La guerra dei formati ruota non finisce mai: dopo l’introduzione del 27,5 ecco i primi rumors sul nuovo formato ruote che, a detta dei progettisti, rivoluzionerà nuovamente il mondo delle ruote grasse.
Bigger is better
Che le ruote più grandi comportino vantaggi in molte situazioni lo sappiamo tutti, ed allora perchè fermarsi alle 29? Chi ha deciso che 29″ è il formato ideale? Perchè non di più?
Se tra 29″ e 26″ le differenze sono notevoli, tanto fa giustificare la convivenza dei due formati, la situazione si è complicata con l’introduzione delle 27,5″. Ora che il formato 26″ sta inesorabilmente morendo, il mercato si sta evolvendo di nuovo verso due formati: il 27,5″ ed il 29, due misure tra loro non così diverse.
Le differenze insomma non sono così marcate, da qui l’idea di introdurre un nuovo formato maggiorato.
Per ora possiamo vedere solo alcuni prototipi dalle scritte e dai nomi camuffati, ma i rumors sono tanti ed il fatto che un nuovo formato andrà a breve a soppiantare l’ormai vetusto 29″ è praticamente una realtà consolidata.
Sebbene si parli ancora di prototipi, una cosa è chiara: le nuove ruote avranno un diametro di 30″ in modo da incrementare ulteriormente i vantaggi che le 29″ sono oggi in grado di offrire.
Il pollice che fa la differenza
Qualcuno potrà storcere il naso: che cosa cambia con 1″ in più? Eppure le differenze sono molte, così come i vantaggi di questa scelta progettuale.
Come evidenzia questa comparativa, la differenza di diametro tra i due formati non è eccessiva. Le nuove ruote da 30″ sono infatti 1″ più grandi (ovvero 2,54 cm), per cui le differenze, soprattutto estetiche, sono poche. Questo è il motivo per cui queste nuove ruote sono già da diverso tempo nelle mani di moltissimi atleti di alto livello senza che nessuno se ne sia accorto.
Se dal lato estetico è veramente difficile distinguere il nuovo formato, quando si è sui sentieri ci si rende subito conto delle differenze.
Quello che più si fa sentire è il diverso angolo di attacco tra i due formati. Immaginiamo di impattare contro un ostacolo, una pietra ad esempio. Nella ruota da 30″ la distanza D1 tra il mozzo ed il punto di impatto è maggiore e questo fa si che la ruota da 30″ possa scavalcare l’ostacolo con più facilità.
Nello schema qui sopra possiamo facilmente intuire come in una situazione di questo tipo la ruota più grande sia estremamente vantaggiosa.
Altro punto a favore del nuovo formato ruota è la diversa impronta a terra.
Non ci stancheremo mai di dirlo, ma è sempre bene precisarlo: le ruote più grosse non hanno una maggior impronta a terra (quella dipende solo dal peso e dalla pressione di gonfiaggio), quanto più hanno una impronta diversa, più allungata.
La forma ellissoidale estremamente allungata delle nuove ruote 30″ assicura enormi vantaggi in termini di trazione e grip in frenata, rendendo quindi estremamente efficace la pedalata e sicure le frenate. Non serviranno insomma più i grossi tasselli che siamo abituati ad usare, già una gomma con poca tassellatura offrirà più di quanto grip avremo bisogno.
Da un punto di vista progettuale e delle geometrie dei telai, incrementare di solo 1″ il diametro ruote non è un grosso problema, basta allungare leggermente il carro per far spazio alle nuove ruote ed alzare leggermente la forcella: il gioco è presto fatto.
Ruote maggiorate, ma per quali usi?
Il nuovo formato 30″ sembrerebbe, al pari del vecchio 29″, particolarmente indicato per le discipline più pedalate ed è per questo motivo che i principali prototipi che si vedono online sono di gomme da XC/marathon.
Secondo i tecnici delle principali case di pneumatici, l’aggravio di peso per le nuove gomme da 30″ è veramente ridicolo: togliendo un pochettino di materiale dalla spalla del copertone, si possono ottenere gli stessi pesi di una gomma da 29″.
Le ruote forse sono l’elemento critico, ma con i nuovi materiali non sarà certo un problema realizzare cerchi leggeri ed allo stesso tempo sufficientemente robusti.
I veri limiti però si possono ritrovare nelle discipline più gravity: ruote troppo grandi mal si adattano a telai full dalle lunghe escursioni, così come ruote maggiorate risultano più deboli e vanno ulteriormente irrobustite, con un consistente aggravio di peso. I problemi sulle lunghe escursioni riguardano l’ingombro complessivo della bici, in particolare la lunghezza del carro: per poter ospitare la ruotona posteriore e consentirle di compiere un’escursione di almeno 140-160 (ma anche più) mm, il carro dovrebbe essere troppo lungo e quindi penalizzerebbe non poco la guidabilità della bici nello stretto.
Su bici front e su escursioni limitate, tramite espedienti come il piantone sella curvato in avanti, lo spazio si ricava facilmente ed i problemi di ingombro sono meno rilevanti.
A questo punto, la linea sembra ben definita: il 27,5″ spopolerà nelle discipline più orientate al gravity (dall’all mountain in su per intenderci) mentre il 30″ vedrà il suo principale sviluppo nelle discipline pedalate, XC e Marathon prevalentemente, magari anche su qualche trail bike.
Quello che c’è da chiedersi è come faranno molte case, che hanno puntato tutto sul 29″, a giustificare questo cambio di direzione. Possibile che 29″ e 30″ possano convivere?
Quest’ultima ipotesi è piuttosto remota, la differenza tra i due formati sarebbe troppo ridotta per giustificarne la convivenza. Insomma, il futuro sembra ben delineato: possiamo buttare nel cassonetto le vecchie 26″ e 29″, d’ora in avanti sentiremo solo parlare di 27,5″ e 30″.