Sabato scorso si è verificato un incidente in cima all’Alpe Giumello, ed a rimanerci coinvolto è stato un utente del forum che conoscete bene perché spesso immortalato da Eugenio Pozzi nelle tante foto del giorno. Si tratta di Angel68, che era in giro proprio con Eugenio.
Questo quanto riferito da Nyberg:
Penso che la notizia sia giunta pure a voi. La tragedia all’Alpe Giumello di sabato 30 novembre 2019 ha coinvolto Eugenio e Angelo, purtroppo con la morte di quest’ultimo.
Ci siamo incontrati venerdì sera per una cena in ValBiandino e con loro ho partecipato ad alcune delle loro uscite. Credetemi è come se mancasse una parte di noi, perchè noi bikers siamo una grande famiglia e la passione che ci accomuna è un qualcosa che ci lega che va oltre il sentimento che non si può spiegare. Eugenio è a pezzi, e loro due erano una coppia inseparabile , una compensazione dell’uno con l’altro incredibile. Il bianco e il nero, il Batman e Robin, il Bud Spencer e il Terence Hill.
Noi del gruppo del Zocher Dur vorremmo ricordarlo con alcuni dei loro scatti in cui si vede Eugenio ed Angelo insieme e Angelo tra le sue montagne sempre conquistate con il sudore l’entusiasmo. Vorremmo ricordare Angelo come il nostro protettore sui trail.
Per la precisione quello che è stato scritto sui giornali e online è pura fantasia. Come ben sapete il giro del Giumello non presenta tratti troppo esposti e non esistono precipizi. Scendendo da un pezzo innevato partendo dalla croce (la neve era dura ma entrambi sono biker che possiedono tecnica sanno quello che fanno e già hanno vissuto esperienze e situazioni di questo tipo, se non più estreme), Angelo ha perso il controllo della bici su una lastra e girandosi ha sbattuto l’osso del collo sulla base di un albero (alberi tra loro distanti). È solo il destino che ha voluto ciò.
Invito tutta la community di MTB Mag a stringersi intorno ad Eugenio, distrutto dal dolore, ai familiari di Angelo e a tutti i suoi amici. Ci mancherai.
Aggiungo che fa amarezza - più che rabbia - leggere poi articoli come questo https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/morto-casargo-1.4915120 , nel quale si fa passare come uno sprovveduto il povero rider e come un bravo "padre" l' "assennato rifugista" : NOI eravamo in 9 bikers a pranzo allo Shambala sabato, NON c'erano altri bikers, NESSUNO, meno che meno il rifugista, ci ha rivolto la parola o chiesto che tragitto avessimo intenzione di fare e, aggiungo, abbiamo fatto la discesa che da Chiaro scende a Tedoldo (a tratti piuttosto tecnica) che era in condizioni perfette senza tracce di ghiaccio.