[Video] Perché i bambini devono fare mountain bike

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[Comunicato stampa] – La televisione, internet, i social media, i bambini passano veramente troppo tempo cavalcando l’onda digitale, a volte allontanandosi troppo da noi. Il miglior meccanismo per contrastare questo problema è farli uscire all’aria aperta, preferibilmente in sella a una mountain bike. La mountain bike significa libertà, avventura e soprattutto divertimento!



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La mountain bike è lo strumento più veloce ed efficace per lasciare sfogare i bambini, e al tempo stesso per far loro conoscere se stessi in una modalità differente. Ed è anni luce meglio che qualsiasi sessione di videogiochi! L’essenza della mountain bike è stare all’aperto, non al chiuso, essere attivi ed autentici, non virtuali, ma ancora più importante, la mountain bike è tantissimo divertimento! I bambini amano giocare con i loro amici, provando cose assieme. Vogliono continuare a praticare fin quando il marciapiede non è più qualcosa da temere. Amano confrontarsi con i loro amici. Chi vincerà il doppio slalom all’entrata del cortile e chi otterrà “solamente” l’argento? In sé e per sé, giocare non ha alcun particolare scopo. Ma offre una possibilità di imparare, lontano da minacce e punizioni. Quando si gioca, il tempo e lo spazio perdono qualsiasi significato. Così quando sono fuori a giocare, i nostri bambini sono i vei maestri Zen del flusso. Ohmm!

Che cos’è una mountain bike oltre che essere il gioco più grandioso al mondo? I più giovani scoprono nuovi orizzonti, per davvero. E giocando, diventano migliori. Il meglio di tutto: il campo giochi della natura non applica una tariffa d’ingresso o chiude alle 5 di sera spaccate. All’aperto si imparano lezioni di vita, preferibilmente da una tenera età. Hai dimenticato il berretto? Allora ti ritroverai con le orecchie fredde. Temporali estivi all’orizzonte? Usciamo! Cambio piegato? Allora il viaggio di ritorno verso casa sarà un po’ più lungo. Le esperienze che i bambini fanno in sella alle loro bici all’aperto sono dirette e costanti. Ma soprattutto, loro sono le loro stesse esperienze, non come le esperienze di seconda mano che provengono dai videogiochi. Questo significa che anche se cadono, perdono una gara o camminano a lungo per tornare a casa con il cambio rotto, non c’è nulla come sperimentare le cose per conto proprio.

Su una bici con gomme tassellate il mondo non finisce più dietro casa, ma dall’altro lato del bosco. Presto sarà l’altro lato delle montagne (ma non l’altro lato di un’intera catena montuosa)! Con ogni uscita in bici, i giovanissimi aumentano la loro distanza dai genitori, e automaticamente espandono i loro orizzonti. La potenza della bici è uscire dalla propria zona di comfort e partire per l’ignoto, anche se questo significa solamente andare nel bosco dietro casa. Le conseguenze di queste avventure sono che con ogni uscita i bambini divengono più autosufficienti, più responsabili e più alti un centimetro invisibile!

Un bell’effetto collaterale che piace in particolar modo ai genitori, è che la mountain bike è salutare. Quasi nessun altro sport ha un impatto così positivo su resistenza, velocità ed equilibrio, e i bambini non lo vedono nemmeno come un allenamento, piuttosto come un gioco. I bambini hanno un desiderio innato di stare all’aria aperta, ma risparmiate loro la passeggiata noiosa attraverso una valle disperatamente monotona. Vogliono il divertimento, emozioni e single trail! Questo richiede allenamento e coordinazione in egual misura. “Le capacità apprese attraverso il ciclismo possono spesso essere applicate in altre aree della vita più avanti nel tempo”, spiega lo scienziato sportivo e mountain-biker Michael Kley di Garmisch. Così, chiunque voglia rimanere allenato per tutta la propria vita dovrebbe iniziare da giovane!

Quindi, quando i vostri bambini hanno gli occhi arrossati dalla televisione, dalle chat e dai videogiochi, mandateli fuori sulle loro mountain bike, giù dal divano e subito in sella, e via verso la prossima mini avventura!

Intervista ai genitori MTB, Karen e Holger

• Quando i vostri figli hanno iniziato ad appassionarsi alle bici e come?

“I nostri figli hanno iniziato con le bici senza pedali, successivamente si sono mossi gradualmente verso le bici per bambini con i pedali e nel frattempo li abbiamo portati in giro con il carrellino mono ruota e la bici semi tandem. Nostro figlio ha iniziato su una mountain bike vera con ruote da 20” all’età di 6 anni, e da allora si è appassionato. Entrambi i bambini amano saltare e scendere per i trail, ma non sono ancora molto amanti delle salite.”

