Verso metà settembre, invogliati da un consistente arrivo di materiale informativo dal Trentino, eravamo stati sulle Dolomiti di Brenta per provare uno dei giri proposti! (Per chi si fosse perso il report, lo può trovare qui)
Approfittando di alcuni giorni di ferie, abbiamo proseguito il nostro tour fino a Riva del Garda.
In questo ultimo periodo, il meteo ci ha permesso di recuperare abbondantemente il tempo perso in estate, regalandoci meravigliose giornate autunnali dal clima estivo! Ora che le temperature si sono adeguate agli standard del periodo, possiamo concederci qualche ora di risposo in compagnia di un’altro itinerario classico della zona dell’Alto Garda.
Il nostro punto di partenza è la suggestiva cittadina di Riva del Garda. Federica convince Enrico a fare due passi al tradizionale mercato settimanale, prima di partire per il tour.
La giornata è perfetta! Come sempre, a quest’ora del mattino, si vedono solamente bikers per le vie del paese. Ci sediamo a prendere un caffè mentre facciamo un veloce briefing del giro odierno.
Lasciamo l’asfalto e iniziamo a salire per la magnifica strada del Ponale che gradatamente ci porterà verso la Valle di Ledro.
Con una giornata così è difficile non fermarsi ad ammirare il panorama. Ci siamo ritrovati spesso in zone suggestive, ma il Garda riesce sempre ad incantare con i suoi sentieri a picco sul lago!
Oggi ci aspettano circa 1500m di salita. La pendenza, per il momento, non è un grosso problema, ce la prendiamo comunque con calma, godendoci al massimo questa giornata, tentanto di risparmiare le gambe per i punti più critici.
Lasciamo a malincuore il versante gardesano e imbocchiamo la ciclabile che ci permette di raggiungere rapidamente la Valle di Ledro.
La salita su questa sterrata ci fa dimenticare completamente il traffico. L’andatura “turistica” ci permette di avanzare senza fatica, chiacchierando e godendoci degli scorci suggestivi.
Ci siamo lasciati alle spalle due strappi piuttosto impegnativi. Grazie alle fontane che troviamo regolarmente su questa parte del percorso, possiamo viaggiare leggeri, caricando nel camelback solo l’acqua necessaria.
Il sole, la spiaggia e la frescura del lago, ci tentano… proprio adesso che inizia la salita!
Stoici, abbiamo resistito, proseguendo il nostro tragitto. Raggiunto il centro abitato di Lenzumo, prendiamo per la Valle di Concei, dove la strada asfaltata per il rifugio Pernici sale decisa, ma piuttosto regolare.
Finalmente il bosco inizia a diradarsi, concedendoci una magnifica vista sulle montagne circostanti.
Vediamo una traccia di sentiero scendere, controlliamo sul nostro gps se può rappresentare una variante interessante per il nostro giro, ma decidiamo di non modificare il nostro progetto.
Poche centinaia di metri di dislivello ci separano dalla nostra meta. Sui segnavia dei sentieri ciclabili, troviamo sia l’indicazione della distanza, sia quella del dislivello mancante.
Ormai il più è fatto, iniziamo già a sognare una birra accompagnata da un pezzo di strudel fatto in casa…
Questo ultimo tratto aereo, scorre velocemente sotto le nostre ruote…
…anche se spesso ci fermiamo per immortalare il panorama!
Cerchiamo di spingere sui pedali per coprire nel più breve tempo possibile il dislivello mancante!
Il Rifugio Nino Pernici dista solo pochi minuti di cammino da Bocca di Trat… riusciamo persino a sentire il profumo invitante del pranzo uscire dalle cucine.
La birra ci fa dimenticare rapidamente la stanchezza, mentre attendiamo il cibo, valutiamo quale sentiero sia meglio prendere per la discesa.
Ok, il sentiero può attendere, con un tagliere così invitante non è saggio perdere tempo a parlare!
Scambiamo quattro chiacchiere con il gestore del rifugio che ci consiglia possibili alternative per la discesa (negli itinerari possiamo trovarne diverse).
Chiudiamo gli zaini e ci apprestiamo a lasciare il rifugio…
La traccia che abbiamo reperito (Qui) suggerisce di scendere dalla comoda forestale… Per questo ci fermiamo a controllare se sia possibile trovare qualche “scomodo” sentiero che ci porti comunque a destinazione.
Lasciamo la ripida strada dal fondo smosso e seguiamo il nostro intuito…
…ci imbattiamo in un sentiero flow molto divertente!
Enrico e Federica aprono il gas!
Durante la nostra discesa incrociamo solo un cercatore di funghi locale. Enrico prova a farsi rivelare le zone buone, ma l’anziano è piuttosto reticente. 😀
Riprendiamo la discesa, il trail è divertente e non risulta mai troppo difficile.
Il primo tratto della discesa finisce nei pascoli adiacenti a Malga Pranzo e il piccolo rifugio SAT “Capanna Grassi” (Info Qui).
Superiamo rapidamente il dislivello che separa il pianoro dall’imbocco del sentiero, godendoci anche in questo caso il bellissimo panorama.
Ci fiondiamo nell’ultimo tratto di sentiero. Enrico e Federica viaggiano spediti sui tratti tecnici e in breve raggiungiamo il bastione sopra il centro abitato di Riva.
Il tempo stringe, abbiamo solo pochi minuti per fermarci ad ammirare il panorama sulla cittadina!
Conclusione: Eravamo al corrente che la salita fosse piuttosto dura, sopratutto per la lunghezza e per alcuni strappi alquanto ripidi, siamo però convinti che, presa con la dovuta calma e con i compagni giusti, possa essere alla portata di molti bikers con un po’ di strada nelle gambe.
Per quanto riguarda la discesa, quella consigliata originariamente nel tour, rischia di essere più pericolosa del sentiero che taglia la strada, in quanto il fondo inconsistente rende decisamente difficoltosa la guida del mezzo. Confrontatevi con il rifugista o date uno sguardo agli itinerari sul forum, ci sono parecchi spunti interessanti che hanno come punto di partenza il Rifugio Pernici!
Nel complesso è un giro piacevole, che permette di assaporare zone del Garda poco conosciute.