Autore: Francesco Mazza
I giorni a cavallo della fine di un anno solare e dell’inizio del nuovo sembrano essere inevitabilmente il momento in cui tirare le somme dell’anno appena trascorso e la mountain bike, con le sue diverse discipline e le mille sfumature e sfaccettature di uno sport così bello, appassionante e semplicemente complesso, offre numerosi argomenti per essere oggetto di un bilancio. Cerchiamo di capire quindi cosa ha portato di buono questo 2018 appena conclusosi.
La pace dei formati ruota
L’argomento formato ruota ha finalmente trovato pace, con la convivenza di entrambi i formati, 27.5″ e 29″, nella gamma della maggior parte dei produttori. La larghezza media dei copertoni è aumentata e anche sotto questo aspetto sembra che il mercato si sia stabilizzato, proponendo sempre meno le soluzioni Plus e Mid-Plus che non hanno mai attecchito particolarmente ma che hanno comunque partecipato a definire l’attuale trend dei copertoni più larghi.
Aria fresca in downhill
Il formato ruota da 29 pollici ha invece contribuito molto a portare nuovo interesse nel mondo della DH, da sempre la specialità più seguita della MTB ma al contempo la disciplina per la quale si vendono meno bici. Nel 2018 sono stati molti i produttori che hanno portato sui campi di gara un modello da DH con ruote da 29″ e questo ha giocato un ruolo importante nel mischiare le carte della parte alta della classifica. Alcuni rider, pur potendo scegliere, hanno comunque preferito le 27.5″ per esprimere meglio il proprio stile di guida e infatti non abbiamo assistito a un’uniformazione di tutti i marchi al nuovo formato come è successo nel XC. Le 29″ sono salite sul podio della overall con Pierron e sul podio della maggior parte dei singoli eventi di World Cup ma la stagione 2018 non è stato esclusivamente appannaggio delle 29″, tuttavia è indubbio che questo formato possa ormai ritenersi consolidato in DH e ciò ha risvegliato anche il mercato delle vendite di bici da discesa, piuttosto fermo nelle stagioni precedenti.
XC che spettacolo!
Se la DH ha vissuto una stagione di fermento, quella del XC è stata decisamente una stagione eccellente. Si è dimostrata la disciplina più trend del 2018, con una crescita di interesse esponenziale che ha portato la XC World Cup ad affiancare e superare la DH World Cup nelle statistiche di audience di Red Bull TV. Indubbiamente la qualità dei percorsi di gara, con maggiori componenti tecniche sia in salita che in discesa, ha permesso al XC di guadagnare in spettacolarità senza perdere nulla dal punto di vista atletico, raggiungendo l’interesse anche di chi non pratica questa disciplina. Inoltre la stagione è stata particolarmente emozionante, con gare spesso serrate e combattute e con il nostro Kerschbaumer che ha dato un forte stimolo mettendo il sale sulla coda del mattatore Schurter a Vallnord e dandogli del filo da torcere nelle altre gare.
Enduro disciplina consolidata
L’enduro intanto si è sempre più delineato come disciplina agonistica seria e impegnativa, smarcandosi definitivamente dal concetto di gare per amatori e per pro riciclati da altre discipline e configurandosi come una specialità dall’identità chiara e coerente che vede la partecipazione di atleti professionisti, specialisti della disciplina. Nel 2018 il dialogo tra UCI ed EWS è cresciuto concretamente dando alla luce l’ambito premio della maglia iridata anche in enduro, per la prima volta al Trofeo delle Nazioni del 2019 a Finale Ligure. Questa nuova linfa che sgorga dalla collaborazione con l’UCI lascia sperare anche in una regolamentazione più ferrea in merito al problema doping, che al momento è potenzialmente il tallone di Achille di questa disciplina.
La rivincita delle trail bike
Al contempo, le bici da enduro hanno smesso di essere le protagoniste della scena MTB e l’enduro in generale ha subìto un calo di vendite, con molti amatori che sono passati alle eMTB e altri che hanno compreso che, se non si è prevalentemente alla ricerca delle prestazioni in discesa, una trail bike rappresenta la scelta migliore per la maggior parte delle condizioni di utilizzo al di fuori dell’agonismo. Con la complicità di una serie di nuove bici da trail davvero interessanti, aggressive e polivalenti, questo segmento nel 2018 ha finalmente iniziato a suscitare molto interesse anche in Italia ritagliandosi una concreta fetta di mercato.
