Norco: il ritorno della Shore, il ritorno del freeride

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Shore, un nome che ha marcato in modo indelebile la storia di Norco in uno dei periodi più rigogliosi della MTB, nella gloriosa era del freeride, dei drop e del north shore. Bici nata nel 2001 che per diversi anni è stata l’ammiraglia della gamma del marchio canadese.



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Con questa premessa, dopo 20 anni Norco presenta la discendente della Shore, che dal vecchio modello eredita solo la destinazione d’uso, mentre le feature e il design sono assolutamente moderni e in linea con la gamma attuale, ispirandosi sia alla Aurum HSP da DH che alla Sight da enduro per un risultato che rappresenta perfettamente l’anello di congiunzione tra queste due discipline, una belva da freeride e da bike park.

La nuova Shore ha un telaio con 180mm di escursione posteriore che viene proposto in abbinamento con forcelle da 180mm di corsa, oppure nell’allestimento chiamato Park, con doppia piastra da 200mm ed escursione del telaio di 190mm. Il formato ruota scelto per tutti gli allestimenti e per tutte le taglie è il 27.5″ sia anteriore che posteriore.

Il telaio è interamente in alluminio idroformato e il triangolo anteriore è fortemente ispirato a quello della Sight, compreso l’attacco con passo del portaborraccia per fissare i porta attrezzi sotto al top tube, oltre all’ampio spazio per un portaborraccia tradizionale. Il passaggio dei cavi è interno al telaio.

Il sistema di sospensione, sviluppato specificamente per ammortizzatori a molla, utilizza un punto di infulcro alto con rinvio della catena per ottimizzare i diversi fattori dell’interazione tra sospensione e trasmissione come chain growth e pedal kickback, tuttavia a differenza della Aurum HSP che utilizza lo stesso tipo di rinvio, non si tratta di un single pivot ma di un quadrilatero con giunto Horst, come le altre full della gamma Norco.

Anche la Shore è dotata di Ride Aligned Geometry, il concetto che prevede quote geometriche specifiche e curve di compressione dedicate per ogni taglia, per posizionare sempre adeguatamente il rider al centro della bici e con sospensioni bilanciate.

Geometrie

Allestimenti e prezzi

Shore A1 – €5.499

Shore A2 – €3.899

Shore A Bike Park – €4.299

Shore A frameset – €1.999

Norco

 

Commenti

  1. frenk:

    Il freeride moderno, che ovviamente non è più quello di 15/20 anni fa fatto di dropponi e north shore, è più vivo che mai. È pieno di giovani rider che spalancano come dei dannati nei bike park, saltano (e parlo di salti, non di drop e passerelle) su strutture gigantesche a velocità fotoniche (nei bike park all'estero non sono tanto stupidi da investire palate di soldi a tirare su strutture enormi di terra per nulla, sanno che vengono sfruttate), tirano trick e usano per lo più cancelloni da enduro montati robusti o DH in alluminio. Queste nuove cazzutissime armi da bike park sono le bici per loro e fortunatamente ci sono diversi i brand che si sono accorti che questo mercato è tornato e che occorrono bici specifiche. D'altra parte ne accorgerebbe chiunque che all'estero i park sono pieni di ragazzi dotati e non di ultra 50enni con l'ebike come in Italia...
    ah, adesso è quello il freeride.
    il freeride è morto.
  2. Nel primo decennio di questo secolo si sono riempiti di chiacchiere interi server di questo forum con decine di migliaia di interpretazioni personali su cosa sia il freeride, fino a che non è arrivato l'enduro e a nessuno è più importanto nulla di cosa fosse o fosse stato il freeride. L'unica cosa certa che possiamo estrapolare da quel decennio è che il segmento freeride è sempre stato variegatissimo e caratterizzato da diversi stili e interpretazioni, dai salti e trick enormi, dentro o fuori i bike park, alle discese surfando i calanchi piuttosto che pendii fogliosi o qualsiasi altra cosa che prevedesse di portare al limite una bici da gravity senza il cronometro. Non si poteva certo catalogare "ad personam" solo secondo la propria personalissima idea di freeride e ancora meno lo si può catalogare ora che la MTB si è ulteriormente evoluta. In ogni caso davvero non ci credo che dopo 20 anni si possa ancora aver voglia di discutere seriamente su "cos'è il freeride"...
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