Oggi abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook un’immagine con un testo che diceva:
La scelta della grandezza dei caratteri non era casuale, infatti una delle righe con le lettere più grandi conteneva il destinatario del messaggio, le aziende del settore ciclo che in questi giorni sono scatenate nel volerci far sapere che saranno all’Italian Bike Festival con il loro gazebo ad esporre i propri prodotti. È una sorta di fiera della bici sul circuito di Misano.
Ci chiedono dunque se saremo presenti anche noi, nel senso di girovagare in fiera e mostrare su MTB Mag i prodotti più interessanti. È una cosa che abbiamo sempre fatto fino a qualche anno fa, infatti i nostri reportage da Eurobike erano seguitissimi, quando ad Eurobike si trovavano novità. Abbiamo smesso di andarci quando le novità hanno cominciato ad essere presentate in periodi diversi, prevalentemente online. D’altronde ogni azienda vuole un po’ di spazio, e se tutti presentano novità durante 3 giorni di fiera, si cannibalizzavano l’un l’altra. Senza parlare dei costi esorbitanti per avere dello spazio in fiera.
È anche il motivo per cui non siamo mai andati a Italian Bike Festival, o alla Roc d’Azur, o ad altri eventi pensati per il consumatore finale ma che, per noi, sono di scarsa rilevanza perché appunto non c’è niente nuovo da mostrarvi sul nostro sito. Men che meno abbiamo mai avuto un gazebo. Cosa dovremmo mai esporre, il ciclostile del sito?
Su Facebook ovviamente è pieno di gente che legge (se legge) distrattamente, fra un caffè e una pausa brioche, però si sente in dovere di commentare anche se non ha capito niente o non sa di cosa parla. Per spiegarvi di cosa stavamo parlando nella nostra immaginetta gialla con scritte nere, ho preso alcuni commenti che adesso vi leggo per poi rispondere agli autori.
Non cercare di salire sugli specchi. Si sente lo stridio...