• Quali sono i suggerimenti da professionista per motivare i bambini?

“La cosa più importante è quella di non mettere loro troppa pressione. Basta lasciarli giocare e presto scopriranno che una mountain bike significa libertà.”

• I vostri bambini come hanno beneficiato dalla mountain bike in termini di salute e per passare più tempo nella natura?

“Andare in bici è un ottimo allenamento, anche solo se si va a fare quattro salti nel pump track vicino casa. Li fa uscire e, certamente, su una mountain bike è facile esplorare la natura e posti grandiosi all’aria aperta, non è mai noioso e si può andare sempre più lontano.”

• Perché pensate che la pratica della mountain bike sia tra gli sport migliori per qualsiasi bambino?

“La mountain bike è divertente e, svolgendosi all’aria aperta, permette di dimenticare le console per i videogiochi.”

• Che suggerimento vi piacerebbe dare ai genitori che vogliono che il loro bambino inizi a praticare la mountain bike?

“Iniziare lentamente, tentando di prendere l’equipaggiamento giusto: i bambini si divertiranno molto di più con i freni e la bici giusta.”

Scott

 

Commenti

  1. belle parole... ma mia figlia non ne vuole sapere perché si fa troppa fatica! (tutta suo padre...)
    come faccio a convincerla?
  2. VinciTrail:

    la dicitura tra parentesi (tutta suo padre) non so se fosse ironico/scherzoso o corrisponda alla realtà!
    In ogni caso credo che una buona parte della motivazione o chiamiamolo interesse che può avere un bambino derivi anche da quello che "vede fare" dai propri genitori!
    io faccio molta attività sportiva (sopratutto legata al mondo della montagna.. tra cui anche la MTB con risultati soddisfacenti) e mio figlio, che fà i 6 anni adesso in estate, fin da piccolo si è "abituato" all'ambiente montano, al camminare e muoversi all'aria aperta ecc..
    Risultato? adesso spesso è lui per primo che mi dice di andare a fare una passeggiata, una "corsetta leggera" nei boschi sopra casa o più semplicemente un giretto in mtb! Ovviamente si fà cose alla sua portata e dove non riesce cerco di spronarlo e se serve lo aiuto.. ma di base vedo che c'è già molta voglia di fare! Oltre ad avere un motore spaventoso.. :-)

    PS: prima che partano subito dei commenti del tipo "ecco, il classico esempio di padre/genitore che mettono pressioni ai figli ecc.." preciso che, come ho scritto sopra, per noi (inteso io e mio figlio) è stata una cosa naturale e progressiva! Come detto, fin da molto piccolo lo portavo con me nello zaino e si faceva delle belle passeggiate/trekking in montagna, poi con la manina (accorciando le mete ovvio) ecc.. ecc.. non l'ho mai forzato a fare nulla! Se non quello di provarci e di non mollare alla prima difficoltà o stanchezza..
    concordo pienamente... stessa cosa per me... non mi hanno mai fatto pressioni o spinto a fare nulla, semplicemente vivendo in un ambiente dove la pratica sportiva outdoor era usuale e quotidiana (i miei genitori come quasi tutti i loro amici) è stato assolutamente naturale conoscere e voler esplorare quel mondo. Alla fine ci ritrovavamo in 10-20 ragazzini di varie età con strumenti a disposizione (bici, canoe, surf e windsurf, vela, piscine, mare, montagna, campi da tennis, volley, basket, calcio, calcetto, speleologia, arrampicata, trekking, sci, sub, arco etc etc) e persone in grado di "seguirci" e consigliarci da un punto di vista tecnico... uno dei miei primi ricordi in assoluto è di me nello zaino per bambini dietro a mio padre che con mia madre ed altri amici scendiamo su sentierini impervi dalla scogliera alta per andare nelle calette a mare...
    Lo stesso discorso sul leggere e sul concetto di cultura in senso ampio... se a casa non ci sono libri e nessuno legge (e discute di quello che legge) difficile che di propria sponte si decida di diventar letterati... possibile ma statisticamente improbabile...
  3. Mah difficile trovare la ricetta giusta per tutti, in linea generale il contatto con la natura è auspicabile per tutti i bimbi, la pratica di attività all’aperto altrettanto. Gli sport poi sarebbero belli tutti perché ognuno insegna qualcosa e ci rende migliori. Avere un figlio che non sa nuotare oppure che sa nuotare solo in piscina ma che ha una paura insuperabile del mare della corrente o dei fondali scuri andrebbe superata portandoli fin da piccoli. Non dimentichiamoci dello sport di squadra, solo chi lo ha praticato sa cosa vuol dire. Ognuno cerca di fare il possibile compatibilmente al territorio dove vive e alle proprie possibilità. Vince chi sbaglia meno.
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