Lo spirito olimpico

38

Potete dire tutto quello che volete sulle Olimpiadi: che sono un evento pieno di corruzione, a cominciare dalla scelta delle località dove si tengono, che nelle federazioni nazionali non sempre viene mandato l’atleta più meritevole, che certe prestazioni senza doping non sarebbero possibili, ecc.

Per non parlare poi di come spesso miliardi di dollari investiti in infrastrutture finiscano nella pattumiera, basta vedere tante città olimpiche del passato con gli impianti non più in uso, o meglio in completo disuso.



.

Però qualcosa dello spirito olimpico è rimasto, e mi è venuto in mente guardando le foto delle prove del tracciato di XC a Tokio, tenutesi ieri. Cosa notate?

A me la prima cosa che è venuta in mente è l’assoluta mancanza di caschi con i colori di Red Bull (nelle foto sopra vedete per esempio Avancini e Courtney con i caschi dei colori delle loro nazionali). Per quanto l’azienda di soft drinks abbia avuto un merito indiscutibile nel promuovere la MTB nell’ultimo decennio grazie alle dirette della Coppa del Mondo, il bombardamento di loghi e colori in video e foto ha raggiunto livelli di saturazione. Per non parlare dell’onnipresente lattina che in ogni video deve venire stappata dall’atleta sponsorizzato, lo stesso atleta che poi conta le calorie ad ogni pasto ma non si farebbe problemi a ingurgitare zuccheri e caffeina davanti alla telecamera.

Ovviamente il discorso vale anche per gli altri sponsor che siamo abituati a vedere, ma non sono così ubiqui come Redbull, motivo per cui i caschi neutrali è la prima cosa che ho notato.

Intendiamoci, senza sponsor non si va avanti e senza Redbull le gare di MTB piomberebbero di nuovo nel limbo dell’indifferenza, ma ogni tanto una boccata di aria fresca fa bene e non vedo l’ora di vedere le due gare, lunedì e martedì prossimi, in puro spirito olimpico. O almeno crederci per qualche ora.

 

Commenti

  1. Red Bull è un paradosso , un'azienda che muove miliardi fondata su di una bibita che consumano in pochi ( io sono tra quelli, ma purtroppo non lo faccio perchè legato ad obblighi contrattuali !:cry: ) probabilmente verrà giustamente annoverata nei manuali di marketing :prega:
  2. Riconosco il "merito" del marchio nel promuovere la diffusione e la copertura mediatica dello sport, ma vedo anche il contrasto netto tra quello che personalmente mi appassiona della MTB e l'immagine distorta (secondo la mia personale visione, ovviamente) che ne dà il marketing martellante di redbull.

    Inutile lanciarsi in un pippone gigante. In breve c'è una tamarritudine e uno spirito forzatamente "full gas", sempre e a tutti i costi, che funzionerà anche per vendere lattine ma trovo fastidioso come le unghie sulla lavagna.

    Sarà che ormai sono un dinosauro inacidito, ma per me è così. Oltre al fatto che la trovo un intruglio imbevibile, ma anche questo è puro gusto personale.

    Quindi anche per me, evviva le olimpiadi con un po' meno torelli in bella vista!
  3. ant:

    Perché non è quello che pervade anche le riviste i cataloghi i siti ecc??
    Che poi si e no il 5% dei biker siano in grado di vivere la MTB così rientra nel capitolo "wannabe".
    Quoto al 100%, infatti quel tipo di approccio mi fa ribrezzo a 360°, non solo quando viene da redbull. :prost:

    ant:


    Ma è lo spettacolo dei sogni, in cui rientra amche l'olimpiade, con un po' di De Coubertin a renderla più epica.
    Volendo restare appunto sul "Wannabe", almeno sulla carta lo spirito olimpico ideale lo condivido (anche se nella mia percezione idealizzata della Mountain bike l'agonismo sta parecchio in fondo nella scala dei valori)
Storia precedente

Pasubio e Carega in un giorno: 5500 metri di dislivello!

Storia successiva

Questi sono stati i Great Days 2021

Gli ultimi articoli in Report e interviste