9 trend positivi del 2022 nel mondo MTB

12

Dopo aver guardato indietro e aver fatto il punto su come sono andate le cose nel 2022 nel mondo della mountain bike, ho iniziato ad annotare alcune tendenze e schemi generali che penso siano stati tutti sviluppi davvero buoni, soprattutto dal punto di vista del design e dell’approccio. Mentre ci sono ancora incombenti problemi di approvvigionamento, carenza di prodotti e prezzi elevati, non è mai stato un momento migliore per essere un mountain biker. Le bici di oggi sono macchine semplicemente incredibili e migliorano costantemente.

Il video è in inglese, di seguito trovate i nove punti in forma testuale. Cosa ne dite, siete d’accordo?



.

 

1 – Bici mullet native

Da un po’ di anni vediamo piloti di downhill gareggiare su bici con formato ruota misto, 29 all’anteriore e 27.5 al posteriore. Questo trend ha raggiunto il mondo del trail e dell’enduro e sempre più marchi stanno proponendo delle bici in formato mullet nativo per questi segmenti. Per chi come me ama il formato mullet, è ottimo avere delle bici nate con delle geometrie specifiche per il formato misto invece che trasformare in mullet delle bici da 29 o da 27.5 con il rischio di avere geometrie sballate.

2 – Controllo idraulico del finecorsa anche su sospensioni non di nicchia

Nel mondo del motocross, il controllo idraulico del fondocorsa è molto diffuso mentre nel mondo bici non è mai stato significativamente considerato se non da marchi di nicchia e piuttosto costosi come Push o Avalanche. Ora RockShox ha introdotto questo sistema, che ha chiamato HBO, sui suoi ammortizzatori sia a molla che ad aria, rendendolo così accessibile un pubblico molto più vasto. Mi auguro che venga presto introdotto anche sulle forcelle.

3 – Sistemi di sospensione adatti ad ammortizzatori sia ad aria che a molla

Sempre più spesso le sospensioni delle attuali bici hanno curve di compressione ottimizzate per poter montare ammortizzatori sia ad aria che a molla. In alcuni casi le bici sono dotate di un flip chip per cambiare la curva di compressione in base all’ammortizzatore che si vuole montare, se ad aria o a molla. La possibilità di scegliere senza compromessi è sempre un valore aggiunto.

4 – Sospensioni ad aria migliorate

Il punto precedente è merito anche di un altro trend che ho apprezzato nel 2022, quello di produrre ammortizzatori ad aria sempre più performanti e simili a quelli a molla nel loro comportamento grazie a volumi d’aria azzeccati e proporzioni ottimizzate tra camera positiva e camera negativa.

5 – Bici in alluminio accessibili ma con componenti di alta gamma

Sempre più marchi nel 2022 hanno proposto bici in alluminio accessibili ma con pari caratteristiche rispetto a quelle in carbonio, con ottimi allestimenti e con dettagli curati come lo stivaggio nel tubo obliquo e il passaggio cavi interno completamente guidato, quindi non una versione economica delle top di gamma in carbonio quanto piuttosto un’alternativa in alluminio.

6 – Gamma delle taglie più ampia

Molti brand stanno offrendo i loro modelli in un range di taglie più ampio che arriva fino a 6 diverse opzioni, dalla XS alla XXL. Molti più biker, sia quelli molto alti che quelli molto bassi, possono trovare la taglia giusta per loro e quelli con altezze più nella norma hanno meno probabilità di trovarsi a metà tra due taglie.

7 – Lunghezza del carro specifica per ogni taglia

A proposito di taglie, sempre più spesso vediamo marchi di bici che adottano una lunghezza del carro specifica per ogni taglia o quanto meno una lunghezza per le taglie piccole e una per le taglie più lunghe. Un’ottima soluzione per rendere più bilanciati i telai in ogni taglia. Questo ha un costo poiché per ogni taglia occorre uno stampo specifico anche per il carro, ma il vantaggio è concreto rispetto alle scelte di compromesso di un carro uguale per ogni taglia.

8 – Pivot alti

Mi piace il fatto che i sistemi di sospensione high pivot sia arrivato anche nel mondo trail ed enduro e non solo nel downhill. Soprattutto ho apprezzato i modelli con altezza del pivot non esasperata che migliora le prestazioni senza creare un percorso ruota troppo retrogrado. Il percorso ruota delle bici con high pivot consente velocità maggiori sullo sconnesso e questo ha smosso gli ingegneri a migliorare i sistemi di sospensione, anche quelli che non adottano i pivot alti, per cercare di arrivare alle stesse prestazioni.

9 – Meno anti-squat

In ultimo ho apprezzato il fatto che molti brand abbiano lavorato molto sulla resa del sistema di sospensione in pedalata, ottimizzando l’anti-squat. Fino a qualche anno fa si esagerava con la stabilità in pedalata a discapito delle prestazioni in discesa mentre ora si è giunti a un ottimo compromesso per una migliore resa sia in salita che in discesa.

Commenti

  1. Enrico 70:

    Non capisco cosa intendi. Avevo già letto la tua prova della Trek ...
    La nuova Trek Fuel EX offre proprio quella possibilità.
    È vero che poi vedi gente che monta ammo a molla su bici lineari e "fantastico, mai andato meglio", però la cinematica di una bici non è marketing, bensì numeri.

    ALLMAU:

    Direi che è un articolo molto commercial-ottimistico...
    Il lavoro di affinamento dei telai è continuo, ma è sempre stato così, ed è solo grazie all' accettazione del pubblico verso prezzi sempre più alti, che hanno permesso maggiori progressi in termini di soluzioni più costose.
    Geometrie sviluppate apposta per sospensioni a molla o ad aria... mah... concordo che sia più una dichiarazione di marketing che reale.
  2. marco:

    La nuova Trek Fuel EX offre proprio quella possibilità.
    Non ne dubito, ma credo che sia classificabile solo come compromesso, non come l'optimum sia per DH che per XC (tanto per fare due esempi ai limiti). Non so se è chiaro, quello che voglio dire?

    marco:

    ... la cinematica di una bici non è marketing, bensì numeri.
    è proprio dalla cinematica che parte il mio pensiero. Non si può imbrogliare la Fisica o i numeri. Ho studiato meccanica e Fisica, per cui so quanto sia difficile se non impossibile costruire un sistema meccanico (ma non solo), che abbia un range d'azione così ampio e che risulti perfettamente ottimmizzato sia per il minimo che per il massimo, o come in questo caso per l'aria o la molla.

    Però possiamo aver inteso il punto tre diversamente.
  3. Enrico 70:

    Non ne dubito, ma credo che sia classificabile solo come compromesso, non come l'optimum sia per DH che per XC (tanto per fare due esempi ai limiti). Non so se è chiaro, quello che voglio dire?


    è proprio dalla cinematica che parte il mio pensiero. Non si può imbrogliare la Fisica o i numeri. Ho studiato meccanica e Fisica, per cui so quanto sia difficile se non impossibile costruire un sistema meccanico (ma non solo), che abbia un range d'azione così ampio e che risulti perfettamente ottimmizzato sia per il minimo che per il massimo, o come in questo caso per l'aria o la molla.

    Però possiamo aver inteso il punto tre diversamente.
    Confusione più totale.
    Con una bici non puoi fare XC e DH. Puoi però usare due ammo diversi senza fare sempre finecorsa se la cinematica è troppo lineare.
Storia precedente

[Test] Lapierre XRM: dal marathon al trail

Storia successiva

[Video] Vinny T: No dig, no ride!

Gli ultimi articoli in Report e interviste