I rider dello slopestyle si ritirano dal Crankworx Rotorua

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Domani si sarebbe dovuto svolgere il primo slopestyle della serie Crankworx 2024 a Rotorua. Gli atleti (maschi) hanno deciso di non competere perché l’organizzazione non ha accolto le loro richieste, che comprendevano una remunerazione di 2000€ per rider indipendentemente dal risultato in gara, il pagamento delle spese di alloggio e l’inizio dell’evento prima di mezzogiorno per evitare il vento. Le ultime due richieste sono state accolte, la prima no. In totale Crankworx avrebbe dovuto pagare 32.000€ ai rider per la loro presenza. Fin’ora chi non arrivava sul podio non veniva pagato.

Le richieste valgono anche per i futuri appuntamenti Crankworx.



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Le parole di Nico Rogatkin, che rappresenta tutti i rider invitati all’evento, fra cui Torquato Testa:

Sono qui in rappresentanza di tutti i rider e ho questa piccola nota a nome di tutti noi. La notizia che è arrivata da Crankworx della cancellazione dello Slopestyle maschile non è ovviamente la situazione che nessuno di noi desidera. Soprattutto dopo tutte le discussioni che abbiamo avuto con l’organizzazione questa settimana.

I problemi che sono stati sollevati negli ultimi anni e che sono stati oggetto di discussione hanno avuto un impatto su tutte le persone coinvolte. Era finalmente giunto il momento di cambiare.

In qualità di top riders di slopestyle, veniamo a questi eventi e rischiamo tutto per i fan di tutto il mondo e perché l’evento si svolga ogni volta. Il modo in cui sono stati organizzati gli eventi è diventato insostenibile. Siamo profondamente dispiaciuti per i fan e per gli organizzatori che questo debba essere il risultato in questo momento. È una decisione che non prendiamo alla leggera. Tutti noi amiamo questo sport e ci impegniamo affinché sia migliore per il futuro e per la prossima generazione di piloti di questo sport.

Saremo presenti domenica per sostenere le donne che hanno spaccato per tutta la settimana e per il leggendario treno McGazza. Avremo maggiori informazioni per tutti in modo tempestivo.

Commenti

  1. Ma queste richieste (almeno quelle finanziarie per i rimborsi) non andrebbero fatte ai propri team/sponsor piuttosto che all'organizzatore dell'evento?
    Non mi risulta che in nessuna altra disciplina gli organizzatori forniscano agli atleti dei rimborsi al di fuori dei premi podio.
    O qui la cosa è differente perchè la manifestazione è intesa più come uno spettacolo/esibizione che come una gara vera e propria?
  2. BugiaNen:

    Ma queste richieste (almeno quelle finanziarie per i rimborsi) non andrebbero fatte ai propri team/sponsor piuttosto che all'organizzatore dell'evento?
    Non mi risulta che in nessuna altra disciplina gli organizzatori forniscano agli atleti dei rimborsi al di fuori dei premi podio.
    O qui la cosa è differente perchè la manifestazione è intesa più come uno spettacolo/esibizione che come una gara vera e propria?
    Redbull Rampage, ad esempio.
  3. Secondo me hanno fatto bene. L'organizzazione fino ad adesso era l'esempio più lampante della classica frase "ti ripago in visibilità" che purtroppo tante categorie anche di non sportivi si sentono dire.
    Fino a che era un evento di nicchia si può capire che entrambe le parti, organizzatori ed atleti, facessero uno sforzo per ridurre i costi e promuovere la disciplina ma visto che stiamo parlando di un tour a livello mondiale la cosa non mi sembra molto equa.

    Come detto da Toto Testa o altri gli atleti non sono organizzati in squadre e ognuno si cerca i propri sponsor.

    Secondo me l'organizzazione dovrebbe essere vista un po come fanno nel calcio dove si distribuiscono i diritti tv a tutte le squadre che partecipano al singolo campionato. In questo caso dovrebbero ragionare sul totale delle sponsorizzazioni che riescono a tirare su.

    Ultima cosa questa protesta e queste cifre sono riferite solo ai rider dello slopestyle...per tutti gli altri nada!
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