[Minitest] Anteprima Ibis Mojo SL-R

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Bike Festival di Riva del Garda 2011: grazie alla disponibilità di 4Guimp abbiamo avuto sotto mano per un paio di ore, tutta per noi, una nuova e unica Ibis Mojo SL-R in taglia L. In due ore non si fa un test, ma abbiamo avuto modo di utilizzare l’unico esemplare europeo di Mojo SL-R e ricavarne alcune impressioni. La bici è stata utilizzata da me e da Muldox e di seguito troverete le nostre impressioni.

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Presentazione della Ibis Mojo SL-R a cura di 4Guimp
In concomitanza con il suo trentesimo compleanno IBIS ha presentato al mondo nella propria sede di Santa Cruz, l’ultima arrivata nella famiglia delle Mojo, la SL-R.
Dalla sua introduzione nel 2005 la Mojo ha subito moltissime evoluzioni. Basta pensare alle bielle dei leveraggi sono alla 14° revisione e che la rigidità di questi ultimi è doppia rispetto a quelli presentati ad Interbike 2005, con un aggravio di peso del 10%. Un importante passo nella evoluzione della Mojo è stato l’arrivo della Mojo SL, più rigida e leggera della Mojo grazie all’introduzione di nuove tecniche di produzione e costante evoluzione nel posizionamento degli strati di carbonio. Un altro passo importante per IBIS è stato l’introduzione della Mojo HD, vero riferimento nella sua categoria. Anche la HD ha segnato un importante passo nell’evoluzione della Mojo il cui design, nato dalla sapiente e delicata mano di Roxy Lo, è il tratto distintivo della factory californiana. Con la HD nelle versioni 160 e 140mm sono arrivati lo sterzo conificato e l’asse passante posteriore, due caratteristiche che conferiscono alla bici precisione di guida e grande rigidità torsionale.
Con il 2011 IBIS ha deciso quindi di trasferire tutta la tecnologia della Mojo HD in una piattaforma da 140mm di escursione, dando vita ad un progetto completamente nuovo che prende il nome di SL-R.
Vediamo come.
Ibis dichiara per la SL-R una rigidità strutturale pari al 80-90% di una Mojo HD ma con un peso di soli 2.250 gr con ammortizzatore RP23 Adaptive Logic Boost Valve con trattamento Kashima delle parti in scorrimento.
Questo risultato è stato possibile in primis con una nuova tecnologia produttiva del telaio. Le pezze di carbonio pre-impregnato vengono posizionate su una speciale anima in materiale schiumoso che ha la esatta forma dell’interno del telaio, in questo modo non ci sono aree che necessitano di schiume o altre forme di supporto del materiale dall’interno eliminando ogni ridondanza di materiale ed ogni zona di possibile debolezza. Il risultato è un telaio più leggero ed allo stesso tempo resistente.
Lo sterzo conico conferisce grande precisione allo sterzo ed al down tube.
Altro elemento determinante nella rigidità strutturale del telaio è l’asse passante da 142mm, standard che adotterà anche la Mojo HD nelle prossime produzioni. Insolito trovarlo oggi su una bici da 140mm ma sicuramente un anticipazione di quello che vedremo sempre più frequentemente in futuro in questa categoria di full. I forcellini interamente in carbonio sono ora parte integrante dello stampo del carro ed il sinistro integra l’attacco per il freno post count, davvero rigido e molto comodo da regolare.
L’attacco deragliatore è di tipo direct mount, a tutto vantaggio di migliore rigidità, maggiore compatibilità con differenti combinazioni di corone, in particolare la dilagante tendenza al 2×10 e nessuna limitazione nel diametro e nella forma del tubo sella.
Quattro sono i colori di telaio non ancora definitivi al 100%: nero con finiture azzurro, bianco e nero, arancio e nero ed un elegante silver-bianco con link rossi che ci ricorda davvero tanto l’azienda tedesca della stella a tre punte.
In conclusione la SL-R rappresenta un importante passo nella ridefinizione degli standard della categoria all-mountain in termini di rapporto peso/prestazioni considerando che si tratta di una 140/140 da 10,16 kg con un livello di rigidità da bici da enduro.
Per approfondire ancora il concetto di lavorazione del telaio c’è da dire che con questo nuovo bladder si ottiene una enorme pressione interna allo stampo, molto superiore a quello che si otteneva prima, e che permette di ridurre ancora tutte le eventuali “ridondanze” interne. Il carbonio spesso viene lasciato abbastanza grezzo all’interno dei telai, mentre qui guardando dall’head tube verso il movimento centrale ci si vede attraverso molto bene.

