capitati nel posto giusto al momento giusto, per esempio dopo una bella nevicata che cambia completamente il fascino del posto, o semplicemente con la giusta compagnia. Questi sono i 12 giri che hanno per me un ricordo speciale e che, quando posso, rifaccio sempre molto volentieri.
Prato Piazza è in assoluto uno dei più bei posti della Val Pusteria, ma anche di tutte le Dolomiti! Si può salire sia da nord, dalla val Pusteria, che da sud, da Carbonin, quasi tutto su strade sterrate e sentieri. I sentieri per scendere sono tanti e tutti divertenti, a nord verso Braies, a ovest per la val del Chenope, a sud per il sentiero 37 verso carbonin e ad est lungo l’impegnativo sentiero che scende per la val Chiara. Altamente consigliabile arrivare anche alla cima del monte Specie, tutta pedalabile, con panorama invidiabile sulle Dolomiti. Solo per amanti del portage, ma con vista eccezionale e bellissima discesa, la salita al picco di Vallandro. Altro punto a favore di questo meraviglioso spot, è che tutti gli itinerari si possono fare anche in inverno, sia in salita che in discesa!
Anche per Merano 2000 vale lo stesso discorso di Prato Piazza, ci sono tantissime salite e tantissime discese per tutti i gusti, e tutte si possono fare sia in estate che in inverno. Solo che qui l’altipiano è molto più grande e il sentiero europeo che corre tutto oltre i 2000 metri è veramente lungo, bello e panoramico, collega infatti Merano 2000 con Bolzano. I top sono la salita al Grande Catino, con vista a 360° sulle alpi, il passaggio agli incredibili omini di pietra e la discesa sul divertente sentiero. In febbraio si tiene il “The White Trail” l’avventura in autonomia in fat bike sulla neve.
Il giro dei 5 rifugi (Ra Stua, Fanes, Fodara Vedla, Pederù e Sennes, con eventuale aggiunta del Biella) è definito uno dei più belli al mondo. Se questo vale sicuramente per i panorami, lo è un po’ meno per gli amanti dei sentieri, si pedala infatti quasi sempre su strade forestali. Ma c’è un però, infatti anche questo itinerario si può percorrere sulla neve, e quando si trovano le condizioni giuste diventa molto, ma molto più bello e divertente che in estate!
Un itinerario al lago di Garda non poteva certo mancare e questo, anche se molto impegnativo, è il mio preferito, perché associa una bella salita quasi tutta pedalabile, panorami da urlo sul lago e sulle alpi e una discesa da leccarsi i baffi. Inoltre, al rugio in cima all’Altissimo, potrete riposarvi gustando ottime specialità! Il sentiero per la discesa è uno dei top, prima il famoso 601 e poi il Coast trail fino a Torbole, 2000 metri tecnici e spettacolari.
Un itinerario non lungo, ma con una bella salita piuttosto impegnativa, un bellissimo panorama su tutta la val Venosta e una super discesa. Uno spot che Roberto ed io abbiamo scoperto un po’ di anni fa e adesso è diventato un must per tutti gli esigenti biker, per la maggior parte germanici, che frequentano la val Venosta. Con il tempo abbiamo migliorato sempre più il giro, con delle belle varianti sia in salita che in discesa, una delle più lunghe e divertenti delle alpi, con i suoi 1800 metri di dislivello. Inoltre, sebbene si arrivi fino a 2500 metri, l’itinerario è praticabile normalmente già dalla primavera, vista la buona esposizione al sole.
La scalata alla cima dell’Etna è stato il mio sogno di una vita, fin da quando ero bambino. Qualche anno fa finalmente sono riuscito a realizzare questo sogno, partendo dal mare all’alba e arrivando ai 3300 metri del cratere nel pomeriggio, salendo per la maggior parte su strade sterrate, per poi ridiscendere al mare sulla sabbia lavica e su sentieri. Una esperienza fantastica e unica!
Il passo del Madriccio, situato a 3123 metri sul livello del mare, è il passo ciclabile più alto d’Europa. Un itinerario molto impegnativo, specie se fatto in giornata e salendo da Solda senza l’aiuto della funivia. Con un po’ di tecnica, molta forza e la bici giusta si riesce a pedalare praticamente fino al passo, ad esclusione di poche decine di metri troppo ripidi. Il panorama dalla cima è fantastico, e la discesa lungo tutta la val Martello è impegnativa ma divertente e lunghissima con i suoi 2500 metri di dislivello. Bisogna aspettare luglio perché la neve sia completamente sciolta fino al passo
Un itinerario studiato con l’amico Roberto, che però all’ultimo momento non è riuscito a venire. Arrivare 4 volte (che poi alla fine sono state 5) sopra i 3000 metri in una giornata. Le cime sono tutte nei dintorni del passo dello Stelvio, e sono il Pirovano, lo Scorluzzo, la Cima Rossa e il Piz Umbrail, con aggiunta, in passaggio, anche del Piz Rims. Tratti di portage neanche lunghissimi e discese tutte ciclabili. Fatto in tre diverse varianti, tre tremila in una mattina, 4 tremila e 5 tremila in un giorno. Panorami pazzeschi!
Report
Traccia
Altro giro studiato dall’amico Roberto e realizzato insieme, la salita fino al rifugio Payer sotto l’Ortles, a 3029 metri. Partenza da Gomagoi, salita su sentieri in parte pedalabili e tratti a piedi esposti fino al Payer, e poi discesa bellissima tutta in sella fino a Trafoi e Gomagoi, giro che sembra impossibile a vederlo dal basso e si rivela invece fantastico. Anche qui tre diverse varianti in discesa, una più bella dell’altra.
Giro tanto spettacolare quanto impegnativo, tutto al cospetto del Catinaccio, salita al passo Principe pedalabile con buona gamba, poi a spalla fino al passo Antermoia e poi giù in discesa fino a fondovalle passando dal bellissimo lago Antermoia. Si soffre in salita e ci vuole tecnica in discesa, ma lo spettacolo del Catinaccio sempre presente fa dimenticare tutte le difficoltà. Tutto esposto al sole perciò fattibile fino in autunno.
Panorami bellissimi e sentieri molto divertenti racchiusi in un giro non molto lungo, ristretto al massimo si può fare anche in mezza giornata. Il clou è sicuramente il sentiero sull’altipiano dello Sciliar e quello che scende verso Fiè, con i famosi ponti di legno nella stretta gola. Prima e dopo si può allungare il giro a piacere, sempre pedalando in ambiente fantastico.
Incredibile giro completamente in ambiente dolomitico che raggiunge il rifugio Puez e fattibile sia in senso orario che antiorario con piccole varianti. Da fare però fuori stagione, perché i sentieri sono molto frequentati da escursionisti. Impegnativo ma di grande soddisfazione.
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