6 motivi per uscire in MTB anche quando fa freddo

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L’inverno è arrivato, ma non è un buon motivo per chiudere la bici in garage e non pedalare fino al disgelo. Ecco perché vale la pena uscire di casa anche quando il termometro si stacca con fatica dallo zero.

I soliti sentieri si trasformano



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Anche se non è ancora caduta la neve, il freddo trasforma i sentieri che siamo soliti percorrere: rende il fondo duro, con la terra che si apre, letteralmente, per via dell’acqua che fa pressione una volta ghiacciata. Una sorta di “cartonato” che obbliga a scegliere linee nuove e cambia il grip.

Se poi è caduta la neve, il bosco si trasforma, i rumori si attutiscono, il sentiero si riconosce a malapena e la solita discesa diventa una nuova sfida.

Divertirsi con nuova attrezzatura

Dopo primavera, estate e autunno in sella con il solito abbigliamento che comincia ad essere logoro, per non parlare delle scarpe dal colore ormai indefinito, vestirsi per uscire d’inverno rappresenta una piccola sfida per trovare il giusto equilibrio fra caldo e freddo. Si comincia dunque con gli esperimenti che, per fortuna, non sono così costosi come quando si cambiano componenti alla bici. Provare un nuovo intimo invernale, o comprarsi un paio di calze in lana e dei guanti imbottiti mantiene viva la voglia di uscire e testare il nuovo materiale.

Godersi l’aria frizzante

Ammettiamolo pure: uscire di casa con temperature prossime allo zero richiede una sana dote di masochismo, ma una volta superati i primi minuti in sella in cui uno si chiede chi ce lo faccia fare, il corpo si scalda e l’endorfina comincia a fare effetto.

L’aria fredda ci sveglia dal torpore invernale, ci fa sentire vivi e ci fa anche un po’ compatire chi è chiuso in un’auto a respirare i gas di scarico di quello davanti mentre è in coda per andare al centro commerciale. Insomma, fin quando i piedi e le mani non cominciano a diventare troppo freddi, quest’aria frizzante ci ricorda che l’essere umano non è stato concepito per vivere solo fra divano-auto-ufficio-supermarket.

Bruciare calorie

L’inverno è il periodo in cui si mangia più pesante, in particolare durante l’Avvento e le feste di fine anno. Panettoni, pandori, cenoni, pranzoni, alcool a gogò. Se si continua a girare regolarmente anche quando fa freddo, non bisogna rinunciare a nessuna di queste cose, sbattendosene altamente di diete e conteggio di calorie. Chi vuole vivere di insalatine condite con il limone?

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Le notturne

Anche se in verità più che delle notturne sono delle pomeridiurne, perché il buio cala già alle 16:30, girare con le luci nel bosco è una cosa fantastica. Non solo i sentieri cambiano aspetto, ma tutti i sensi lavorano al massimo per reagire velocemente a quello che il fascio di luce permette di vedere. Si torna un po’ animali.

Il discorso sul materiale da provare si amplia ulteriormente, arrivando alle luci, su cui si possono spedere giornate intere a discutere con gli amici, a seconda di budget e tipologia di uscite. Insomma, un’occupazione invernale come si deve.

La soddisfazione

Ok, vi siete beccati i geloni in faccia, i piedi non si sentono più, le mani non riescono neanche a prendere le chiavi per entrare in casa, ma volete mettere la soddisfazione di quando vi schiaffate nella vasca da bagno bollente e cominciate a tornare in vita? Vi sentirete dei leoni per tutta la sera e il giorno dopo siete pronti a ricominciare con la tortura di uscire in bici al freddo.

Foto di copertina di Tomaction.

Commenti

  1. schiaccio84:
    Se vuoi proprio fare economia metti dei bei calzettoni caldi invernali, sopra metti un sacchetto di nylon che arrivi almeno a metà polpaccio, e sopra ancora un'altra calza (anche leggera va bene, nasconde solo il sacchetto). Poi infili la scarpa.

    Anche se scarpa e calza esterna si bagnano il piede rimane abbastanza asciutto.

    Ovviamente ci sono sistemi che offrono molto più comfort, ma questo è a costo zero.
    Mi ricorda gli stradisti che si mettono il guanto da lavapiatti quando piove, così secondo loro "rimani asciutto". Peccato che uno poi abbia la mano in cancrena per l'umidità che non se ne esce.
  2. Le scarpe da enduro che ho (Specialized 2fo flat) sono tutte traforate e non impermeabili. E non uso pedali con attacchi. In montagna già a settembre mi gelavo i piedi... Come si può ovviare al problema? Senza cambiare scarpe...
    Esistono dei sovrascarpa adeguati e realmente efficaci?
    Io ho dei calzini in softshell che non sono malaccio. Comprati al decathlon anni fa, che io sappia non li producono più. Hanno dei difetti, comunque: il tessuto è rigido, perciò bisogna che siano della misura giusta, altrimenti fanno fastidiose pieghe o stringono sul piede. Inoltre, trattandosi di softshell, se si bagnano è finita. Ieri, ad esempio, della neve ha bagnato la punta dei piedi e al rientro a casa le dita erano congelate. Gore Bike Wear produce dei calzini appositi che sono dati per impermeabili e traspiranti. Per 35 €, se funzionano, sono una spesa certo inferiore alle scarpe invernali. Qualcuno li ha provati?
    Curiosa la soluzione del nastro a tappare le prese d'aria delle scarpe.
    Deleteria la soluzione del doppio calzino col nylon in mezzo. Oltre non far trasudare l'umidità e inzuppare il piede, crea anche notevole spessore. Un errore comune è quello di aggiungere così tanti calzini da stringere troppo il piede, deprimendo la circolazione e quindi congelando le dita.
    I copriscarpa funzionano fintanto che non si disintegrano: sono nati per la strada.
    Le scarpe invernali sono la soluzione migliore, va riconosciuto. Mi tentano, ma in effetti hanno costi notevoli (esagerati, direi, visto che non c'è granché in più rispetto ad una scarpa normale) e di rado beneficiano di sconti ragionevoli.
  3. Io cerco di concentrare le uscite nel periodo più caldo della giornata, comprendo chi ha altri impegni e sia obbligato a farle, ma le uscite all'alba quando fa più freddo non sono il massimo per me.
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