Serenissima Gravel

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[Comunicato stampa] La seconda giornata targata “Ride The Dreamland” vedrà andare in scena, venerdì 15 Ottobre, una competizione inedita e unica nel suo genere, la “Serenissima Gravel” prima gara gravel dedicata ai professionisti.

Un percorso offroad che è un inno alla bellezza della natura veneta. La gara prenderà il via da Jesolo (VE), snodandosi per 126,8 km di cui 110 su sentieri sterrati. Il percorso, bagnato dal mare nei primi chilometri, si sviluppa lungo la Greenway da Jesolo (VE) a Treviso e prosegue poi sulla ciclabile Treviso-Ostiglia lungo il territorio del Parco del Sile, un’area ricca di storia e cultura immersa in una rigogliosa vegetazione. La gara si concluderà a Piazzola sul Brenta (PD), qui i riflettori si accenderanno su un circuito composto da tre giri di 11 km che culminerà davanti a Villa Contarini, dove verrà incoronato il vincitore di una gara destinata ad entrare nella storia del panorama ciclistico internazionale.



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Nata da un’idea di Jonny Moletta con Filippo Pozzato, la grande novità di questa competizione è il mezzo, la gravel, studiato per coprire lunghe distanze e rendere i percorsi offroad confortevoli, performanti e divertenti allo stesso tempo. Negli ultimi anni, la gravel è sempre più protagonista nel mondo delle due ruote. Lo dicono i dati provenienti dal business del settore, l’interesse dal mondo amatoriale è vivo e in crescita. A partire dal prossimo anno l’UCI creerà un calendario dedicato a competizioni gravel con un campionato del mondo dedicato. Si tratta di una novità assoluta per il panorama ciclistico internazionale e Serenissima Gravel farà da pioniere in questo nuovo capitolo del mondo delle due ruote.

“Non è stato facile calendarizzare la corsa perché il calendario è fittissimo, – commenta Jonny Moletta – dovevamo portare il grande ciclismo in Veneto e metterci la corsa gravel. Le case produttrici sia di bici che di componenti hanno fame di promozione per cui ci siamo messi a loro disposizione. ”

Diverso anche il format della gara, che prevede da due a quattro atleti per squadra e assenza di radio ricetrasmittenti per comunicare. I corridori potranno inoltre dotarsi di attrezzi per riparare la bici, laddove non si trovino nelle zone di assistenza predisposte.
“In un periodo in cui il ciclismo è ipertecnologico abbiamo voluto tornare al ciclismo degli albori – afferma Jonny Moletta – valorizzando il bello dell’intraprendenza e mettendo sempre davanti la sicurezza dei ciclisti.”

Serenissima Gravel

 

Commenti

  1. albatros_la:

    Dopo le fat bike, fatico a ricordare negli ultimi anni un'operazione che si possa definire più di marketing che le gravel.
    Senza marketing non esisterebbe nessun prodotto ma nemmeno la mtb. Che era in origine, è bene ricordarlo, un giocattolo per hippie della Bay Area finchè uno di loro, un tal Sinyard, progettò una bici e la fece realizzare a Taiwan in grossi numeri.

    Che non piaccia o non interessi la gravel è legittimo. Additarla di "marketing" dal lato del mondo della mtb dei mille standard sempre migliori è il bue che dà del cornuto all'asino.
  2. albatros_la:

    Il bike packing non è nato con le gravel e nemmeno le altre necessità di cui parli. La gravel è un ibrido, è verosimile che alcune come dici siano praticamente delle bici da corsa, altre praticamente delle bici da ciclocross, altre praticamente delle front da cross country con la drop bar, altre ancora praticamente delle trekking. Come per le fat, alla lunga si vedrà se le gravel sopravvivranno o meno.
    Tutto è marketing perché lo scopo è vendere, ma certe cose sono state utili a prescindere (freni a disco, forcelle ammortizzate, telai full, ci metto pure il reggisella telescopico, pur non avendolo). Cose che non credo spariranno mai e non per questioni di marketing. Sulle gravel invece non ho questa certezza: potrebbero rimanere una nicchia e ora sono molto di moda (vedi fat, nuovamente: quante ne sono rimaste in giro?), ma soprattutto i "ripieghi" forse non sarebbero affatto tali. Già si va verso le gravel front, e di lì ad una bici da cross country il passo è breve e forse molti potrebbero riconoscere che è il caso di farlo.c
    Certo ma chi fa bike packing(e solitamente non sono bambocci alle prime armi) le sta eleggendo a mezzo ideale…
    Continui a definire ripiego quello che è versatile… diventa ripiego se pretendo che vada come una bdc su asfalto e di non avere limiti su sterrato… io possiedo Front,full e Gravel (derivata da MTB). I rapporti e la gommatura perchè sia soddisfacente anche su asfalto così come il manubrio che permette presa bassa la rendono totalmente diversa da una front…
    FAT BIKE onestamente non ne hanno vendute così tante e appunto perchè andavano peggio in tutto la gente nonostante il marketing le ha subito abbandonate…
  3. marco:

    fra l'altro il percorso di questa gara, fatto senza gara, è secondo me uno dei più belli in Italia. Perlomeno il pezzo da Jesolo a Treviso. Poi da lì se si va fino al piave si ritorna al mare su una strada altrettanto bella
    Dovresti venire su da me a provare il GAB. Merita, sarà che sono di parte, ma a me la pianura sotto il Fadalto (Treviso-Venezia) piace poco, mancano le salite :mrgreen:
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