Il face plant secondo Jolanda Neff

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La neo campionessa olimpica Jolanda Neff assaggia il terreno della Val di Sole. Pur essendo a Malé, non si è fatta male e la sua partecipazione alla gara valevole per il mondiale 2021 non è in pericolo.



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Commenti

  1. sepica:

    a ecco perche non avevo acpito...perche eri tu he non avevi capito il senso del mio intervento :prost::prost: , io intendevo dire , che stiamo facendo tanto baccano e tante considerazioni tecniche , andando anche a scomodare le geometrie di una bici o le capacità di una professionista (oltre tutto vincente da tanti anni) quando poi il solo problema è che per sfortunna la ruoa non ha imbroccato la linea giusta ma appena a dx o sx.... si è impuntata, inaspettatamente , e dunque se invece avesse preso correttamtne la linea...quella sarebbe la miglior bici in assoluto e lei la super campionessa mondiale :prost:

    Per quanto riguarda i percorsi sempre piu etremi , sono stato il "primo" a denunciare questa cosa (sia dalll'isola d'elaba) non tanto per salvaguardare i Pro ma perche poi ci sara da parte di organizzatori di "noantri" di emulare empre piu sti percorsi a discapito del commercialista medio che la domenica piace fare una garettta
    Sì o è il mezzo inadatto o lo è il percorso, il mezzo da xc deve essere così per forza di cose, serve a pedalare forte principalmente.
    Quello che stanno facendo è mettere questi mezzi e chi li guida in una situazione fuori dalla zona di comfort, per aumentare il rischio e ridurre al minimo il margine di errore. È un caso abbastanza unico quello di mettere volontariamente a rischio i partecipanti e al limite i loro mezzi, però se va bene a tutti va bene anche a me.
    Il problema sarà appunto l'emulazione di questa mentalità anche nelle gare di quelli che il giorno dopo vanno a lavorare
  2. fafnir:

    Sì o è il mezzo inadatto o lo è il percorso, il mezzo da xc deve essere così per forza di cose, serve a pedalare forte principalmente.
    Quello che stanno facendo è mettere questi mezzi e chi li guida in una situazione fuori dalla zona di comfort, per aumentare il rischio e ridurre al minimo il margine di errore. È un caso abbastanza unico quello di mettere volontariamente a rischio i partecipanti e al limite i loro mezzi, però se va bene a tutti va bene anche a me.
    Il problema sarà appunto l'emulazione di questa mentalità anche nelle gare di quelli che il giorno dopo vanno a lavorare
    L’emulazione a quel livello non potrà MAI esserci perchè nessun amatore (vero) può avere la costanza di allenamentoe il talento per poterli fare… sparirà come disciplina fra amatori oppure si finisce a fare un surrogato…io non la vedo entusiasmante come prospettiva…
  3. Barons:

    Questo è l xc vero , parliamo di coppa del mondo non quello delle garette della domenica tra amatori e non , perché se gli piazzano dei tratti tecnici non si iscrive nessuno o in pochi
    Oddio ora tu sai quale sia il grado di difficoltà o tecnica per definire una vera gara XC...sarò vecchio ma una gara XC é sputare tanto sangue in salita avere la concentrazione nei single Trek e avere una marcia in più in discesa....che poi la gente non si iscrive avendo un pregiudizio su un percorso che non conosce ho i miei dubbi.
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