La semplificazione della mountain bike

132

Negli ultimi tempi abbiamo parlato molto di cambi automatici, di trasmissioni che non necessitano di regolazioni e di sentieri resi più facili. Il trend è chiaro: rendere la mountain bike più abbordabile anche a chi è un novizio. L’elefante nella stanza è, chiaramente, l’ebike, ovvero lo strumento che ha aperto il mondo delle ruote grasse ad un’ampia fetta di pubblico che prima se ne teneva ben lontano a causa dell’alto costo di ingresso da pagare: l’allenamento.

Non serve girarci intorno: il successo della bici elettrica sta proprio nel poter affrontare salite o percorsi che prima mai e poi mai si sarebbero intrapresi perché ritenuti troppo faticosi e stancanti. Anche la bici elettrica, però, si scontra(va) con due dure realtà.



.

La prima è la più ovvia: se la salita può essere facile, non altrettanto si può dire della discesa, se questa avviene su un sentiero. Prima dell’avvento dei motori elettrici c’era una sorta di avvicinamento ai trail più duri e magari esposti proprio grazie alla difficoltà nel raggiungerli data dalla lunghezza della salita. Ora questa difficoltà è sparita, anche grazie alle batterie sempre più grosse. Il problema della tecnica di guida su sentiero rimane. A Finale Ligure, dove la concentrazione di biker è molto alta, il numero di incidenti più elevato si ha per la fascia di età 50-60 anni, che guarda caso è esattamente la fascia di età più forte nel segmento ebike.

La seconda è dovuta alla relativa complicazione tecnologica di una mountain bike moderna. Relativa perché con l’avvento del monocorona cambiare è diventato molto intuitivo, ma rimaneva la difficoltà della cambiata sotto sforzo. Anche qui, se prima ad un neofita mancava la potenza per riuscire a rompere una trasmissione con la forza delle proprie gambe, ora ci pensa il motore elettrico dal primo minuto in cui uno sale in sella. Il problema è stato in parte risolto con la tecnologia Hyperglide di Shimano e T-Type di SRAM, ma se avete avuto la sfortuna di trovarvi dietro d un noleggiatore estivo di Ebike che fa la scampagnata verso il rifugio, avrete sentito senza dubbio lo sferragliamento delle cambiate assurde.

Dunque eccoci arrivati alle soluzioni, o presunte tali: cambi automatici e sentieri per tutti. Sui primi c’è poco da protestare. Se uno non li vuole, non li compra. Fra l’altro sono disponibili solo per le ebike, dunque il cerchio degli utilizzatori si restringe.

Sui secondi, cioé i sentieri, c’è da protestare solo in un frangente: se vengono semplificati sentieri già esistenti. Piuttosto che togliere le difficoltà spianandoli o distruggendo le rocce, sarebbe più opportuno creare nuovi trail proprio per i neofiti, così questi possono imparare ad andare in mountain bike e, con il tempo, sapranno affrontare anche i passaggi più difficili degli altri percorsi. Anche perché un cosiddetto “flow trail” diventa noioso molto velocemente anche per i novizi, una volta che hanno imparato le nozioni di base della tecnica di guida.

In sintesi, semplificare la mountain bike ha un suo perché, ma solo se visto come un primo gradino per poi migliorarsi tecnicamente, sia per quanto riguarda l’utilizzo della bici, sia per quanto concerne la tecnica di guida, che si può affinare solo con tempo e dedizione. Appiattire tutto verso il basso è un errore.

Commenti

  1. AxelMTB:

    Guarda un realtà è successo che mi fermassero qui dietro mentre stavo rastrellando un sentiero fa foglie e pietre... Sempre le solite storie, che non si deve fare, che non si può, che non è tuo, che non sei autorizzato...
    Fatto sta che o lo menavo e sotterravo o lasciavo perdere.
    Avendo solo il rastrello e non potendo quindi scavare ho lasciato perdere e mi sono difeso dicendo che non avendo bastoni da passeggio in casa ho preso la prima cosa vuol manico che ho trovato.

    Il giorno dopo ero a girare sul mio trail pulito
    Chi ti ha fatto storie? Dipende anche da quello e che tipo di classificazione ha il posto. In caso di carabinieri forestali può scattare una multa, oppure esserci una decisione più pesante in caso di aree protette.
    Cosa si può fare? Con i privati ben poco, perché oltre a parlarci con una persona, se il proprietario non vuole cedere il proprio terreno va rispettato in ogni caso.
    Con gli enti pubblici bisogna cominciare a parlarci con proposte strutturate e tentare di far annusare un interesse (non solo economico, ma anche elettorale).
  2. ant:

    opinioni sparse:
    -"pettinatura" sentieri: è anche un fatto generazionale. a quelli più giovani - per quello che vedo io - piace di più andare forte e saltare grosso che il trialistico lento e naturale. il mondo cambia e a 50 anni sei già dal lato dei vecchi, bisogna anche farsene una ragione.
    - @pk71 non ho capito il commento sull'ipocrisia: relativo alla semplicità di manutenzione o cosa?
    Passi tutto, ma a me non mi dai del vecchio vero? :mrgreen:
    Mi son appena preso un frontino e senti, senza telescopico!
    Scendo? Ovvio che scendo, le gambe per camminare, la mamma me le ha fatte anche belle eh...:loll:
  3. fear_factory84:

    e cosa ti dice che per forza chi va in ebike non sa i rischi e la necessita' di avere una certa tecnica per poter scendere in maniera sicura?

    Sei sicuro che tutti sono cosi' scemi e sprovveduti generalizzando in questa maniera?

    E' come se io ti venissi a dire che tutti gli italiani sono disonesti (e in una certa maniera avrei pure ragione)..
    ma chi cazzo dice che sono tutti.. molto probabilmente chi si avvicina all MTB x la prima volta con un e-bike rientra tra questi..mi pare ovvio che un novizio va e sale un po' ovunque magari in compagnia di amici più esperti..e arriva anche a 3000m...non saranno tutti,ma tanti..forse generalizzo..ma non ci vado tanto lontano
Storia precedente

I 10 itinerari più belli del lago di Como

Storia successiva

Calendario coppa del mondo UCI 2024

Gli ultimi articoli in Report e interviste