L’inverno è arrivato, ma non è un buon motivo per chiudere la bici in garage e non pedalare fino al disgelo. Ecco perché vale la pena uscire di casa anche quando il termometro si stacca con fatica dallo zero.
Anche se non è ancora caduta la neve, il freddo trasforma i sentieri che siamo soliti percorrere: rende il fondo duro, con la terra che si apre, letteralmente, per via dell’acqua che fa pressione una volta ghiacciata. Una sorta di “cartonato” che obbliga a scegliere linee nuove e cambia il grip.
Se poi è caduta la neve, il bosco si trasforma, i rumori si attutiscono, il sentiero si riconosce a malapena e la solita discesa diventa una nuova sfida.
Dopo primavera, estate e autunno in sella con il solito abbigliamento che comincia ad essere logoro, per non parlare delle scarpe dal colore ormai indefinito, vestirsi per uscire d’inverno rappresenta una piccola sfida per trovare il giusto equilibrio fra caldo e freddo. Si comincia dunque con gli esperimenti che, per fortuna, non sono così costosi come quando si cambiano componenti alla bici. Provare un nuovo intimo invernale, o comprarsi un paio di calze in lana e dei guanti imbottiti mantiene viva la voglia di uscire e testare il nuovo materiale.
Ammettiamolo pure: uscire di casa con temperature prossime allo zero richiede una sana dote di masochismo, ma una volta superati i primi minuti in sella in cui uno si chiede chi ce lo faccia fare, il corpo si scalda e l’endorfina comincia a fare effetto.
L’aria fredda ci sveglia dal torpore invernale, ci fa sentire vivi e ci fa anche un po’ compatire chi è chiuso in un’auto a respirare i gas di scarico di quello davanti mentre è in coda per andare al centro commerciale. Insomma, fin quando i piedi e le mani non cominciano a diventare troppo freddi, quest’aria frizzante ci ricorda che l’essere umano non è stato concepito per vivere solo fra divano-auto-ufficio-supermarket.
L’inverno è il periodo in cui si mangia più pesante, in particolare durante l’Avvento e le feste di fine anno. Panettoni, pandori, cenoni, pranzoni, alcool a gogò. Se si continua a girare regolarmente anche quando fa freddo, non bisogna rinunciare a nessuna di queste cose, sbattendosene altamente di diete e conteggio di calorie. Chi vuole vivere di insalatine condite con il limone?
Anche se in verità più che delle notturne sono delle pomeridiurne, perché il buio cala già alle 16:30, girare con le luci nel bosco è una cosa fantastica. Non solo i sentieri cambiano aspetto, ma tutti i sensi lavorano al massimo per reagire velocemente a quello che il fascio di luce permette di vedere. Si torna un po’ animali.
Il discorso sul materiale da provare si amplia ulteriormente, arrivando alle luci, su cui si possono spedere giornate intere a discutere con gli amici, a seconda di budget e tipologia di uscite. Insomma, un’occupazione invernale come si deve.
Ok, vi siete beccati i geloni in faccia, i piedi non si sentono più, le mani non riescono neanche a prendere le chiavi per entrare in casa, ma volete mettere la soddisfazione di quando vi schiaffate nella vasca da bagno bollente e cominciate a tornare in vita? Vi sentirete dei leoni per tutta la sera e il giorno dopo siete pronti a ricominciare con la tortura di uscire in bici al freddo.
Foto di copertina di Tomaction.
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