Specialized Stumpjumper EVO Carbon S-Works Dream Bike

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Diversi mesi fa avevo cominciato a montare una Dream Bike attorno al telaio della Specialized Stumpjumper EVO Carbon S-Works. Quando avevo testato la Stumpjumper EVO Expert un anno fa ne ero rimasto estasiato dalle geometrie variabili, da come si comportava sui trail, dai dettagli – praticamente da tutto. Insomma, la volevo assolutamente come bici personale, e finalmente sono riuscito a completare l’opera…


Dettagli Stumpjumper EVO Carbon S-Works

  • Escursione anteriore: 160mm / posteriore: 150mm
  • Ruote da 29″
  • Comparto SWAT nel tubo obliquo
  • Angolo sterzo variabile +/- 1º o 0º
  • Geometria variabile tramite flip chip
  • Passaggio cavi interno guidato

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Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Volevo mantenere la bici il più polivalente possibile, così ho scelto una forcella Fox 36 al posto della 38. Ha 160mm di escursione, cartuccia Grip2 e regolazione della compressione e del ritorno alle basse e alle alte velocità.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Ho provato 4 diversi ammortizzatori sulla Specialized Stumpjumper EVO carbon, e alla fine l’ha spuntata il nuovo Fox Float X. È leggero, sensibile e con le regolazioni che servono su questa tipologia di bici. Non solo, è personalizzabile grazie ai tanti riduttori di volume.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Per la trasmissione ho scelto la SRAM Eagle XO1 AXS in colorazione ramata per andare d’accordo con la finitura Kashima delle sospensioni e altri dettagli che vedete qui sotto.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Il nuovo Rocker paddle è, per me, un upgrade importante sul sistema AXS…

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Uso la guarnitura Cane Creek eeWings da qualche anno ormai, e dovevo assolutamente averne un secondo esemplare per la Specialized Stumpjumper EVO Carbon. È molto leggera e così rigida da cambiare il feeling della bici. Come avrete capito, ne sono un grande estimatore.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Movimento centrale Cane Creek Hellbender. Scorre benissimo ed ha un meccanismo di precarico pulito e semplice.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Meno cavi ci sono in giro, più sono contento. Non mi rimaneva dunque che montare un reggisella telescopico RockShox Reverb AXS. 170mm l’escursione per le mie gambe lunghe.

Stumpjumper EVO Carbon S-Works

Il modello S-Works della Specialized Stumpjumper EVO Carbon ha una biella in carbonio. Pesa qualche grammo in meno ed ha un aspetto più accattivante.

Pur avendo la SJEVO una geometria più variabile della maggior parte delle altre bici, mi ritrovo a girare con l’angolo sterzo nella posizione neutrale il più delle volte.

Ottima idea di Specialized quella di mettere un coperchio conico alla serie sterzo. Più bello da vedere rispetto alla torretta di spacer.

Le ruote Crank Brothers Synthesis sono le mie preferite. Le ho testate un paio di anni fa e da allora sono rimasto convinto della scelta di voler differenziare l’anteriore dal posteriore e soprattutto di tenere il profilo molto basso e di spessore diverso per lavorare sulla rigidità che serve all’anteriore e al posteriore.

I mozzi sono dei Project 321, un marchio americano poco conosciuto. Mi piacciono i cricchetti magnetici, la facilità di manutenzione e l’ingaggio veloce. Si può inoltre optare per una ruota libera più o meno silenziosa.

Schwalbe Magic Mary o Michelin Wild Enduro? Questa volta ho scelto i Michelin: grip da vendere.

Due cavi e basta. Un piacere per gli occhi.

Attacco manubrio Industry Nine A35. L’ho avuto su diverse bici e ha sempre tenuto il manubrio al suo posto malgrado diverse cadute.

Se volete un manubrio comodo, non potrete fare a meno del OneUp in carbonio. Non solo, ha anche un’ottima combinazione di upsweep/backsweep e c’è anche con un rise di 38mm, come nel mio caso.

Tempo fa avevo provato i freni TRP DHR-EVO e me ne sono innamorato seduta stante grazie alla potenza e alla modulabilità. Ho scelto al variante con colorazione dorata/ramata per la Specialized Stumpjumper EVO Carbon.

Dischi da 203mm/180mm per tanta potenza. Sono poi extraspessi.

Uso pedali a sgancio rapido Time da quasi vent’anni ormai e ho scelto la variante più economica Speciale-8 soprattutto per la colorazione nera.

Sono stato a lungo un grande fan della sella Specialized Phenom e pensavo che non l’avrei più cambiata. Poi è uscita la Bridge, un po’ più corta e larga, e mi sono dovuto ricredere.

New school incontra old school: manopole ODI Longneck V2.1. Spesse e comode il giusto.

Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato a mettere insieme questa SJEVO!

Specialized.com

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