Qualche mese fa Mons Royale ci ha spedito due maglie in lana Merino Redwood Enduro VT. Si tratta di maglie a maniche corte fatte per l’83% di lana Merino, per il 13% in Nylon e per il 4% in Elastane. Le ho usate un po’ in tutte le condizioni, anche in giornate calde e assolate come quella del nostro giro da Massa Marittima al mare.
Colori a parte, le due maglie in prova si distinguono per la forma del collo, una a V ed una classica rotonda, oltre che per la corporatura del rider, visto che nelle foto uno sono io e uno è mio figlio Axel. È alto come me, ma pesa 10 kg in meno ed è secco come un grissino.
Le taglie sono entrambe M, qui le vedete dopo dozzine di lavaggi a 30° o 40° in lavatrice, senza cure particolari per quanto riguarda centifugrazione o mix di colori con il resto della biancheria. Ovviamente non sono state mai stirate, visto che non stiro mai i miei capi sportivi.
Hanno entrambe una tasca sul retro in cui poter mettere qualcosa di leggero come barrette o gel. Non essendo molto aderenti, se ci si mette un oggetto pesante come un telefono o un multitool le maglie tenderanno a deformarsi e a ballare sulla schiena. In compenso c’è una specie di panno nascosto internamente pensato per pulire gli occhiali, dato che la lana non è il materiale adatto per questa operazione.
Sul campo
Quando uno legge “Lana Merino” pensa subito ad una maglia troppo calda per l’estate, ed invece il bello di questo materiale è che anche con la canicola tiene la temperatura corporea più controllata di una maglia sintetica. Non solo, si asciuga molto più velocemente dal sudore della salita, per esempio, motivo per cui mi sono trovato più volte a non mettere neanche una giacca ad inizio discesa quando invece lo avrei fatto con una maglia classica per evitare quella sensazione di sudore freddo tanto odiata da chi fa sport.
Non è resistente al vento, essendo lana senza membrana antivento, quindi una giacca sarà necessaria se soffia vento freddo.
La sensazione è di una maglia molto traspirante e “leggera”, piacevole sulla pelle.
Per chi non lo sapesse, la lana Merino non puzza, non essendo sintetica appunto. Cioé, può puzzare il proprietario, ma non la maglia anche se la si indossa per più giorni senza lavarla, cosa che viene molto comoda per esempio se uno si fa un weekend con dormita in rifugio.
Un’altra caratteristica che mi ha piacevolmente colpito è la robustezza delle maglie, anche agli sfregamenti dovuti allo zaino. Avendo diversi paia di calzini in Merino, avevo notato come si usurassero facilmente sui talloni o sulle punte. Al momento entrambe le maglie sono come nuove, malgrado io le usi sia per andare in bici che nella vita di tutti i giorni. A tal proposito devo dire che sono molto “cool” da indossare anche in città.
Conclusioni
Avrete capito che queste maglie mi piacciono molto. Non riesco a trovare dei difetti degni di nota. Anche il prezzo di listino, 80€, non lo trovo esagerato vista la qualità e i materiali usati. Per me sono promosse a pieni voti e non posso che consigliarle.
Se mi è consentito un breve OT, mi piacerebbe sapere se esistono ancora maglie a maniche corte, con zip lunga, collo a lupetto e soprattutto Windstopper, come esistevano diversi anni fa. Grazie.
https://www.castelli-cycling.com/it/gabba
fine OT
Maglie, pantaloni e calzini sono considerati alla stregua della spazzatura, basta veramente un niente per rovinarli, quindi IMHO non vale la pena puntare a capi costosissimi (a meno di non pedalare su strade bianche senza ostacoli).
Nei boschi credo che non ci sia stata volta in cui non sia tornato a casa con macchie che non vengono via, fili tirati o strappi