Cosa ci porterà il 2025?

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Gabbate anche le feste, è ora di tornare in campo, e siamo tutti d’accordo nel dire che il campo del settore ciclo attualmente sia minato. È minato in primis per le aziende, oggetto di una crisi strutturale accelerata dal Covid, ma che era già presente prima del 2020 anni a causa di un settore ultrasaturo con troppi attori che condividevano in gran parte la strategia, che per me non è strategia ma mancanza di idee, di dare un valore troppo alto ai propri prodotti, ergo i prezzi erano troppo alti.

Stop! Lo so che già state per scrivere “Ehh ma esistono anche le bici di media e bassa gamma“, ma proprio in quel segmento è stato fatto l’errore cruciale di alzare i prezzi, perché i potenziali acquirenti sono più sensibili ad un rincaro. Inoltre è ovvio che se la top di gamma costa 13.000 Euro, la media gamma non potrà costarne 3.500, come invece era il caso fino a qualche anno fa.



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Ma torniamo al 2025: sarà l’anno dell’uscita dalla crisi? Sarà dura. Innanzitutto sarebbe cosa buona e giusta che gli sconti sempre più alti che abbiamo visto negli ultimi anni venissero chiamati con il loro vero nome, e cioé riduzione di prezzi. Perché ostinarsi a presentare nuovi prodotti con prezzi assurdi e attualmente fuori mercato, per poi ritrovarsi costretti a scontarli dopo pochi mesi? Chiaro, la speranza è che tutto torni come prima, ma chi visse sperando morì … (non si può dire).

Guardiamola dal lato dei consumatori, che ormai si informano tutti su internet. Vai sul sito del marchio XY, ti interessa la bici X, e vedi il prezzo di listino. Chiudi la pagina spaventato e vai a vedere cosa costa la racchetta da Padel o le scarpe per fare jogging. Oppure continui ad usare la bici che hai già. È proprio il messaggio che è sbagliato, il voler far apparire una bici come un oggetto esclusivo e quasi di lusso, invece che un attrezzo sportivo, e questo vale anche per la media gamma a 6.000 Euro, perché se racconti ad un amico non ciclista che hai speso 6.000 Euro per una bici ti prende per pazzo.

Cosa deve succedere per far cambiare “strategia” al settore ciclo? Se, finalmente, si considerassero le decine di migliaia di commenti che chiedono prezzi più bassi, scritti dai potenziali clienti, e soprattutto le mancate vendite, e si decidesse di calarli, bisognerà mantenere un margine operativo decente che spesso si raggiunge con un ridimensionamento delle strutture. Quindi quello che dovrà succcedere, volenti o nolenti, è un taglio doloroso che sta già avvenendo.

Ma non basterà. Con l’avvento delle Ebike e la standardizzazione di motori e batterie, che ha portato ad un oligopolio di fatto, la differenziazione dei prodotti è troppo piccola per giustificare un numero così alto di attori. La differenza fra una Ebike e l’altra è troppo piccola.

È cambiato anche il cliente: si è passati dall’appassionato maniaco sportivo che spendeva capitali per customizzazioni, competizioni e accessori, al signore di mezza età che si fa il giro con gli amici senza alcun bisogno di essere particolarmente allenato. La massa di utenti MTB (non strada) non è più composta da maniaci di granfondo e fitness. vuoi perché invecchiata, vuoi perché manca il ricambio generazionale, cosa dovuta anche ai prezzi. Insomma, sembra che la mountain bike sia diventata uno degli sport che si praticano, e di conseguenza la spesa è calata.

Tutto nero il 2025? Dal punto di vista dei consumatori assolutamente no. Non è mai stato così conveniente comprare una bici o degli accessori. Non si sono mai costruiti così tanti sentieri dedicati alla MTB. Non si ha mai avuto una mole di informazioni gratuite su dove andare a pedalare. Le mountain bike non sono mai state così divertenti, visto che la tecnologia e le geometrie sono arrivate ad uno zenith.

Chiuderanno dei marchi, ne apriranno degli altri? Può darsi, ma è una cosa piuttosto normale. Basta vedere cosa sta succedendo nelle auto per capire che ogni settore ha i suoi alti e bassi e i suoi cambi di attori. Il 2025 sarà un anno di cambiamenti (di strategia), e nei cambiamenti ci sono le opportunità, sarà interessante vedere chi le coglie.

