Oggi ho fatto il primo giro con l’ammortizzatore a molla Fox Live Valve Neo DHX che ho montato sulla nuova Santa Cruz Bronson. È stato tarato da Fox appositamente per questa bici. Il montaggio del sistema wireless, che oltre all’ammo comprende un sensore da fissare ad una vite della pinza del freno anteriore ed un altro da fissare ad una vite della pinza del freno posteriore, è molto semplice, venendo a mancare tutti i cavi che complicavano il Live Valve di prima generazione.
L’app che comanda le impostazioni è fatta molto bene ed il pairing è veloce ed intuitivo. È la stessa app che ho usato per il reggisella telescopico Fox Transfer Neo, anch’esso montato sulla Bronson. Com’era prevedibile le batterie ricaricabili del DHX e del Transfer sono identiche, facendo parte dello stesso ecosistema.
Il peso del DHX Neo è di 962 grammi, contro i 573 del Float X montato di serie, entrambi senza l’hardware di Santa Cruz. Il sistema Neo fa due cose: apre e chiude la sospensione, senza cambiare i parametri come compressione o ritorno.
Veniamo però al riding. Della Bronson vi avevo già detto come fosse neutrale in fase di pedalata, infatti in salita non ho mai chiuso la levetta del lockout da due mesi a questa parte. Bene, oggi mi sono accorto della differenza che fa un ammortizzatore chiuso completamente ed uno aperto, durante questo giro. La prima parte di salita è su una mulattiera scassata, piuttosto ripida, che ho fatto con il setting “Standard” impostato esattamente a metà della scala. Un po’ troppo poco sensibile per lo smosso, ma non l’ho modificato perché poi seguiva un lungo tratto su asfalto ripido. Qui la posizione in sella più sostenuta si fa notare. Praticamente il sag diminuisce rispetto al 27% che ho impostato (devo controllare bene dove mi trovo nella corsa, ve lo dirò nel test) e la pedalata diventa più efficiente.
Segue un altro tratto su sterrato e poi la prima discesa. Qui l’ammo rimane quasi sempre aperto a causa degli impatti ripetuti e ho potuto apprezzare la sensibilità della molla unita al fantastico carro della Bronson. Ho poi pedalato su un sentiero con tanti su e giù, ma prima di farlo ho spostato il setting “Standard” sul più sensibile possibile. In pratica era quasi sempre aperto, cosa che non rendeva il Neo quasi inutile.
Allora l’ho messo sulla seconda tacca dal più sensibile, e ho trovato la quadra: la trazione della molla mi assicurava il superamento di radici, gradoni e ostacoli vari, mentre sui tratti in piano lisci potevo pestare sui pedali senza dilapidare le energie.
Faccio notare che ci sono una miriade di impostazioni su cui lavorare, ma questa è una prima uscita e devo dire che il sistema Neo mi ha entusiasmato perché abbina la tecnologia di un ammortizzatore performante come il DHX alla velocità di risposta dell’elettronica. Per farvi un esempio, se tocco una radice con la ruota anteriore (la forcella è sempre aperta, non ha il Neo), ora che ci passo su con il posteriore, l’ammortizzatore è già aperto.
State sintonizzati per il test completo!
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