Battaglia nel fango a Snowshoe | MTB Mag
Serrano Snowshoe

Battaglia nel fango a Snowshoe

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Dimenticati sono i 40° di Andorra: a Snowshoe, negli Stati Uniti, le condizioni meteo ricordano più l’autunno che l’estate piena. Nuvole basse, pioggia che comincia a cadere durante la gara delle donne elite, fango e radici bagnate. Un pomeriggio da divano e cioccolata calda, ma non per i professionisti del cross country, per il quale diventa un pomeriggio di gomme da fango.

Tanti gli assenti, a cominciare da due degli atleti più forti. Schurter deve rinunciare alla partenza dopo la rovinosa caduta capitatagli durante la gara di Short Track lo scorso venerdì, mentre Flückiger è a casa in Svizzera a riprendersi dal Covid e a prepararsi per la gara a cui tiene di più, il campionato del mondo di XC di Les Gets a fine mese.


Un vero peccato non vedere il nuovo campione italiano al via, Gerhard Kerschbaumer, che ci sarà però settimana prossima a Mont-Sainte-Anne.

Uomini elite

Piove da ormai più di un’ora, il tracciato è un mare di fango, e gli atleti si vedono a malapena dalle telecamere, causa nebbia. I nostri occhi sono tutti puntati su Luca Braidot: riuscirà a confermare gli ottimi risultati delle due precedenti gare, che ha vinto?

La sua strategia pare la stessa che lo ha ripagato in passato: dietro il gruppo di testa, tiene il passo senza strafare durante i primi giri, mentre Hatherly e il local matador Blevins si danno battaglia. Ed infatti da lì a poco Hatherly cade su una delle viscidissime discesa, uscendo dai giochi per il podio.

Quarto giro: Blevins fora al posteriore, ed indovinate chi c’è ora in testa? Esatto, Braidot, tallonato da Carod, campione francese 2022 di xc, con cui poi cambierà posizione.

Terzo il mastino Schwarzbauer, che ho avuto modo di conoscere un paio di mesi fa alla presentazione della nuova Canyon Lux. Fisico da cronoman, niente reggisella telescopico, si trova a suo agio in queste condizioni. Intanto Blevins comincia a rimontare posizioni dopo la foratura, arrivando alle spalle del tedesco al quarto posto.

Diventa difficile vedere il tracciato con gli occhiali sporchi di fango, e qualche drittone è inevitabile, qui sotto quello di Antoine Philipp.

Al quinto giro Blevins passa Schwarzbauer e vede i due leader della gara a soli 15 secondi da lui, spinto dal pubblico di casa.

È al sesto giro che Blevins aggancia un Carod che sembra non riuscire a tenere il ritmo di Braidot, il quale, furbescamente, accelera prima che l’americano lo agganci, per negargli un po’ di recupero dopo la rimonta. È così che ci troviamo Luca in testa a manetta, per poi lasciarsi prendere dai due inseguitori.

Nei giri seguenti il gruppetto di testa rimane compatto, facendosi raggiungere da diversi inseguitori, come Schwarbauer e Filippo Colombo. Proprio il ticinese cade in curva mentre tenta di andare in testa.

Blevins attacca all’ultimo giro, ma Braidot non molla, fin quando Valero e Carod attaccano Blevins e l’italiano rimane indietro, al 4° posto. Alla fine Blevins cede, e la gara si conclude con la prima vittoria in coppa del mondo di Valero davanti a Carod, terzo Braidot che ora addocchia la generale di coppa del mondo.

Risultati completi uomini elite.

Classifica generale a due prove dal termine.

Donne elite

Tutto bene fino al quinto giro, quando le cataratte del cielo si sono aperte rendendo le condizioni molto difficili. Difficili anche per un manico come la svedese Rissveds, che cade in una curva in contropendenza durante il penultimo giro, mentre era in testa, lasciando via libera ad una assatanata Keller, compagna di squadra di Flückiger, che porta a casa la sua prima vittoria in coppa del mondo.

Alessandra Keller

Da notare che anche fra le donne una delle più forti, la Lecomte, ha pensato bene di dare picche rimanendo in Francia, idem la Ferrand-Prevot. C’è da chiedersi che senso abbia un circuito in cui si partecipa a caso. Pensate se nella Formula 1 Leclerc corresse una gara sì e una no.

Risultati completi donne elite

 

Commenti

  1. Maiella:

    E va bene. Il mio modo semplice di vedere la cosa é stato abilmente confutato :prost: .
    L'altra sera durante la gara é stato detto che Luca Braidot sta lavorando per le olimpiadi. Gli auguro nel frattempo che non salti fuori qualche professionista road race che voglia fare MTB.
    Non riesco a capire per quale motivo un pro strada non dovrebbe/potrebbe partecipare alla gara olimpica di mtb. Il ciclismo (per lo meno allo stato attuale) é uno solo, chi è tesserato può gareggiare in tutte le discipline. E' giusto? di certo non è vietato dai regolamenti. Non deve partecipare perchè è più forte (fisicamente, che sulla tecnica parliamone...)? I regolamenti non ne parlano; c'è stata una norma nel mondo amatoriale che prevedeva l'impossibilità di far correre le granfondo ad ex pro per due anni, ma parliamo appunto di gare amatoriali, non delle Olimpiadi, e di una norma che non esiste più.

    L'unico soggetto che, almeno per come la vedo io, avrebbe tutto il diritto di lamentarsi è chi ha portato punti per la qualificazione e viene lasciato a casa per far posto a qualcun altro; fermo restando che ci sono cmq dinamiche legittime legate a stati di forma, infortuni, etc...

    E fermo restando che al mondiale possono partecipare praticamente tutti senza grosse limitazioni, per cui il pro di turno non porterebbe via il posto a nessuno. Se porta via il piazzamento pazienza , lo sport funziona così.
  2. marco:

    manchi completamente il punto.
    Il punto è che vedersi arrivare Pidcock ai mondiali e doverlo vedere da dietro è sgradevole. Come si fa per escludere lui (e Van Der Poel) in modo che la cosa apoaia giustificata dai "valori sportivi" e non da (legittimi) interessi?

    Il punto è tutto qua.

    Proporre paragoni con altri sport non basta, perché c'è ne sono in un senso ma anche in quello opposto. Provare, per dire, a suggerire che un Paltrinieri che non ha fatto la coppa del mondo ma ha cmq gareggiato ad alto livello che non deve andare ai mondiali "perché non è giusto". Le risate le sentiresti fino a Lugano dalla piscina del Foro Olimpico...
  3. marco:

    no, il punto è che è una cagata pazzesca permettere di competere alla gara più importante della stagione senza partecipare alla coppa del mondo.
    Il concetto è piuttosto semplice.
    Quanto scrivi potrebbe dare luogo ad un paradosso davvero grottesco. Potrebbe verificarsi, infatti, che un corridore con in stagione 4-5 corse in MTB e 40-50 gare su strada, venga convocato per il mondiale XC ma non per quello su strada. Normale? Forse si, ma paradossale.
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