Impressioni di guida
La rigidità del telaio è senza dubbio una delle peculiarità della nuova Ibis Mojo: per un peso totale di soli 2,250 kg, l’insieme triangolo principale + carro si è mostrato davvero rigido sia nella pedalata fuorisella, che in fase di piega in curva. Complici di questo fatto sono la nuova tecnica costruttiva del telaio ed il perno Maxle posteriore.
Scattando sui pedali, la bici risponde in maniera molto fulminea senza troppe dispersioni di energia. Pedalando in salita la bici risulta molto confortevole, anche sui fondi sconnessi e con il propedal attivato: il prezzo da pagare è la necessità di una pedalata abbastanza rotonda e regolare per non attivare eccessivamente l’ammortizzatore.
In discesa la Mojo SL-R ci ha stupiti; credendo di avere per le mani una trailbike non troppo gravity-oriented, inizialmente eravamo titubanti sulla tipologia di sentieri da affrontare nel test, ma ci sbagliavamo. Essendo sul Garda, pietre e gradoni sono di casa, ma la Mojo SL-R si è comportata più che degnamente anche su questi terreni: la bici non si è mai scomposta più di tanto nello sconnesso, e risultava facile da guidare e da indirizzare sulla traiettoria voluta. Maneggevolissima in curva, grazie anche all’angolo di sterzo (dichiarato) di 69° permette di fare correzioni di rotta anche all’ultimo istante.
Le ruote Easton EC90-XC (in carbonio), veramente da peso record, peccano un pò in rigidità e rendono la bici meno stabile sullo sconnesso affrontato in velocità. Anche le scorrevoli e leggere coperture (WTB Bronson da 2.3″ all’anteriore e 2.1″ al posteriore) sono un pò limitanti se si vuole correre troppo in discesa, in particolare sui terreni del Garda. Stiamo comunque parlando di una trailbike ideata per avere elevate performance in salita e nei rilanci; in effetti la nuova Mojo ha queste caratteristiche, abbinate a doti discestiche davvero ottime per la sua categoria di appartenenza.

Notate sotto i passacavi per il comando remoto del reggisella telescopico, e l’ormai tradizionale schema di sospensione DW-Link adottato da Ibis.

Nelle foto sotto trovate l’immancabile logo Ibis, un primo piano sui freni Shimano XT e le nuovissime ruote Easton EC90  dal peso record dichiarato di soli 1285 gr la coppia. Notate anche il perno passante Maxle posteriore.

Impressioni sull’ammortizzatore Fox Float RP23 Kashima

La Mojo SL-R fornita in test da 4Guimp montava il nuovissimo ammortizzatore Fox RP23 con trattamento Kashima e cartuccia rinnovata Adaptive Logic: rispetto all’RP23 attuale, cambia letteralmente la logica di funzionamento del propedal, visto che con la levetta blu a sinistra si regola il propedal su firm indipendentemente dalla posizione della ghiera nera numerata. Con la levetta blu a destra invece il propedal è aperto, leggero o medio in base alla posizione della ghiera nera su 0,1 o 2. Inoltre Fox ha adottato il trattamento Kashima per diminuire la frizione tra stelo e corpo dell’ammortizzatore a beneficio della sensibilità.

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L’ammortizzatore si è rivelato ottimo in quanto a prestazioni oltre che molto sensibile, ma non è certo facile quantificare quanto sia migliore rispetto al già validissimo RP23 tradizionale, senza poter eseguire un vero test mettendolo sotto torchio sui sentieri per un tempo più lungo.

Impressioni sul cambio Shimano XTR Shadow Plus 2012

Neanche a farlo apposta, il cambio montato sulla Mojo SL-R era la nuova versione del top di gamma di  Shimano: il neonato XTR Shadow Plus. La sua peculiarità è quella di essere provvisto di una leva (gialla) che posizionata su ON causa un blocco parziale della molla della gabbia: in pratica la gabbia oppone una elevata resistenza al movimento attorno al perno, nei primi gradi di rotazione. Invece con la leva su OFF il cambio si comporta normalmente.

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Utilizzando la nostra Mojo, abbiamo riscontrato che la catena effettivamente produce meno rumore del solito sbattendo sul fodero del carro, con la leva gialla del cambio posta su ON. Nonostante ciò abbiamo avuto ugualmente qualche uscita di catena dalla corona anteriore: certamente una guarnitura con tripla corona, con conseguente catena “lunga”, rende davvero arduo il compito di evitare le uscite di catena anche al nuovo Shimano XTR Plus. Crediamo che, con una guarnitura doppia, la situazione potrebbe essere migliore.

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