In bici, a piedi e con gli sci attraverso l’Himalaya. Questo in breve il progetto che ha portato Claude Balsiger e Thomas Wäspe, accompagnati dal fotografo Martin Bissig sulla catena montuosa, in particolare in India per il progetto Rocky Mountain Transhimalaya.
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La prima tappa in particolare è percorsa in bici, lungo il fiome ghiacciato Zanskar.
Claude Balsinger (che dal 2011 detiene con 6275 metri il record di altitudine sul livello del mare in bici) spiega che le difficoltà – “le caratteristiche del ghiaccio, le temperature estreme, la tenuta delle gomme” – potevano essere stimate solo con grande difficoltà tramite le prove a casa (in Svizzera) in celle frigorifere e su superfici ghiacciate.
Seguiranno un tratto a piedi nella valle dello stesso fiume, accompagnati da guide locali e l’ultima e più lunga tappa, con gli sci da scialpinismo attraverso diversi passi sopra i 5000 metri. Questa sarà la parte più pericolosa dell’impresa, per via delle slavine, spiega Wäspe, guida alpina.
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Per il momento, racconta Claude, il ghiaccio si presenta buono. E’ spesso e ricopre tutto il fiume, in modo che le prime parti della spedizione si sono potute fare come previsto, in bici.
“La mattina mi maledico da solo. Nel sacco a pelo, cercando di abituarmi alla temperatura che mi aspetta, proprio non riesco a trovare parole piacevoli per questa mia avventura. Fuori ci sono -20 gradi, dentro nevica perchè l’umidità che espiro congela sulle pareti della tenda.”
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“Tre ore dopo però tutto sembra molto diverso. Sto sulla mia bici, percorrendo la più grande spedizione della mia vita. […] Il paesaggio, il ghiaccio, il sole e la strada lungo il Chaddar (così è chiamato il fiume quando congela) sono indescrivibili”
Ieri (15 febbraio) i tre sono arrivati dopo 5 giorni di strada al paese di Padum nella regione di Zanskar. Nelle prossime due settimane si proseguirà a piedi e con gli sci attraversando la catena principale dell’Himalaya per arrivare nella regione indiana Manali.
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