Il ritorno del freeride
Una ventina di anni fa, dopo un periodo di estremo ed esclusivo interesse per la parte agonistica del mondo della MTB come DH e XC, il pubblico iniziò a emozionarsi e identificarsi con quei rider che semplicemente si divertivano nei boschi, scendendo con stile e fantasia su percorsi senza fettucce, se non proprio lontani da qualsiasi percorso. La disciplina più alla moda, protagonista delle copertine dei giornali e dei video, quella che faceva parlare, emozionare e soprattutto vendere, era il freeride. Una disciplina che sembrava ormai abbandonata e sepolta da anni sotto il più recente interesse per l’agonismo portato dall’enduro, che nell’ultimo decennio ha riportato tra le fettucce gli amatori e i “weekend warriors”. Attualmente invece, per quanto il mondo dell’agonismo professionista abbia enorme seguito mediatico, qualcosa è cambiato tra gli amatori e l’approccio freeride pare sia tornato parecchio in voga nel 2018.
La riqualificazione dell’alluminio
Forse proprio per questo motivo, per una minore devozione all’agonismo duro e puro e per un utilizzo meno selettivo dei mezzi, l’alluminio è tornato a prendersi una fetta di mercato interessante come materiale di costruzione dei telai, dopo anni in cui è stato relegato agli allestimenti di bassa gamma in favore del carbonio. Nel 2018 abbiamo visto da alcuni brand diverse proposte di allestimenti top su telai in alluminio. Un abbinamento apprezzato da un buon numero di acquirenti che per diversi motivi non gradiscono il carbonio come materiale di costruzione per i telai ma non per questo, per avere un telaio in alluminio, vogliono necessariamente dover ripiegare su allestimenti di scarsa qualità. Speriamo che altri marchi diano seguito a questo trend, diversificando le proposte.
Tutti sul treno dell’elettrico
Che le e-bike stiano diventando parecchio popolari è evidente ed è altrettanto evidente quanto questo nuovo segmento stia dando respiro a molti produttori, creando una fetta di mercato che non solo attinge dal mondo dei mountain biker ma coinvolge anche un elevato numero di neofiti. Un mercato nuovo sul quale molti brand hanno concentrato grosse risorse e che ha attirato l’attenzione anche di marchi provenienti dal settore motociclo che fino a oggi non si erano mai occupati di MTB. Tutti sul treno dell’elettrico insomma, a cercare la propria porzione di questa nuova fetta di mercato. Tutti a eccezione di pochi marchi, ritenuti “di elìte” nel mondo della MTB, che sembra non abbiano alcuna intenzione di allargare la propria gamma al mondo delle e-bike, quasi a voler sottolineare in qualche modo la solidità del proprio brand. In ogni caso, il successo della pedalata assistita ha dato un notevole boost al mercato della MTB nel 2018.
Più quote rosa
Dalle bici all’abbigliamento passando per protezioni e componenti, molti brand hanno riconosciuto l’importanza di una linea dedicata alle esigenze femminili e sono sempre più i prodotti specifici per le donne, come sono sempre di più le donne che praticano questo sport. Molte delle nazioni europee, così come i paesi del continente nordamericano e di quello oceanico, vantano un numero davvero elevato di biker donne e anche l’Italia sta cominciando di recente a registrare una notevole diffusione. Non è più così raro incontrare ragazze sui trail e nella maggior parte dei casi, si tratta di biker abili e capaci. Da segmento marginale e piccolissima nicchia a mercato complementare di quello da uomo, un forte segnale della crescita di questo sport che le aziende hanno saputo cogliere e per il quale nel 2018 si sono impegnate in modo interessante.
Si torna con i piedi per terra
Dopo qualche anno di pura follia, con prezzi dei top di gamma in continuo aumento come in una sorta di euforica corsa all’oro, nel 2018 molti brand hanno iniziato finalmente a confrontarsi con le esigenze dei propri clienti nonché con l’efficiacia della concorrenza del mercato della vendita diretta online. Alcuni di questi hanno scelto politiche più vicine al consumatore, riducendo i nuovi prezzi di listino a parità di allestimento rispetto a quelli dell’anno scorso. Un buon segnale che dimostra come sia possibile soddisfare un maggior numero di clienti senza dover necessariamente spremere il loro portafogli. Speriamo rappresenti un’inversione di rotta concreta e destinata a durare.
Questo 2018 in fin dei conti sembra essere stato un anno favorevole per la MTB, un anno di sviluppo e di rinnovamento, senza grossi e spesso mal tollerati sconvolgimenti a livello di standard e di novità come negli anni precedenti ma con un mercato che ha avuto il tempo di stabilizzarsi e di trovare maggiore solidità, mentre ciascuna disciplina è cresciuta creando emozioni ed entusiasmo nei biker. E a voi, questo 2018 nel mondo della MTB, è piaciuto?
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