Venerdi a mezzogiorno arrivo a casa, fuori il tempo è grigio e piuttosto fresco, nuvole basse non lasciano passare neanche un raggio di sole, tipico tempo autunnale insomma.

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Domattina è prevista la classica uscita in mountain bike con gli amici del sabato, le previsioni fino a stamattina davano tempo coperto ma non piovoso, va bè anche se non vedremo grandi panorami l’importante sarà farsi una bella pedalata in compagnia! Guardo però le previsioni aggiornate, e subito un brutto colpo: sabato mattina pioggia! Nooo, sabato salta, domenica sono in visita parenti, mi tocca rinunciare ad una bella pedalata sulle amate montagne per una settimana?
Improvvisamente mi viene in mente di aver visto ieri una foto di una bella montagna che sbucava dalle nubi, che sia per caso cosi anche oggi? Mi butto sul pc a cercare le webcam della zona, eccone un paio posizionate a più di 2000 metri e sembra proprio che in alto non ci siano nuvole! Non ci penso due volte, sono le 12.30, l’acqua sta bollendo sul fuoco, butto la pasta e comincio a cambiarmi e a preparare lo zaino. Telefono a mia moglie che è ancora fuori e l’avverto che domani pioverà, domenica siamo impegnati perciò devo per forza scappare oggi. “Devi per forza?” dice lei “ma te lo ha ordinato il dottore che devi andare per forza?” Beh proprio il dottore no, ma sai com’è, in alto dovrebbe esserci il sole e l’occasione è unica, vedere il mare di nebbia dall’alto non capita tante volte ed è sempre spettacolare! E poi non si sa mai che ne venga fuori una foto del giorno sul forum!
–Tono compassionevole e occhi alzati al cielo (non li vedo al telefono ma so che è cosi)- “Ahhh se è per la foto del giorno allora…..”
Ok, le dico, ho fatto la pasta anche per te, la tua te la lascio in caldo, ciao a stasera.
Corro a scolare la pasta, sono le 12.45, un po’ di olio e via, in 5 minuti la pancia è piena, infilo il casco e sono pronto a partire. Sono quasi le 13, solitamente ci metto circa mezz’ora a coprire i 350 metri di dislivello che mi separano dalla stazione a valle della funivia e devo essere li per le 13.30. Devo tirare ma so che ne varrà la pena, per fortuna pedalare a stomaco pieno non mi ha mai dato fastidio, e poi l’importante è partire prima che cominci la digestione. Alle 13.29 sono alla funivia, faccio il biglietto e parto. Salgo nella nebbia fitta, qualche timore mi rimane, allora chiedo al conducente com’è la situazione in alto. C’è il sole, mi dice, mentre vede che sul mio viso la tensione si allenta e comincia a comparire uno strano sorriso!
In 7 minuti siamo a 2000 metri, esco ma il sole è ancora schermato da un po’ di nebbia, devo alzarmi di un altro centinaio di metri. Parto sul divertente ma impegnativo sentiero che mi porta fino in cima al monte Catino a 2400 metri, dove si gode una spettacolare vista a 360° sulle Alpi e tutte le Dolomiti.
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Alle 14.30 sono quasi in cima e comincio a godermi lo spettacolo.

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Lo “scoglio” dietro di me che emerge dal mare è alto “solo” 2700 m.

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Per adesso il cielo è coperto da grossi nuvoloni, ma vedo li in fondo verso la val Venosta aprirsi degli squarci di sereno. Mi cambio con calma, mangio una banana, guardo il panorama e preparo la bici in posizione da discesa. Ecco, adesso il cielo è azzurro, posso partire da 2400 metri di altitudine verso il mare!

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Mi aspetta un tuffo da 2100 metri di dislivello fino a Merano, peccato che solo i primi 400 metri saranno al sole, il resto nebbia e freddo, ma non mi lamento di certo, lo spettacolo è assicurato.

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Decido di scendere lungo il crinale.

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Qui il sentiero non esiste, ma si scende su un bellissimo prato esposto a sud-est.

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Proprio davanti a me, sembra di poterle toccare con mano, tutte le Dolomiti.

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Da sinistra riconosco le Odle, il Sassolungo, il Sassopiatto, l’Alpe di Siusi, lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar e dietro la Marmolada.
Spettacolo nello spettacolo!

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Continuo a scendere, alla mia sinistra tutta la catena delle Alpi Sarentine.

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Devo continuamente fermarmi, non tanto per la difficoltà della discesa, ma per assaporare in pieno lo straordinario panorama, per non perdere neanche un secondo dello straordinario film che si sta proiettando davanti ai miei occhi, perché tutto ciò si imprima indelebilmente nella mia memoria.

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Questo è quello che la montagna sa regalare.

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Certo, mi fermo anche per fare “qualche” autoscatto, ma oggi non se ne può proprio fare a meno, riempire anche la memoria rigida è una mia passione, e poi mi piace condividere con tutti le emozioni che provo, sperando che un giorno tutti le possano provare.

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Adesso potrei tagliare sulla destra, ma non sono mai arrivato fino a questo punto del crinale e ho voglia di scoprire la vista che mi riserva il prossimo dosso.

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Le Alpi a nord, le Dolomiti a sud, il mare di nebbia, il prato che comincia a bruciarsi con i colori autunnali, la discesa impegnativa e divertente, tutto si fonde e comincia a girare vorticosamente intorno a me, mi inebria come se avessi bevuto una pinta di birra a stomaco vuoto.

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Mi siedo un attimo, devo riprendermi, ammiro, godo e riparto.

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Più di cosi non posso scendere, ormai ho incrociato il sentiero che arriva da sinistra e devo riguadagnare un po’ di quota fino alla forcella, prima della discesona finale.

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Ecco, sono a 2000 metri, è il momento del tuffo, quello vero.

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Di colpo la nebbia m’inghiotte, freddo, umido, buio e silenzio. Improvvisamente mi sveglio dal mio stato di trance, infilo la giacca e parto per la lunghissima discesa fino a Merano.
Sono ormai in vista della città quando squilla il telefono. E’ l’amico robi-one che, come ogni venerdi sera, si vuole accordare per l’uscita di domani. Devo confessare. Robi non ce l’ho fatta a resistere, ho visto le previsioni per domani, ho visto la webcam con il sole dalla cima e sono partito. Ebbene si, per stavolta ti ho tradito, ma è stata una delle esperienze più emozionanti di sempre! Forse non è una delle cose più eleganti da dire a uno che è appena uscito dall’ufficio, ma per fortuna ci conosciamo bene e sappiamo che questa cosa può capitare sia all’uno che all’altro.
Quando la montagna chiama, cosi vestita a festa, è impossibile resistere!

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