Stando a quanto riportato da questo articolo de “l’Adige”, i famosi divieti trentini appartengono al passato. Sembra che la normativa dell’applicazione indiscriminata del divieto su tutto il territorio (ricordiamo: si applica nel caso il sentiero sia meno largo della bici messa di traverso e più pendente del 20%) sia in procinto di venire abolita.
Chi segue questo sito da anni saprà che ci siamo sempre opposti alla legge trentina, approvata ben due lustri orsono. Qui potete leggere le reazioni dei biker ai tempi, che poi sfociarono nella partecipazione di Bike Magazin (GER) alla protesta, cosa che permise di avere delle zone con deroga, come per esempio il Garda.
Un decennio più tardi, ci si è resi conto che la legge colpisce indiscriminatamente anche territori dove i tanti temuti conflitti con gli escursionisti a piedi o la precoce erosione dei sentieri non avvengono, semplicemente perché o non ci sono pedoni in giro, come in tante zone di bassa montagna, o ci sono pochi biker sui sentieri. E non per ultimo, probabilmente, la regione che organizza da anni la Coppa del Mondo di MTB sarà riuscita a convincere la SAT (il CAI trentino, da cui è partito tutto) ad essere meno intransigente.
La strada sembra quella di apporre divieti sui sentieri realmente problematici, dove cioè il gran numero di escursionisti a piedi si viene a scontrare con i biker. Una scelta sensata, considerando l’enorme territorio montuoso del Trentino e la sua forte frequentazione solo in una minima parte dello stesso (Dolomiti in primis).
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi futuri.