Buone pedalate!

Commenti

  1. lumerennù:

    Cioè, se qualcuno non ti costruisce un sentiero apposito, non vai in mtb???

    Siamo alla frutta! La mtb è prima di tutto avere la libertà di pedalare su percorsi già esistenti, scoprire nuovi posti, godersi la bellezza della natura, il piacere di farsi un giro tra amici, la capacità di adattarsi a ciò che si trova....
    E' un abominio identificare la mtb con i criceti da bike park, che non scendono se non hanno il sentiero artificiale, tutto bello pettinato dalle ruspe, dove qualcuno passa pure a togliere le foglie :!: .

    Bisogna riscoprire lo spirito originario della mtb che, mi dispiace a dirlo, ce l'hanno molto di più i tanto criticati "elettrici" che vanno in mtb per divertirsi.
    ...
    non hai capito il senso di quanto ho scritto.
    Proprio perchè non voglio essere costretto ad andare in bike park :
    [LIST=1]
    [*]vorrei che i sentieri vicini a casa fossero tenuti in ordine,
    [*]vorrei che ci fossero eventi che portassero a conoscenza di tutti dei possibili itinerari vicino a casa
    [*]vorrei che si creasse una cultura tale per cui se passo in bici nel campo il contadino non mi spari addosso
    [*]vorrei poter contare su punti di servizio qua e la senza portarmi un officina sulle spalle
    [*]vorrei che in giro ci fossero cartine con indicazioni su percorsi, fontane, ecc...
    [/LIST]
    la bici si è avventura ma non deve essere sempre un agonia....inoltre se vuoi che tua moglie venga con te fagli fare 2km di portage perchè il sentiero è interrotto vedi poi a casa che torta che ti prepara....:cassius::cassius:
    se viene la moglie, i figli, gli amici neofiti si fa gruppo e la cosa va avanti altrimenti o sei uno duro e puro o probabilmente prima o poi ci darai a mucchio anche tu

    Perchè ci sono 10 campi da calcio in ogni paese ed invece le pump track si contano sulle dita di una mano....... per regione ?
    La bici deve essere attraente ed accattivante per tirare dentro nuove leve...se diventa sempre e solo una cosa epica rimangono pochi.
    Vedi la fine che sta facendo il mondo dell' XC dove le marathon hanno raggiunto dislivelli tali che solo un disoccupato può preparare.
  2. Barons:

    Capisco ma il povero balla che puoi permettersi la MTB cessa si divertirà anche lui o no?
    Io non ho detto che con la cessa sì va meglio che con la top, non bisogna essere esperti per capirlo, certo se uno non fa mai pedalato nulla potrà anche dire questa c@zzata
    Ma certo Barons dai.. siamo tra persone intelligenti, quello lo davo per assodato! Ognuno si gode quello che ha (SENZA GUARDARE AGLI ALTRI)!
    Ma se sto povero cristo potesse prendere altro voglio vedere se non cambia.. oppure, voglio vedere se potendo prendersi altro si diverte e se la gode allo stesso modo!!

    Io che sono un povero cogl...ne (a quanto pare leggendo i commenti di taluni fenomeni), con sacrificio ecc.. ecc.. mi sono preso USATA una OIZ M-Team (ovvero la TOP) e non c'è stato un solo secondo che ho rimpianto la scelta.
    E c'è stata più di un'occasione (su uscite lunghe e impegnative o in gara) dove per vari motivi che non mi dilungo, ne ho potuto apprezzare le doti COMPLESSIVE e me la sono goduta come un riccio.. ma roba quasi da commuovermi!!
    Ed è una vita che vado in bici.. sempre acquistato bici usate e sempre acquistato bici di un certo livello.. non è che prima avevo dei cancelli che quindi mi era "tutto nuovo"..
  3. marco:

    Si vede che non sei stato in un bike park recentemente, perché il livello di riding dei ragazzini è così alto come non lo è mai stato. E i bike park sono uno dei pochi modi per attrarre un pubblico giovane, perché agli adolescenti di fare la salita frega praticamente zero, a parte qualche agonista.
    Verissimo. Fanno spavento.
    Ma quanti sono sul totale? Pochi pochi
    E quanti sono figli di appassionati come i tuoi?
    Quasi tutti direi...
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