Bici e alcool

Bici e alcool

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Bici e alcool: quanti ciclisti riescono a resistere al fascino di una birra in compagnia appena raggiunta la cima di un passo o anche ad un bel bicchiere di vino dopo aver finito il proprio giro? Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di bere alcool quando si va in bici? Vediamolo insieme!

Come prova pratica, Simone ha voluto confrontare i tempi, la frequenza cardiaca e le sue sensazioni su una delle salite di casa svolta prima da sobrio e poi il giorno dopo una sbronza. Rispetto alla prova da sobrio, quando ha pedalato il giorno dopo la sbornia ha impiegato circa 3 minuti in più con battiti cardiaci inferiori che, su una salita di poco meno di 5 km al 6-7% di pendenza media, non è poco. I battiti cardiaci possono essere inferiori o superiori al normale quando si è bevuto troppo, questo varia a seconda della persona. Ad ogni modo, la performance ne risente negativamente quando beviamo troppo.



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Bici e alcool: i contro

Recupero post-allenamento – L’alcool è dannoso per il recupero: il nostro fegato viene costretto a lavorare per smaltire l’alcol e le relative tossine. Occupato nel fare ciò non riesce a produrre il glicogeno, elemento necessario alla sintesi del glucosio, la principale fonte di energia per la maggior parte delle cellule del nostro corpo.

Disidratazione  – L’alcool è un potente diuretico: dopo ogni grammo di etanolo consumato si ottiene un eccesso di produzione di urina pari a 10 mL.
Meglio bere una birra a gradazione alcolica bassa o bevande tipo panaché o radler (2-4% alcol), perché essendo buone e dissetanti supportano il ripristino dei liquidi senza contrastarlo, ma attenzione: è sempre bene fare anche uno spuntino sia per tamponare l’assorbimento dell’alcol, che per favorire la sintesi di glicogeno, che per reintegrare il sodio perso con la sudorazione (se si mangiano cibi salati come patatine o noccioline). Meglio evitare vino e superalcolici: lo scarso contenuto di liquido e l’elevata concentrazione di alcol peggiorerebbero la disidratazione.

Effetto sugli ormoni – L’alcool inibisce la secrezione di testosterone, fondamentale per lo sviluppo muscolare.
L’alcol aumenta la secrezione di cortisolo, l’ormone dello stress che riduce la massa muscolare e la funzionalità del sistema immunitario. L’organismo, che dopo lo sport è già di suo indebolito, diventa ancora più sensibile alle infezioni quando entra in gioco l’alcol.

Calorie e peso corporeo – L’alcool contiene tante calorie, esattamente 7 kcal ogni grammo di alcol, per di più “calorie vuote” in quanto non apportano nutrienti essenziali.
Il fegato trasforma l’alcool in acetato, un componente dell’acido acetico. Il corpo, quindi, usa l’acido acetico per produrre energia invece che usare i grassi, che rimangono immagazzinati nel corpo: questo non ci piace se stiamo cercando di dimagrire.
Effetto sulla regolazione termica – L’alcool agisce come un vasodilatatore periferico, aumentando ulteriormente la perdita di liquidi attraverso l’evaporazione, oltre a disturbare la termoregolazione, provocando una riduzione della temperatura corporea.
Qualità del sonno – L’alcol peggiora la qualità del sonno… e la qualità del sonno è fondamentale per il recupero muscolare.
Riduzione della forza muscolare – L’alcol riduce lo sviluppo e la forza muscolare per diversi giorni. In special modo negli sport anaerobici, come il sollevamento pesi, dove la forza muscolare è indispensabile, gli atleti hanno registrato una riduzione fino al 50% delle loro performance muscolari ancora 2 giorni dopo una serata moderatamente alcolica.

Bici e alcool: i pro

È comprovato che un moderato consumo di alcolici riesca ad apportare reali benefici alla salute.

Socializzazione – non c’è niente di meglio di una bella birra in compagnia quando si pedala!

Riduzione dello stress – Un consumo moderato di alcol riduce i segnali di tensione al cervello, aiutando il rilassamento. Troppo alcol aumenta invece lo stress.

Un’assunzione moderata di alcol aumenta il livello di HDL (il colesterolo “buono”) nel sangue ed evita che l’LDL (il colesterolo “cattivo”) ostruisca le arterie, oltre a contribuire a “rilassarle”, abbassando la pressione sanguigna. Altri studi evidenziano anche che alcune bevande alcoliche prevengono l’osteoporosi e riducono il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer.

È il vino rosso a regalare i vantaggi più grandi: il resveratrolo, anticolesterolemico e antiossidante, presente solo nel vino rosso, in modiche quantità contribuisce all’allungamento della vita; sempre il vino rosso è ricco di flavonoidi, antiossidanti che riducono il rischio di malattie cardiache e che contribuiscono a rendere più vario il microbiota intestinale. Nel vino, inoltre, vi sono composti vegetali chiamati saponine che bloccano l’assorbimento del colesterolo da parte dell’organismo.

Quasi la metà della media giornaliera di saponine ingerite è presente in un solo bicchiere di vino rosso (quello bianco ne contiene meno) e, maggiore è il contenuto alcolico del vino, più numerose sono le saponine. Per chi preferisce la birra, invece, alcuni scienziati inglesi hanno scoperto che gli amanti del luppolo, che praticano attività sportiva e curano alimentazione e idratazione, assorbono il 30% in più di vitamina B6 nel plasma sanguigno, fattore che previene le malattie cardiache.

Quindi cosa fare?

L’alcool ha effetti disidratanti nella fase iniziale ma, nel corso di 24 ore, questi effetti si esauriscono. L’importante è ricordare che l’alcool può provocare una perdita di peso corporeo in liquidi pari al 3% entro 4 ore dall’assunzione, cosa che può avere un impatto negativo sulla performance ed essere perfino pericoloso in caso di molto caldo. Bere alcolici nelle ore precedenti un’uscita lunga o una gara non è quindi una buona idea. Ma, bevendo anche molta acqua e abbondando con i carboidrati, un bicchiere (uno!) di vino a cena la vigilia non può creare alcun problema.

È bene limitarsi ad un massimo di 14 bicchieri a settimana, che sia vino, una birra media o un bicchierino di whisky.

Bisogna comunque ricordare che, siccome la reazione agli alcolici non è uguale per tutti, non è facile stabilire la giusta quantità per ognuno. Normalmente, persone grosse e muscolose possono ingerire più alcol di quelle più piccole ed esili. Le donne, poi, sono più sensibili degli uomini agli effetti dell’alcol, a causa delle differenze ormonali e di grasso corporeo, oltre ad avere meno alcol deidrogenasi, un enzima del fegato che scompone l’alcool. Per farla breve, ciascuno deve capire in che modo l’alcool lo influenzi e come influisce sulle sue prestazioni.

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Commenti

  1. albatros_la:

    Non credo proprio. Credo che il tuo sia in caso di selection bias: le donne di cui parli sono esemplari rari sopravvissuti alla selezione del caso. Le altre erano a casa o a bere con compagnie più raccomandabili...
    Forse apparteniamo a generazioni molto molto lontane. Così lontane che la selezione, come dici tu, avrà fatto il suo corso. Oggi la interpreti come distorsione, ma un tempo quello di cui tu parli nemmeno nei più remoti sogni lisergici. Poi in breve tutto, per fortuna, è cambiato. Credo il cambio di paradigma sia da attribuirsi a una scoperta fatta da un cultore della materia, tal Rino Gaetano, che spiegò tutto con l'effetto, ora prevalente, denominato Gianna.
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