Serrano Snowshoe

Battaglia nel fango a Snowshoe

59

Dimenticati sono i 40° di Andorra: a Snowshoe, negli Stati Uniti, le condizioni meteo ricordano più l’autunno che l’estate piena. Nuvole basse, pioggia che comincia a cadere durante la gara delle donne elite, fango e radici bagnate. Un pomeriggio da divano e cioccolata calda, ma non per i professionisti del cross country, per il quale diventa un pomeriggio di gomme da fango.

Tanti gli assenti, a cominciare da due degli atleti più forti. Schurter deve rinunciare alla partenza dopo la rovinosa caduta capitatagli durante la gara di Short Track lo scorso venerdì, mentre Flückiger è a casa in Svizzera a riprendersi dal Covid e a prepararsi per la gara a cui tiene di più, il campionato del mondo di XC di Les Gets a fine mese.



.

Un vero peccato non vedere il nuovo campione italiano al via, Gerhard Kerschbaumer, che ci sarà però settimana prossima a Mont-Sainte-Anne.

Uomini elite

Piove da ormai più di un’ora, il tracciato è un mare di fango, e gli atleti si vedono a malapena dalle telecamere, causa nebbia. I nostri occhi sono tutti puntati su Luca Braidot: riuscirà a confermare gli ottimi risultati delle due precedenti gare, che ha vinto?

La sua strategia pare la stessa che lo ha ripagato in passato: dietro il gruppo di testa, tiene il passo senza strafare durante i primi giri, mentre Hatherly e il local matador Blevins si danno battaglia. Ed infatti da lì a poco Hatherly cade su una delle viscidissime discesa, uscendo dai giochi per il podio.

Quarto giro: Blevins fora al posteriore, ed indovinate chi c’è ora in testa? Esatto, Braidot, tallonato da Carod, campione francese 2022 di xc, con cui poi cambierà posizione.

Terzo il mastino Schwarzbauer, che ho avuto modo di conoscere un paio di mesi fa alla presentazione della nuova Canyon Lux. Fisico da cronoman, niente reggisella telescopico, si trova a suo agio in queste condizioni. Intanto Blevins comincia a rimontare posizioni dopo la foratura, arrivando alle spalle del tedesco al quarto posto.

Diventa difficile vedere il tracciato con gli occhiali sporchi di fango, e qualche drittone è inevitabile, qui sotto quello di Antoine Philipp.

Al quinto giro Blevins passa Schwarzbauer e vede i due leader della gara a soli 15 secondi da lui, spinto dal pubblico di casa.

È al sesto giro che Blevins aggancia un Carod che sembra non riuscire a tenere il ritmo di Braidot, il quale, furbescamente, accelera prima che l’americano lo agganci, per negargli un po’ di recupero dopo la rimonta. È così che ci troviamo Luca in testa a manetta, per poi lasciarsi prendere dai due inseguitori.

Nei giri seguenti il gruppetto di testa rimane compatto, facendosi raggiungere da diversi inseguitori, come Schwarbauer e Filippo Colombo. Proprio il ticinese cade in curva mentre tenta di andare in testa.

Blevins attacca all’ultimo giro, ma Braidot non molla, fin quando Valero e Carod attaccano Blevins e l’italiano rimane indietro, al 4° posto. Alla fine Blevins cede, e la gara si conclude con la prima vittoria in coppa del mondo di Valero davanti a Carod, terzo Braidot che ora addocchia la generale di coppa del mondo.

Risultati completi uomini elite.

Classifica generale a due prove dal termine.

Donne elite

Tutto bene fino al quinto giro, quando le cataratte del cielo si sono aperte rendendo le condizioni molto difficili. Difficili anche per un manico come la svedese Rissveds, che cade in una curva in contropendenza durante il penultimo giro, mentre era in testa, lasciando via libera ad una assatanata Keller, compagna di squadra di Flückiger, che porta a casa la sua prima vittoria in coppa del mondo.

Alessandra Keller

Da notare che anche fra le donne una delle più forti, la Lecomte, ha pensato bene di dare picche rimanendo in Francia, idem la Ferrand-Prevot. C’è da chiedersi che senso abbia un circuito in cui si partecipa a caso. Pensate se nella Formula 1 Leclerc corresse una gara sì e una no.

Risultati completi donne elite

 

Commenti

  1. sembola:

    forte quando i due citati non sono presenti... diciamo uno dei più forti tra i "normali" (infatti ha vinto la coppa del mondo 21/22).


    Più logica od obbligata? nel senso, meglio tra i primi in provincia che ennesimo a Roma?







    Quest'anno Pidcock ha partecipato a Giro dell' Algarve , Homloop het Niuwsblad, Kuurne-Brussel-Kuurne, Milano-Sanremo, Gent-Wewelgem, Dwars door Vlandereen, Giro delle Fiandre, Amstel gold race, Brabantse Pijl, Freccia Vallona, Liegi-Bastogne-Liegi, giro della Svizzera e Tour de France (fonte: Procyclingstats).
    "Garette sconosciute" e "sfigate", proprio...;-)
    Iserbyt é il più forte dei normali, però non facciamo l'errore di fare la conta di chi in una gara c'é o non c'é. Chi vince ha sempre ragione e Iserbyt le sue gare di CX le vince (é stato anche campione europeo).
    Quanto alla stagione 2022 su strada di Pidcock, é vero che quest'anno ha participato a gare notevoli, ma con quali risultati? Se non avesse vinto la tappa al Tour stavamo parlando di stagione fallimentare, anche alla luce dell'intervista pubblicata qui sul MAG, in cui Pidcock ha detto di essere corridore da corse di un giorno (nelle quali quest'anno ha fallito in malo modo).
    A ciò va aggiunto che, mentre su strada arrancava, su MTB andava molto forte togliendo ogni dubbio sulla condizione fisica.
  2. sembola:



    * A tal proposito, MVDP è rimasto alla Alpecin (che non è una squadra WT)

    Il prossimo anno almeno questa "anomalia" finirà visto che hanno richiesto la licenza WT.
  3. marco:

    Facciamo due conti semplici: Schurter è il più forte xc mtb da ormai 14 anni o quasi. È l'icona di Scott da 14 anni, facendo vendere un fottio di bici. Incassa a sufficienza per rifiutare un'offerta di Red Bull (lo so per certo). L'ultima volta, per andare in Toscana da Coira dove abita, ha usato il suo elicottero privato.
    È sponsorizzato, fra gli altri, anche da Mercedes.

    Vorrebbe dire che un MVDP, che oggi ha 27 anni, riuscirebbe a mantenere il livello attuale fino almeno a 35 anni. Impossibile, vedendo le nuove generazioni.

    Schurter però ce la fa, è sempre lì in testa e non mi pare vederlo vacillare.

    Ora tiriamo la riga sotto i conti e vediamo se gli conviene veramente andare a fare il bitumaro.
    ma Nino è uno ed è il più vincente di sempre. Non credo che in coppa del mondo qualcun'altro possa lontanamente avvicinarsi ai 2mln + sponsor di un top rider come VDP o Van Hart (lasciando perdere personaggi come Froome Sagan che sono inarrivabili anche per gli altri stradisti).
Storia precedente

DH WC #6 Snowshoe: vittoria sofferta di Pierron e Balanche

Storia successiva

Ancora novità da Unno con la nuova Dash

Gli ultimi articoli in Race Corner