Schurter torna a vincere e diventa campione del mondo per la nona volta

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Terreno polveroso, temperature tardo estive e tanto pubblico (vaccinato): la Val di Sole si presenta con il suo lato migliore per le competizioni XC dei campionati del mondo di mountain bike 2021.

La partenza degli uomini è una battaglia come il solito ma, una volta che le gambe cominciano a bruciare, ecco i soliti noti in testa al gruppo: Nino Schurter e Mathias Flückiger. In assenze del campione olimpico Pidcock, impegnato alla Vuelta, e di MVDP, che deve combattere con problemi alla schiena, i mountain biker puri se la giocano fra di loro.



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Il tracciato è un delirio di salte e discese molto ripide e tecniche, il più duro della stagione secondo Thomas Frischknecht, team manager del team Scott e commentatore per la TV svizzera.

Cink prova a mettersi davanti a Schurter ma paga la sua scarsa tecnica in discesa, tanto che prende la chicken line nel ripidone dell’immagine qui sopra.

Al termine del secondo giro il duo dei fuggitivi ha già 30 secondi di vantaggio sugli inseguitori, che diventano 40 nel giro successivo. Durante il penultimo giro Cink, in terza posizione, deve alzare bandiera bianca a causa di un problema al cambio Shimano XTR meccanico. La catena rimane sul pignone più piccolo, il 10T. Koretzky si porta così in zona medaglie.

La battaglia per la vittoria è tutta svizzera: Flückiger, che non ha mai vinto un mondiale, e Schurter, che ne ha vinti ben otto.

Finale al fulmicotone fra i due svizzeri, in cui Schurter supera Flückiger negli ultimi metri in curva. Manovra che ricorda quella di Kulhavy ai suoi danni alle Olimpiadi di Londra 2012. Pazzesco!

Gli italiani continuano la serie negativa di risultati: purtroppo non sono mai entrati veramente in gara.

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Donne elite

Una partenza strepitosa della Ferrand Prevot lasciava presagire una gara noiosa e priva di colpi di scena. In verità la francese si è spenta come un fuoco di paglia, bruciandosi ogni possiblità di podio. Ricordo che si tratta della campionessa del mondo uscente, fresca di una cocente delusione ai giochi olimpici di Tokio.

Viene infatti ripresa prima dalla britannica Richards, poi dall’Olandese Terpstra ed infine dall’acerrima rivale Neff che si muoveva in gruppo con la connazionale Frei. Quest’ultima, durante il quinto e ultimo giro, accende il turbo per assicurarsi la medaglia di bronzo, trovandosi alla fine a combattere con la Neff in volata. Questa volta la campionessa olimpica si deve accontentare della medaglia di legno, mentre per Sina Frei si tratta della seconda medaglia ai mondiali, dopo quella d’oro in Short Track.

La Richards dimostra una potenza e costanza vincenti, che la portano sul gradino più alto del podio e dunque alla maglia iridata. Mesto l’arrivo al traguardo della Prevot in sesta posizione a due minuti dalla vincitrice.

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Commenti

  1. lupeaq:

    Se sei uno di quelli che è convinto che Nino ha vinto x la bici e nn x la gamba...che ti devo dire?? Non si spara sulla croce rossa. Tu hai le tue convinzioni, io le mie..vai a riveder la gara, e vedrai che ad un certo punto,Nino rideva dietro Fluck...pensava, ho la bici migliore o oggi nn mi batti?? El Diablo
  2. lupeaq:

    Se sei uno di quelli che è convinto che Nino ha vinto x la bici e nn x la gamba...che ti devo dire?? Non si spara sulla croce rossa. Tu hai le tue convinzioni, io le mie..vai a riveder la gara, e vedrai che ad un certo punto,Nino rideva dietro Fluck...pensava, ho la bici migliore o oggi nn mi batti?? El Diablo
    Credo che nessuno qua dentro pensi che vinca la bici.
    Sei tu che hai scritto che con quella bici fosse impossibile vincere.
  3. BOGIA NEN:

    Ah ora scoprite che il livello è basso…per me il contrario si è alzato tantissimo tecnicamente e chi pedala forte davvero come Pidcock a sto punto non rischia di buttare via delle stagioni per fare gare dove alla fine bisogna accontentare solo l’aspetto spettacolo per una cerchia ristretta…se ho gambe buone vado al Giro o alla Vuelta o al Tour… MVDP che lo ha abbandonato da maglia gialla per andare a fracassarsi su un drop e buttare una stagione nel cesso si starà mangiando le mani…poi se vieni pure pagato mooooolto di più non ci pensi 2 volte…di cosa stiamo a lamentarci… ma continuiamo pure ad esasperare la difficoltà che va bene…
    Mvdp se fosse rimasto al tour avrebbe preso le ore in salita. Fenomeno certamente, ma in precisi campi di applicazione.
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