Non ne ho mai parlato in una puntata specifica, anche se arriverà. Vediamo comunque una piccola sequenza della tecnica giusta e analizziamo poi gli errori dei ragazzi presenti in Val Brembana (prossimo corso su questi sentieri previsto per il 28-29 Settembre- trovate tutte le info su questo corso e sugli altri di questa estate QUI).
Il tornante con cui avevamo a che fare era davvero stretto e scavato nella roccia. Inoltre presentava uno scalino con rocce sullo stacco, il tutto insomma a rendere ancora più difficile seguire la linea.
IO
Come vedete in questa piccola sequenza notiamo come la posizione “Base” (cioè braccia piegate e sedere alto a caricare l’anteriore) debba essere mantenuta fino a che la ruota anteriore non sta per scendere lo scalino. A quel punto contestualmente al cambiamento di pendenza della bicicletta il nostro corpo andrà ad arretrare assorbendolo con gambe e braccia. Sarà fondamentale, anche se non potete vederlo nella sequenza, mantenere una frenata generale costante e in particolare non forzare troppo la frenata con l’anteriore una volta entrati in curva. In particolare potrà essere utile trasferire un po’ di potere frenante dall’anteriore al posteriore nel momento in cui la nostra ruota anteriore sta cercando di scavalcare le pietre prima dello scalino. Questo impedirà un eventuale impuntamento e permetterà una certa fluidità nell’esecuzione.
Mr bombe a mano
Come vedete questa sopra non è una sequenza ma una foto singola, questo perchè il rider, pur avendo una buona posizione di approccio, si è fermato in quella posizione e facendosi prendere dalla paura ha tirato i freni.
Stessa cosa avviene in un secondo tentativo, qui la velocità di ingresso è anche maggiore e la frenata improvvisa con l’anteriore avviene proprio a ridosso delle pietre che generano lo scalino. Questa contingenza farà scivolare la ruota anteriore del rider. C’è da dire che una volta trovata la giusta confidenza con la frenata e dopo aver compreso l’importanza di una frenata e di una guida fluida il rider ha davvero trovato il giusto ritmo sui numerosi tornanti in valle. La base di partenza, e cioè la posizione, è infatti giusta e il dinamismo del rider ha fatto il resto.
Mr collo
Questo rider ha grande esperienza nella guida sullo stretto e tecnico. Questo fa sì che riesca a chiudere il tornante e a controllare la bici anche se, come vedete perfettamente, la posizione in curva sia assolutamente sbagliata. Notiamo come la ruota anteriore, già sulle pietre da superare, sia assolutamente scarica di ogni pressione. Non vi sarà impuntamento, ma nemmeno possibilità di frenare e controllo. Mr collo è un rider vecchia scuola, posteriore bloccato ed utilizzato come fosse l’ancora di una nave e anteriore che corre. Trovo che questo tipo di tecnica sia un po’ superata e che non permetta comunque grandi prestazioni soprattutto in termini di controllo e sicurezza, conseguentemente anche in termini di velocità.
Mr Ive
Qui vediamo come la tecnica durante il superamento del gradino sia abbastanza simile a quella di mr collo, anche se l’arretramento sia meno evidente (però sedere dietro e sotto la sella a cercare la ruota posteriore e braccia completamente tese sono un marchio di fabbrica).
Il rider in questione però, con meno esperienza del primo si trova ad andare lungo alla curva risalendo una riva di terra e trovandosi completamente fuori linea (pensate se il tornante successivo che si intravede fosse stato più vicino!)
Mr Rich
Abbiamo già imparato a conoscere il nostro amico che, nonostante la sua posizione leggermente seduta, riesce a mantenere una gestione dei pesi assolutamente ottima. A ben vedere in ingresso le braccia sono piegate e il peso grava in buona sostanza sull’anteriore (notare la compressione della forcella). Questo significa un ottimo controllo della traiettoria.
Anche durante la discesa dal gradino di metà curva notiamo come il sedere non vada a cercare il posteriore ma rimanga alto rispetto alla sella. Le braccia si allungano ma senza andare a stendersi completamente. In questo modo continuiamo a caricare l’anteriore e avremo quindi il pieno controllo del mezzo e potremo gestire al meglio traiettoria, velocità e frenata.
Mr Tizzy
Con una bicicletta da discesa come quella che vediamo in foto il carico sull’anteriore potrebbe essere accentuato a dismisura. Le geometrie della stessa permetterebbero infatti una guida aggressiva. Questo significa anche che in caso di errore per arretramento eccessivo le conseguenze sono più evidenti. Diventerà più difficile chiudere la curva che andremo irrimediabilmente ad allargare. Inoltre non avendo carico sull’anteriore non avremo nemmeno il grip necessario a frenare con sicurezza o a controllare il nostro mezzo.
Vediamo come la posizione iniziale sia decisamente arretrata e come questo carico eccessivo al posteriore porti proprio alle conseguenze descritte. Il nostro Tizzy non riesce a chiudere la curva e si ritrova con l’anteriore che sale sulla riva e che poi, mentre scende dalla stessa, perde aderenza e fa scivolare il rider.
Più una bicicletta sarà votata alla discesa, con angoli sterzo aperti ed escursione abbondante, più sarà difficile girare nello stretto per ragioni geometriche. É anche vero che questo tipo di bici richiede una guida più aggressiva che permette, a parità di ostacoli, di affrontarli in modo più deciso e più veloce. Insomma se affrontate percorsi all mountain o stretti con una bici da discesa ricordatevi che dovrete guidare davvero avanzati e che sullo stretto sarete comunque impacciati.
Jack