Alluminio e mullet: Transition reinventa la Patrol

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Con il successo della Sentinel e degli altri modelli da 29″ della gamma di Transition, molti di noi si chiedevano che fine avrebbe fatto la Patrol, storico modello da enduro rimasto legato al formato 27.5″ che ormai risulta meno richiesto. Transition è riuscita a dare nuova vita alla Patrol reinventandola in una veste moderna ma fedele alla storia del modello più longevo della sua gamma.



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L’escursione è di 160mm alla ruota posteriore con l’ammortizzatore di serie da 60mm di corsa ma può essere portata a 170mm montando ammortizzatori con corsa da 65mm, disponibili come optional. La forcella di serie offre 160mm di corsa e ospita una ruota da 29 pollici mentre la ruota posteriore, come da tradizione della Patrol, o quanto meno dei modelli più recenti, è da 27.5 pollici. Esatto, la nuova Patrol esce di serie in configurazione mullet, ed è la seconda “mixed wheels” di casa Transition, dopo la Dirtbag di tanti anni fa (26/24″).

Il telaio è interamente realizzato in lega di alluminio 6061, garantito a vita, e gode di geometrie rinnovate, molto aggressive in pieno stile SBG Geometry di Transition e specifiche per la configurazione mullet, con la possibilità di essere modificate su due posizioni tramite un flip chip posizionato sull’ancoraggio inferiore dell’ammortizzatore. Inoltre il carro ha una lunghezza differente in base alle taglie, con 434mm per le taglie S e M e 440mm per le taglie L e XL.

Il triangolo anteriore offre sia lo spazio per un normale portaborraccia che l’attacco per un porta attrezzi sotto al top tube. Robusti gusci in gomma proteggono il telaio e il passaggio dei cavi è completamente interno.

Geometrie

Allestimenti e prezzi

Per la nuova Patrol saranno disponibili tre diversi allestimenti oltre al kit telaio. Ciascun allestimento prevede due diverse colorazioni. La disponibilità effettiva è prevista per questa estate.

Patrol XT: €5.999
Patrol GX: €5.299
Patrol Deore: €3.999

Patrol telaio: €2.399

Transition Bikes

 

Commenti

  1. vitamin:

    La mia opinione è che molte innovazioni, nel campo che ci occupa, ovvero la MTB, non siano dettate da reali miglioramenti percepibili dall'utente medio ma da mere strategie di marketing; nel caso di specie mi sembra strano che dopo diversi anni dalla messa in commercio delle 27.5 e delle 29, alcuni produttori abbiamo mischiato i formati ruota (quest''anno se non erro anche YT con la nuova Capra) e capito che era una buona soluzione. Non è che è solamente un modo per propinare qualcosa di presunto nuovo e creare una domanda su tale prodotto?
    Personalmente non sono un fan delle mullet ma è una soluzione che piace a molti e che, in determinati casi, pare che i reali miglioramenti li porti effettivamente. Un esempio che trovo molto esplicativo viene dall'ambito DH racing, dove negli ultimi anni ci sono stati diversi atleti che hanno optato per la configurazione mullet nonostante corressero in factory team di marchi che non avevano (e non hanno tuttora) mullet in catalogo e che hanno sempre spinto con convinzione le 29, quindi rivelando un palese interesse tecnico da parte del pilota che superava, a rischio anche di eventuali scontri con il suo sponsor, le posizioni di marketing del brand per il quale correva. Quindi mi chiedo, perché dover sempre bollare sbrigativamente delle soluzioni come "trovate di marketing" se invece possono accontentare una determinata tipologia di biker? Per altro si tratta di soluzioni semplici che non implicano alcun problema per il mercato come successe invece in passato con il continuo susseguirsi di nuovi standard. Inoltre, per la nuova Patrol in oggetto trovo sia una soluzione coerente sia con la storia del modello che con la sua destinazione d'uso.
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