Ad Eurobike Fi:zi’k ha presentato la prima sella pensata per le 29 pollici, la Thar. Eccovi il nostro test esclusivo.
Premessa
Questa sella nasce dall’esigenza di avere una sella più corta, ma con eguale centro di seduta di una sella normale, consentendo tramite un carrello più lungo di essere avanzata molto sui telai 29ers. Esigenza che a quanto pare molti hanno, in particolare i bikers meno agonisti e che preferiscono avere una sella più avanzata invece che un attacco manubrio cortissimo, per non stravolgere la guida.
Per fare questo Fizik ha dovuto affrontare il problema di realizzare un carrello che permettesse una maggiore escursione su una sella più corta. Cosa resa possibile dal carrello Mobius, una caratteristica tecnica utilizzata da Fizik già su altre selle e che consente un punto di ancoraggio molto arretrato ed una curvatura del tubo (la parte più difficile da realizzare) vicina al centro di seduta.
Questo carrello, nato originariamente sulla serie Kurve, permette anche di poter smontare tramite due viti il carrello stesso dallo scafo e così di sostituire o l’uno o l’altro in caso di danni da cadute. Oltre a poter sostituire il nasello anteriore costituito da un elastomero disponibile in due livelli di rigidità: soft e hard. Permettendo di personalizzare la seduta.
Montata sulla bici
Quando Fi:zi’k ci ha dato la sella ad Eurobike, uno dei punti che hanno sottolineato era come la Thar non stonasse, a livello visivo, anche se tutta arretrata o avanzata. In effetti la sua forma piuttosto compatta, con un “naso” più corto del solito, aiuta. Qui sotto trovate le foto con la sella montata in tre posizioni diverse, tanto per rendere l’idea. Non fate caso all’abbinamento dei colori, dato che la Thar rossa non è di serie sulla Trek Fuel EX 29 in foto.
In prova
Serve davvero una sella specifica da 29 pollici? Questa è la domanda che ci siamo fatti prima del test della Thar. La risposta è: ni. Di base il dover arretrare o avanzare molto la sella significa che c’è qualcosa che non va a livello di taglia della bici: il tubo orizzontale è troppo lungo. Questo, a sua volta, può essere dovuto a diversi fattori:
1) misure antropometriche del rider (torso corto rispetto a gambe lunghe).
2) Tubo piantone molto inclinato. Questo è il punto che ha spinto Fizik a lavorare sulla Thar. In effetti tante 29er (e non solo) full suspended hanno un tubo piantone piuttosto inclinato per lasciare spazio al movimento della ruota posteriore. Problema che non si pone per le front.
3) Preferenze di taglia della bici. C’é a chi piace avere una bici con orizzontale lungo o comunque una taglia piuttosto abbondante. Di solito si sopperiva alla eccessiva lunghezza del tubo orizzontale con un attacco manubrio corto che però, sulle 29er, significa avere un anteriore decisamente nervoso.
4) Taglia sbagliata. Capita, per diversi motivi che non staremo ad elencare.
Detto questo, sulla Trek Fuel EX 29 che vedete in foto non necessitavamo di posizioni estreme, anche perché l’intera bici è stata scelta e configurata da noi con il Project One di Trek (test seguirà). Sarebbe stato un po’ masochista scegliere una taglia sbagliata per provare la sella..
Rimane il fatto che la Thar, come di tradizione Fizik, è ben curata nei dettagli, quali l’arrotondamento della punta e della parte posteriore per evitare di essere troppo tagliente in caso di caduta. A livello di comodità, anche se sappiamo che ciascuno ha le sue preferenze o meglio la sua conformazione fisica, non abbiamo avuto né problemi di adattamento a sella nuova né durante giri lunghi. Dobbiamo anche dire che spesso giriamo con una Fizik Tundra 2, la cui forma è piuttosto simile alla Thar.
Conclusioni
Un prodotto che a prima vista può sembrare superfluo, ma che in numerosi casi può venire comodo per trovare la propria posizione migliore in sella. Peso piuttosto elevato, ma questa è la versione base con carrello in acciaio.
Peso: 220 grammi (carrello in acciaio k:ium)
Misure sella in test: 27 cm (lunghezza) x 12.5cm (larghezza).
Prezzo: versione kium 129 euro, versione manganese 99 euro.