Il Coronavirus sta per distruggere i negozi di bici?

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Il mercato della bicicletta è praticamente fermo. I negozi sono chiusi da settimane proprio nel periodo più importante dell’anno, la primavera, quando sono pieni di bici nuove pronte ad essere vendute. Non si sa ancora quando potranno riaprire, ma prima di maggio sembra dura. Online cominciano già a vedersi sconti sulle “bici in magazzino”, anche perché la gamma 2021 non dovrebbe essere lontana dalla presentazione (per esempio Giant ha già mostrato qualcosa).

Ricordiamoci, infatti, che le tempistiche della produzione di biciclette e relativa componentistica sono lunghe e che tanti marchi spostano il rischio imprenditoriale sul negoziante: preordini a giugno/luglio, anticipi poco dopo, consegna bici a fine anno, e magazzini de facto nei singoli negozi (con i conseguenti costi e rischi di furto). In pratica producono sul venduto, ma il venduto ai negozi, non ai clienti finali, cosa che in una situazione straordinaria come questa può rivelarsi fatale per tanti.



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Avete anche già visto che marchi di componentistica come Fox e Rock Shox hanno già presentato i prodotti 2021, segno che il mercato OEM (quello dei primi montaggi) è in movimento da tempo e che quindi la valanga di nuovi prodotti sembra inesorabilmente in arrivo.

Per i negozianti questa è una catastrofe, perché si trovano con il magazzino pieno a poche settimane dal lancio delle bici 2021. Le strade sono due:

  1. i produttori posticipano i prodotti 2021. Una cosa praticamente infattibile se le bici sono già state create in Oriente. Ricordiamoci che Taiwan, dove tanti telai in carbonio vengono prodotti, non ha praticamente mai chiuso grazie ad una reazione esemplare alla pandemia. In Cina il discorso è diverso, visto il lockdown, ma ormai le fabbriche di bici si trovano anche in Paesi come il Vietnam, e da lì non sono giunte notizie di chiusure.
  2. Svuotare i magazzini con sconti. Proprio qui vogliamo chiedervi cosa ne pensate e soprattutto cosa farete, visto che in tempi incerti come questi si è meno propensi a spendere. Certo, la bici è un modo per uscire dalla gabbia del Coronavirus, sia fisicamente che mentalmente, ma forse al momento ci sono altre priorità, oppure approfitterete degli sconti che verranno proposti?

Una domanda va però fatta anche ai negozianti: ha ancora senso aspettare il cliente nel negozio fisico, quando si riaprirà, od è meglio muoversi in anticipo online? In fondo gli strumenti non mancano, anche se non si ha un sito di vendita online. Vedere per esempio il nostro mercatino, o altre piattaforme più o meno gratuite che ampliano anche il numero di potenziali acquirenti oltre a quelli in zona.

A voi la risposta.

 

Commenti

  1. maxgenius:

    Già.. il ministero della sanità in Italia non ha responsabilità, il governo che ha preso decisioni per tutti non ha responsabilità, la protezione civile che ha gestito tutta Italia non ha responsabilità... per favore .. un pò di onestà intellettuale!! Lasciamo perdere.. buona giornata!!
    Quando va tutto bene è il modello Lombardia della sanità, eccellenza nazionale e motivo di orgoglio, quando va male è il governo di incapaci.
    Per Fontana è così: le ordinanze demenziali (che ha firmato lui) sono colpa dei tecnici (che ha scelto lui) e la mancanza di mascherine o attrezzature sono colpa del governo, che non ha in amministrazione la sanità lombarda(ma non ne aveva trovate 120 milioni in giro per il mondo?).
    Mette obbligo mascherina ma non ci sono mascherine per tutti, è veramente un comico.
    Il governo apre le librerie ma lui lo impedisce perché non vuole gente in giro, ma due giorni dopo comunica che il 4 maggio vuole aprire tutto secondo un modello Lombardia (toccata di maroni obbligatoria).
    Mi ricorda un certo generale Cadorna, però almeno Cadorna è stato segato e sostituito. Farebbe ridere se non ci fossero 12000 morti di mezzo.

    E ripeto la politica c'entra meno di zero, vedi Veneto.
  2. Ottimo comperare da negozi italiani, ma solo se i negozianti italiani acquistano i prodotti fabbricati in Italia da produttori italiani, con maestranze italiane, con materie prime acquisite e prodotte in Italia, ovvero proveniente da materie prime riciclate in Italia con riciclo italiano.
  3. fafnir:

    Io il 4 maggio sono in sella, da solo e tutto quello che vuoi ma sono in bici.
    Probabilmente a prescindere da quello che decideranno, ho un budget di spesa per le multe già messo via.

    Anche perché non ho mai smesso di lavorare quindi sgobbare come un mulo e "rischiare" il virus finché lavoro (quello si) e poi zitti e in casa dura fino al 3 maggio
    Ti riporto la mia impressione, ed anche quella di altri amici, da questa zona (Piemonte ovest): dopo l'ultimo decreto il clima sceriffesco si è un po' calmato. Se sei solo puoi correre o pedalare e c'è abbastanza tolleranza. I 200 m di Cirio sembra che importino solo a lui.

    Questa è anche la mia impressione, che non ho mai smesso di pedalare del tutto come ho scritto (e non ho mai smesso nemmeno di lavorare, by the way).

    Poi ovviamente nulla vieta di trovare la pattuglia di sceriffi, però a tutti pare che una settimana/dieci giorni fa ci fosse tolleranza zero, ora un po' più di elasticità
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