Mottolino

Biker 65enne muore al Mottolino

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Tragedia questa mattina, poco prima delle 11, al Mottolino di Livigno: un uomo di 65 anni ha perso la vita, infatti, dopo una rovinosa caduta dalla sua bicicletta.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Tirano, l’uomo ha perso il controllo della sua due ruote sulla parte finale della pista rossa, in autonomia e nell’impatto ha riportato un gravissimo trauma cranico. Il biker è stato rinvenuto in arresto cardio circolatorio: al momento non è chiaro se a determinare la caduta sia stato un malore, oppure se l’arresto cardio circolatorio sia stato determinato dalla caduta e dal conseguente trauma cranico.

Sul posto è arrivato anche l’elicottero, oltre ai soccorritori di base al Mottolino: sono stati numerosi i tentativi di rianimare l’uomo, ma purtroppo per lui non c’è stato nulla fa fare.


Commenti

  1. frantic:

    Condoglianze, ma piuttosto di morire di malattia o di incidente, preferirei morire sulla mia bici
    Io puntavo a una morte per infarto carico di coca e viagra a 105 anni con due escort 20 enni....ma anche esplodere mentre salto in bici ci sta...tengo buona anche l'opzione "morte su sci".
  2. VINS61:

    Dalla cronaca risulta che i danni della caduta del deceduto non siano stati gravi o tali da provocare il decesso ,quindi l'infarto potrebbe essere la causa del malore che ha determinato la successiva caduta o sbaglio ?

    Credo ci voglia più impegno nel far capire ai neofiti come me ,che questo sport enduro e DH oggi deve essere praticato e imparato prendendo lezioni da "maestri o guide " (seguire corsi presso i club ) come per lo sci e il fuoripista ci vogliono impostazione scelte tecniche del mezzo e pratica guidata
    Il fai da te va bene ma è rischioso e lascia lacune (penso io )
    @Giuseppe_1961 viste le tue esperienze in montagna avrai notato che valutare passaggi e ripidi in mtb non è comunque semplice i "limiti" li vedi quando sbatti la faccia ,come in un canale a 55 gradi se sei dentro la pelle te la giochi per forza
    putroppo bisogna conoscere e valutare i proprio limiti e stare in un range più basso.. però dai potresti sbattere la testa e rimanerci anche nel bosco umido dietro casa... non sempre il pericolo è controllabile. vale per tutto... certo se sto sul divano probabilmente se non mi cade il soffitto in testa sono più al sicuro...
  3. tirrolo:

    Non si finisce mai di fare esperienza, e l'esperienza non può mai azzerare il rischio. In montagna la valutazione del passaggio è molto semplice: mai "tentare" un passaggio.
    Se non avessi mai tentato un passaggio non sarei mai arrivato a fare quello che faccio adesso. Con questo non dico che bisogna buttarsi all'impazzata in discesa sperando che vada bene. Io personalmente sono sempre abbastanza metodico quando sento che un passaggio mi mette in difficoltà. Prima mi fermo e faccio a piedi il passaggio e valuto il grado di difficoltà e lo rapporto ad un passaggio in mtb (perchè in bici non riesci a capire quanto difficile sia). Seconda cosa studio la conformazione delle rocce e il miglior passaggio sulla roccia che mi garantisca una bella linea. Solo dopo provo in caso a fare il passaggio in bicicletta e se non me la sento scendo a piedi e vado avanti senza farmi problemi, non sono un atleta super pagato e super assicurato, io il giorno dopo devo andare a lavorare e se non riesco a fare passaggi che altri fanno amen, non è una gara a chi cel'ha più lungo. Con questo approccio sono arrivato a fare (per me ) drop e passaggi tecnici non indifferenti e che mi hanno dato parecchio gusto. Poi lo sbaglio è sempre dietro l'angolo anche se te la studi nel minimo dettaglio.

    EDIT - Ho letto meglio il tuo mai "tentare" e credo di aver capito che la tua filosofia sia come ho scritto appena sopra. Allora concordo con te che non bisogna mai tentare ma prima studiare e poi "provare" il passaggio
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