Come da previsioni, i primi tre classificati del campionato del mondo gravel 2022 hanno usato una bici da corsa. Ecco come è andata nel comunicato ufficiale.
Dopo l’inno francese in onore di Pauline Ferrand-Prevot, fra le mura secolari di Cittadella risuonano le note del Belgio. La seconda giornata del campionato del mondo di Gravel, si è trasformata nel giorno più bello di Gianni Veermersch, 29 anni, nato a Roeselare, compagno di squadra di Mathieu Van der Poel alla Alpecin Deceuninck. Ha corso 130 chilometri all’attacco in coppia con l’azzurro Daniel Oss, lo ha lasciato sui pedali quando ormai pareva inevitabile uno sprint a due. Il trentino si consola con la medaglia d’argento, niente male per un passista decisamente meno avvezzo agli sterrati rispetto a Vermeesch, che da sempre bazzica i circuiti del cross.
L’inseguimento dei favoriti, Van der Poel su tutti, è stato tardivo. All’asso olandese è rimasto il terzo gradino del podio.
Nella start list 140 corridori. Tanti gli allori raggruppati dalla partenza in Campo Marzo a Vicenza, basti pensare ai tre titoli mondiali su strada di Peter Sagan, ai quattro nel ciclocross Elite di Mathieu Van der Poel, ai tre di Zdenek Stibar, al titolo olimpico su strada di Greg Van Avermaet. A fare l’in bocca al lupo ai partenti c’era anche la massima autorità mondiale del ciclismo, il presidente dell’U.C.I. David Lappartient.
Nel programma di gara 194 chilometri, per tre quarti su argini e stradine di campagna.
Dal gruppo, in realtà un lunghissimo serpentone che sembra volare sulla polvere, al chilometro 40 si avvantaggiano Daniel Oss e Gianni Vermeersch, un corridore che suddivide la sua attività fra strada e ciclocross. Li inseguono una cinquantina di corridori, fra loro Van der Poel, Lopez Moreno, Van Avermaet, Lakata, il campione italiano Zoccarato, Stybar, Sagan, Cort-Nielsen, Calmejane, Verona e Ballerini. Lungo i sentieri che risalgono il corso del fiume Brenta il vantaggio di Oss e Veermesch cresce, al primo passaggio a Cittadella è di oltre 5′.
Si entra nel circuito di 27 chilometri da ripetere due volte e il margine dei fuggitivi si stabilizza sui 4’30”. Intanto in zona arrivo un ospite speciale è venuto a dare il suo saluto al primo mondiale Gravel professionisti: è Tadej Pogačar, fresco vincitore del suo secondo Giro di Lombardia.
Al suono della campanella la corsa si infiamma, Van Der Poel, Van Avermaet e De Marchi conducono l’inseguimento, ma ormai la maglia iridata è fuori dalla loro portata. Gianni Vermeersch mette cuore e tecnica nelle sue ultime pedalate, per Oss è il colpo di grazia. Vand der Poel batte Van Avernmaet per il bronzo.
I neo-campione del mondo Vermeersch ha annunciato che sfoggerà la sua nuova maglia iridata venerdì 14 ottobre alla seconda edizione di Serenissima Gravel che avrà partenza nel Parco Delta del Po e arrivo a Piazzola sul Brenta. Con lui ci sarà anche Mathieu Van der Poel.
LE DICHIARAZIONI
Gianni Veermersch: “E’ stata una gara durissima, siamo andati a tutto gas tutto il giorno. Quando mi hanno comunicato che avevamo cinque minuti di vantaggio ho capito che una medaglia era sicura e che avrei dovuto dare tutto nei chilometri finali per staccare Daniel. Sapevo che nei single track del finale sarei stato favorito, quindi ero fiducioso di farcela, anche perché l’ultimo mezzo chilometro sembrava fatto apposta per me. Sono felicissimo, non riesco a credere che mi porterò a casa una maglia iridata”.
Daniel Oss: “Per me il Gravel è stato tutta una scoperta, e non solo per me. Siamo arrivati qui a scoprire un nuovo modo di correre in bicicletta, e chilometro dopo chilometro lo abbiamo scoperto. Sono in forma, mi sono preparato bene per le ultime corse della stagione, ho pensato che il modo migliore per scoprire come si corre il Gravel fosse attaccare, e l’ho fatto. ne è nata la fuga più lunga della mia vita. Alla fine avevo i crampi, la stanchezza ha preso il sopravvento. Vermeersch era più forte, se l’è meritata”.
Mathieu Van der Poel: “Sono contento per Gianni, è un amico e mio compagno di squadra, è il primo campione del mondo di Gravel e in un certo senso è entrato nella storia. Nessuno ha preso l’iniziativa di inseguire i due fuggitivi, quando ho saputo che avevano cinque minuti ho capito che potevo solo puntare alla medaglia di bronzo. Non ho la forma che avevo un po’ di tempo fa, posso ritenermi soddisfatto della mia corsa. E’ stata la prima vera esperienza con il Gravel, credo che sia una specialità interessante, è nuova e divertente, ha sicuramente molti margini di crescita”.
Da fuoristradista che sono , avevo non pochi pregiudizi in merito.
Ma incredibilmente mi è piaciuto il mood dei partecipanti, ovviamete esclusi i prino 20 che sono PRO e seguno una strada diversa.
All'arrivo ho visto nazionalità di tutti i colori, facce stravolte ma contente e ( miracolo... ) subito dopo fermarsi ai bar a farsi na birra come vecchi amici.....
Non so se le cose si faranno serie e antipatiche negli anni avvenire , ma sono stato veramente contento.
Riguardo le bici , alle quali ho fatto 300 foto per capire in che direzione vanno le gravel, vi assicuro che cera di tutto e in tutte le configurazioni con tutte i cambi e cassette possibili, singole, doppie, da l 32 a 50 , sia strada che mtb, forse la cosa che accomunava era la stragrande presenza di pedali SPD o mtb in genere ma tutti con scarpe da strada.
Copertoni tutti. dal 28 al 40
95 % telai carbonio
4,90% telai alluminio
0,10% telai acciaio ( quelli delle filippine ahahahahha top )
Tante ragazze !
Di sicuro mi accodo al pensiero che il gravel deve prendere una direzione riguardo alla prospettiva RACE .... in sto momento è solo una sagra fatta anche da PRO con i controcazzi, ma una sagra. Che va benissimo sia chiaro, ma quando ci scrivi UCI dovrebbe essere un piu precisa e regolamentata su percorsi e bici.
Oppure cambiano il nome e da gravel la chiamano Tutto Terreno alla francese
Foto di Vermeersch (frontale così non si vede la bici) e link all'acuisto delle gravel bike tra cui figurano Grizl, Grail e Endurace (gravel?!) che i corridori si sono guardati bene da usare.