Il futuro è dello sport all’aria aperta

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Guardare in avanti è l’unico modo per non cadere in depressione da quarantena. Per noi mountain biker ancora di più, visto che in diversi Paesi, fra cui l’Italia, è vietato praticare sport all’aperto. Sbeffeggiati, additati a nemico pubblico numero uno, sgridati da concittadini frustrati, ora chiusi in casa insieme a runner e chiunque altro volesse ossigenare il cervello nel rispetto delle norme antivirus.

Gli untori che praticano sport hanno però davanti a sé una rivincita enorme: anche chi ci dà contro si troverà a fare i conti con un modo di vivere che non sarà più lo stesso di prima, perlomeno fin quando non verrà trovato un vaccino. Palestre, spogliatoi, eventi al chiuso con tanta gente, sono tutti destinati ad essere ignorati a lungo per paura del contagio.



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Il modo più sicuro per muoversi sarà quello di stare all’aria aperta, lontano dagli altri. Proprio come fa chi va in MTB. Magari noi dovremo stare attenti alle uscite di gruppo, ciò non toglie che non è un problema rispettare la distanza sociale mentre si pedala. E voi, sceriffi da balcone ed isterici al volante, vi dovrete adattare o rassegnarvi ai vostri travasi di bile mentre ingrassate e rinstupidite davanti al televisore.

Foto di copertina di Filippo Macalli

Commenti

  1. YetiMan:

    @marco, come vi state comportando in Ticino? In Svizzera non è "vietato" andare in bici, ma si "raccomanda" di stare a casa. Sono vietati unicamente gli assembramenti di più di 5 persone. Qui a Zurigo vedo che un sacco di gente va in giro come se niente fosse, a Ginevra mi dicono che non va quasi nessuno... Io ho smesso di andare in bici da un paio di settimane, vado solo a correre vicino a casa, ma mi sto chiedendo cosa sia giusto o lecito fare... la voglia è tanta!
    io ci vado tanto quanto prima, magari più lento in discesa. Ho tanto materiale da testare e sinceramente se non mi muovo all'aria aperta divento intrattabile. Quindi fin quando è permesso, lo farò. D'altro canto in giro in città non c'è nessuno, per cui la gente sembra aver capito bene cosa può e cosa non può fare. Ai supermercati non c'è casino, non ho mai fatto la fila fuori per aspettare il mio numerino.

    In giro nei boschi, fra l'altro, è pieno di vecchi a piedi. Devo ancora capire il perché.
  2. Secondo me inizialmente e’ possibile che ci sia un incremento di biker sui sentieri , ma durerà poco perché finito l’entusiasmo iniziale a pedalare ci si sfianca e chi è ‘ abituato ad altro si arrende subito.
    Quando 6-7 anni fa apri’ il negozio di bici del mio amico ( unico da Messina a Taormina ) ci fu un boom di aspiranti ciclisti . Al punto di incontro la domenica mattina eravamo sempre in 25-30 !
    Tempo 6 mesi siamo rimasti i soliti 5-6 della squadra .
  3. BRS1978:

    Bel punto di vista e concordo quasi su tutto.
    Probabilmente i runner si troveranno con i parchi soprafollati, e sicuramente ci saranno anche nuovi amici con bici nuove fiammanti. Ma dureranno? Quando c'è da durare fatica non a tutti piace. Soprattutto non si fanno le salite senza allenamenti. Quindi ci sarà chi avrà voglia e costanza e sarà un nuovo amico, e chi abbandonerà presto la bici.
    Credo che tornerà qualche ciclista fermo da tempo
    In compenso ci saranno molte bici nuove fiammanti nel mercato dell'usatoda acquistare! Chi non rimarrà con le pezze al "retro"....
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