Il ciclismo è veramente verde? | MTB Mag

Il ciclismo è veramente verde?

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Chi va in bici, me compreso, spesso è convinto di fare qualcosa di buono per il pianeta. La bici non inquina, non fa rumore ed è un ottimo modo per muoversi e rimanere in salute, rinforzando le barriere immunitarie, quindi graviamo meno sul sistema sanitario per le classiche malattie da primo mondo dovute alla vita sedentaria.

Il bilancio ecologico diventa però più negativo se guardiamo alcuni aspetti della nostra passione, cominciando proprio dalle biciclette stesse. Innanzitutto dove vengono prodotte. La stragrande maggioranza proviene dall’Oriente, dove il rispetto per l’ambiente e per il lavoratore non vengono al primo posto nelle priorità delle aziende. Il processo produttivo non è però di quelli impattanti a livello ambientale, sui salari e orari di lavoro è meglio soprassedere, ma non è una prerogativa dei produttori di bici. Si può invece storcere il naso sul trasporto del prodotto finito tramite navi container che vanno a nafta.


Il problema maggiore è però un altro: cosa succede alle bici che arrivano a fine vita, soprattutto a quelle con telaio in carbonio e alle ebike? Ad oggi non siamo a conoscenza di programmi di riciclo della fibra che tanto apprezziamo, e ad una nostra richiesta a diverse grosse aziende ciclo su cosa succede alle batterie usate, nessuno ha voluto esporsi. “Chiedete a Bosch“. Scaricabarile insomma. La verità è che non ci sono programmi di ritiro e riciclo delle batterie. Lasciamo poi da parte il problema dell’estrazione del litio, materiale fondamentale per le batterie stesse.

Ora veniamo all’impatto che noi stessi abbiamo sull’ambiente a causa della bici, premettendo che usarla negli spostamenti urbani è quanto di meglio uno possa fare. Purtroppo però chi pratica mountain bike spesso e volentieri si sposta in auto per raggiungere i sentieri, contribuendo ad inquinamento, traffico e rumore tanto quanto gli altri utenti della strada che non vanno in bici. Da questo punto di vista, inquina meno di noi uno che va in palestra o in piscina.

Tornando alla domanda del titolo, il ciclismo diventa veramente verde solo se le bici vengono prodotte in prossimità di dove si usano, non sono in carbonio ma in metallo o leghe riciclabili, non hanno batterie, e soprattutto si parte da casa in sella per i propri giri (e le si usa al posto dell’auto per i trasferimenti di tutti i giorni).

Facile, no?

 

Commenti

  1. Ci sono due aspetti che noto essere poco considerati nei commenti e che ci vedono coinvolti più direttamente.

    Il primo è il costo ambientale e paesaggistico di risalite meccanizzate e motorizzate.

    Il secondo è legato all’impatto sui suoli (ricordo che il suolo è una risorsa fondamentale e sostanzialmente non rinnovabile). Questo secondo problema è legato sia alle modalità di guida e abitudini (seconda regola IMBA: “leave no trace”) ma anche da una cattiva progettazione dei sentieri...

    Vivo in montagna e mi occupo di ambiente per lavoro. Vi garantisco che sono due aspetti molto sentiti da chi vive in montagna e che, se non impariamo a gestirli (anche a causa dell’esplosione delle ebike) genereranno nel prossimo futuro delle importanti resistenze da parte della popolazione e delle amministrazioni.
    Quindi?
    Regoliamoci e agiamo con responsabilità prima di aspettarci azioni dagli altri ;)
  2. Goldfinger:

    Se riesci a calcolare in maniera abbastanza precisa il tuo impatto ambientale tanto di capello, ma penso di no sennò ti spaventeresti:-((:. Ognuno nel suo piccolo tenta di fare qualcosa ma è solo per avere la coscienza più pulita. Per quanto riguarda la differenziata considera che sono vissuto in campagna fino a qualche anno fa e in casa li scarti venivano smistati in vari secchi ( per i maiali, per i polli ,per i cani, per i gatti), quindi ritengo di conoscere l'economia circolare meglio dei 2/3 di questa chat. Ribadisco e concludo la bici è solo un dei mille aspetti dell'inquinamento ma prima dobbiamo prima di tutto ridurre TUTTI i nostri fabbisogni perché oramai l'umanità non è più sostenibile.
    Perdonami ma il tuo post non era proprio cosi' chiaro, ora ho capito il tuo punto di vista, cio' non toglie che se anche non sappiamo come calcolare il nostro impatto possiamo comunque minimizzarlo usando del buonsenso.
    La bici ? Me la faccio durare degli anni o la compro di seconda mano da chi ad esempio fa gare e puo' avere un motivo per camiarla piu' spesso di me che sono cicloamatore.
  3. lorenzomartinelli:

    La bicicletta fino a pochi anni fa un bene durevole, oggi ha meno vita di uno smartphone.
    Pensa che pochi mesi fa c'era in trend una discussione sulle date di scadenza delle componenti delle mtb :-)
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