Non è un segreto che esistano posti più salubri della Pianura Padana, ma ogni volta che mi capita di dare un’occhiata ai siti che controllano la qualità dell’aria, mi chiedo perché non si faccia abbastanza per combattere lo smog. In particolare durante le giornate invernali con alta pressione, cioé bel tempo, la Valpadana diventa una camera a gas. In questo esatto momento Milano è una delle città messe peggio al mondo, con un’altissima concentrazione di particolato fine nell’aria. È sconsigliata attività fisica all’aria aperta.
Riprendo dal sito del governo: queste particelle sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e, rispetto alle particelle grossolane, sono in grado di penetrare più in profondità nell’albero respiratorio umano. Sorgenti del particolato fine sono un po’ tutti i tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali.
In inverno la causa maggiore dell’inquinamento è dovuto al riscaldamento di case ed uffici, seguito dagli allevamenti intensivi e dal traffico. La sfortuna della Pianura Padana è la sua posizione, incassata fra le montagne e con scarso ricircolo d’aria. A ciò si aggiunge l’alta densità di pololazione, di industrializzazione, di traffico e le poche precipitazioni di questi ultimi anni. Insomma, niente di nuovo, direte.
Eppure quello che mi fa più effetto è di quanto poco si parli di questa situazione che ha ripercussioni sulla salute di milioni di persone, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Malattie respiratorie e tumori sono l’ovvia conseguenza dell’inquinamento, ma perché non è al primo posto delle notizie o delle agende dei partiti?
Come biker noto subito la cappa che aleggia sopra la Pianura Padana quando salgo intorno ai 1500 metri di quota e ne esco: anche solo il suo colore, giallo tendente al marroncino, mi fa paura. So che quando arriva il vento da nord tutta questa schifezza viene portata via verso altre regioni, so che quando piove l’acqua se la “mangia” ma la fa assorbire alla terra in cui coltiviamo grano, mais e riso, va a finire nell’erba che le mucche mangiano e di cui consumiamo latte e carne, penetra nelle falde acquifere che alimentano la nostra acqua potabile.
Adesso mi darete del catastrofista, ma se posso anche capire che chi non ha a cuore la natura se ne possa fregare, anche se dovrebbe avere a cuore la propria salute e quella dei propri cari, credo che rendere consapevoli di questa situazione più persone possibili sia un nostro dovere.
è qui che casca l'asino....
la stessa cosa si può dire all'incontrario...chi è legittimato ad affermare quale sia la vera verità ???
Nessuno e allora come si deve comportare il ricettore di tali informazioni, quale deve essere il suo behavior corretto.
La storia ha dimostrato nei secoli che ci sono quelli che fanaticamente prendono una parte, la danno come buona (per vari motivi....) e classificano tutto il resto come eretico.
POi ci sono quelli che su ogni cosa si pongono dei dubbi, non danno certezze se queste non vengono date al 100% nel campo scientifico...
Da Galileo in poi... è sempre successo cosi (ma anche prima) e tutt'ora funziona cosi
Il problema della qualità dell'aria in Val Padana è un problema di stretta pertinenza della Val Padana, già a a Lucca o La Spezia non gliene può fregare di meno.
Quindi, in questo specifico ambito, di quello che succede a New York, Pechino o Chittagong non interessa.
Anche in Val Padana la qualità dell'aria è andata mediamente migliorando, anche se non abbastanza. In parte per un normale progresso tecnologico, in parte con l'aiuto di condizioni atmosferiche un poco più favorevoli (e siccome le condizioni atmosferiche incidono sempre, bisogna valutare su periodi di tempo abbastanza lunghi).
Ci sono però delle significative differenze, al momento attuale, tra quello che succede in Europa, quello che succede in Italia (anche nella ricchissima Val Padana "locomotiva d'Italia", che alla fine non c'ha manco i soldi per sistemare le strade, e lasciamo perdere altri ambiti altrimenti sbrocco) e quello che succede in altre parti del mondo che tendiamo a guardare ancora con una certa aria di superiorità, ma che sotto diversi aspetti ci mangiano sopra la testa già da un pezzo.
Qui servono 10 anni per costruire 60 km di ferrovia in pianura (e pure alla cazzo di cane, ma quello è un altro problema), ne servono quasi altrettanti per prolungare una metropolitana di 3 fermate, altrove viaggiano a ben altra velocità con gli investimenti infrastrutturali e in 10 anni a Pechino sono capaci di aprirti tre linee di metropolitana, non tre fermate. E anche quello incide, tanto.
Poi ci sono anche problemi di mentalità, ancora più complessi da modificare.