Strava si rimpicciolisce

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La più popolare piattaforma social per sportivi, ciclisti e podisti in particolare, Strava, sta tagliando tra il 14 ed 15% dei propri dipendenti, come riferito da alcuni impiegati attuali ed ex-impiegati.

La notizia giunge in un momento in cui varie compagnie del settore high-tech hanno annunciato tagli del proprio personale. Nel caso di Strava si tratta del licenziamento di almeno 40 dipendenti, inclusi product designers e product managers. Negli ultimi 10 anni Strava ha ricevuto finanziamenti privati per oltre 150 milioni di dollari e conta più di 100 milioni di atleti registrati alla propria piattaforma, suddivisi in 195 paesi, i quali hanno registrato più di 7 miliardi di attività.



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Al momento Strava conta 400 impiegati nelle sue diverse sedi: San Francisco e Denver negli USA,  Bristol in UK e Dublino in Irlanda.

Commenti

  1. marco:

    Giusto. Il problema dei vari FB, IG, Twitter e Strava è che tutti hanno avuto l'ideona 10-15 anni fa, ma da lì ad averne un'altra che renda così tanto ne passa.
    O meglio, arriva il concorrente dalla Cina e ti piazza TikTok. O Google zitta zitta costruisce il più grande social network del mondo, Youtube.
    le aziende hanno un ciclo fisiologico di nascita, crescita, boom, maturità, mantenimento ed eventualmente fine..

    le aziende che hanno cambiato il mondo come FB, Google, Apple hanno tutte avuto crescite esponenziali da giovani.. un pò come anni fa lo hanno avuto le aziende del tabacco o le aziende petrolifere.. poi una volta che hai conquistato l'intero mercato ci si stabilizza.. e anche rimanere stabili e non chiudere non è facile.. tipo Coca Cola..

    strava allo stesso modo ha "cambiato" il modo di fare sport e anche di andare in bici.. conquistando gran parte dei praticanti.. in futuro si vedrà se rimarrà così.. potrebbe venire fagocitata da una competitor.. oppure potrebbe nascere un altra nuova "moda" di fare sport per cui smettermo di usarlo..
  2. Una startup ci mette poco a fare un prototipo credibile che convince gli investitori. Il problema poi è portarlo in produzione e fare il salto di qualità.

    Spesso nel software si parla del solito principio di Pareto, 80% - 20%. Con il 20% dello sforzo si arriva all'80% del prodotto, ma per portare il prodotto al 100% serve un ulteriore 80% di sforzo. Creare un prodotto scalabile, sicuro, accessibile, internazionalizzato, trovare una politica che permetta di monetizzare, fornire supporto tecnico, API per integrazioni di terze parti, App mobile per le diverse piattaforme, ecc. ecc. sono tutti problemi che la startup spesso inizia ad affrontare molto tardi, quando i soldi dei finanziatori cominciano a scarseggiare e per contro aumentano gli utenti (=costi e problemi tecnici).
  3. marco:

    https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/12/11/news/perche_le_aziende_ma_non_solo_loro_sprecano_soldi_nel_metaverso-377700212/?ref=RHRM-BG-I0-P3-S1-T1
    Articolo un pò superficiale che non tiene conto del lato hardware..
    Coi social è successo lo stesso.. il boom c è stato quando si è diffuso lo smartphone (l'hardware)
    Ora col metaverso l'hardware sono i visori (tipo oculus) e se ti guardi un pò di video recenti su youtube chi sta testando quelli di ultima generazione ne parla veramente bene.. della serie "non ho il minimo dubbio che si diffonderanno".. quando avrai un visore che al 99% ti simula la realtà, a quel punto teoricamente potrai viaggiare/giocare/fare sport/lavorare ecc..ecc.. e quando la gente passerà ore lì dentro (come adesso passa ore sullo smartphone) ecco che hai fatto bingo..

    Poi come al solito il futuro non lo conosce nessuno..
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