[Bike Building] Pivot Phoenix DH di Carlo Gambirasio

Ho iniziato a fotografare la MTB nel 2006, dopo aver conosciuto Andrea Bruno mentre girava nell’allora neonato Bike Park di Prato Nevoso… da quel momento, abbiamo sviluppato tanti progetti, ed essendo ormai da tempo immemore un amante della DH, uno dei primi articoli che ho pubblicato era sui personaggi della discesa italiana, e nello specifico Carlo Gambirasio.  Ricordo ancora la prima volta che lo conobbi, a Varigotti, nella splendida pista che si affaccia sul mare: veloce, stiloso, e carismatico… da allora, tante volte ci siamo incontrati, ma non abbiamo più scattato insieme. Quando Andrea Bruno mi ha informato di volerlo supportare con Tribe e Pivot Cycles ero molto contento, perché sapevo che avremmo di nuovo fatto foto insieme, su una bici da DH…

E allora, cominciamo ad assemblarla, nell’officina di Tribe Distribution che già avete visto nel precedente Bike Building.



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Come detto, il telaio è il Pivot Phoenix DH, l’ultima espressione del DWLink nel settore downhill, che perpetua l’eredità storica di un sistema di sospensioni che negli anni ha vinto tantissimo con Sam Hill, ma con geometrie moderne e una cura nei particolari maniacale, cosa che distingue il marchio americano. Pivot sta lavorando su una nuova DH, ma non sarà ufficializzata prima di metà anno, e così Carlo potrà usare la Phoenix per la prima parte della stagione.

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Mentre Carlo assiste (quando non è attaccato al telefono) alla parte meccanica ci pensa il boss di Tribe Distribution Andrea Bruno, e la domanda sorge spontanea: “Conosci Carlo da tanti anni, cosa ti ha portato a sceglierlo come rider?”

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AB: Sono molto contento di avere Carlo sulle nostre bici. Ci conosciamo da parecchi anni, ci siamo sempre stimati, rispettati e divertiti quando ci siamo ritrovati in bici assieme. E’ un tipo particolare, un po’ fuori dagli schemi, a volte “criptico”, con la battuta sempre pronta. A TRIBE serviva qualcuno che, oltre ad essere veloce in bici, potesse comprendere l’importanza del ruolo di Testimonial o Brand Ambassador, magari conoscesse l’inglese e potesse essere coinvolto in attività non esclusivamente legate all’agonismo e ai risultati in gara. Ha una laurea, ha fatto esperienze di studio e lavoro all’estero e questi requisiti, uniti alle sue indiscutibili doti in sella, lo hanno reso da subito uno dei nomi a cui ho pensato.

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Nel frattempo, i primi pezzi iniziano a prendere il loro posto sul telaio, e parlo un po’ con Carlo della sua amicizia con Andrea:

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CG: Ho conosciuto Andrea oltre 12 anni fa, il momento del nostro incontro me lo ricordo ancora bene. Era agosto del 2002, a Piasco, in uno dei primissimi pistini da dual slalom in Italia costruito dai mitici fratelli Barale, io ero appena rientrato dal Campionato del mondo Downhill a Kaprun, la mia primissima esperienza ad un mondiale. Mi ritrovo in questo park fatto di doppi e tripli e con la mia Ancillotti mi lancio correndo non pochi rischi. Al pomeriggio arriva un ragazzo, una testa di capelli neri (eh si…aveva ancora i capelli….) tira fuori dalla macchina una bici da XC con v-brakes talmente brutta che per guidarla era obbligatorio aver fatto l’antitetanica, ed inizia a lanciarsi da un doppio all’altro, generando forte sorpresa in tutti i presenti, incluso il sottoscritto. Ogni 2 o 3 giri tra un cappottone e l’altro raddrizzava i cerchi con le braccia. Lì ci conosciamo, mi racconta delle sue esperienze e vittorie in BMX da ragazzo. Pochi mesi dopo ci ritroviamo alla prima gara stagionale e da quel giorno io e Andre con il passare delle stagioni abbiamo girato e ci siamo allenati molto insieme.Quest’anno, come anticipato in questo articolo (http://www.mtb-mag.com/storia-del-gravity-in-italia-laddio-al-surfing-shop-dopo-10-anni-insieme/), ho deciso di cambiare Team. Andrea insieme a Pivot mi ha offerto una collaborazione interessante sia dal punto di vista tecnico sia proponendomi una serie di attività parallele.  Abbiamo quindi unito l’aspetto mediatico e di marketing a fianco della possibilità di poter correre con un marchio come Pivot: la scelta per me è stata semplice!

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La bici intanto prende forma, Carlo oltre al supporto di Tribe con Pivot Cycles e Kali Protectives, è sponsorizzato da Marzocchi, Formula, Selle Italia, Foss, Sixpack, HT Pedals, Novatec, Taya Chain, Ame Grip e Michelin

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Il montaggio scorre fluido, e lascia tempo ai due per qualche scherzo, tra manubrii da BDC e martellate sulle dita…

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Entrambi, dopo tante stagioni di DH, sono sbarcati nel tanto modaiolo Enduro, Andrea con costanza e dedizione, Carlo con fugaci apparizioni, ma spesso con risultati di rilievo.

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CG: Oggi montiamo la DH, il mio grande amore, ma a breve monteremo anche la nuova bici da Enduro di Pivot, la Mach6. Non sono un endurista convinto, ma mi piace partecipare a qualche gara e quest’anno ho in programma un bel po’ di apparizioni sia nel circuito Superenduro che nel 360 Enduro, oltre ai Campionati italiani a Roma. Inoltre penso che l’enduro aiuti non poco anche nella preparazione fisica di un downhiller.

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Una volta terminato il montaggio, faccio ancora quattro chiacchiere con entrambi parlando di progetti per il 2014:

AB: Da lui ci aspettiamo ovviamente che faccia bene alle gare, continui ad impegnarsi nella sua attività didattica, e magari porti qualche bel trofeo in casa TRIBE, ma soprattutto che rappresenti PIVOT e KALI con serietà, sportività e con attitudine positiva.

CG: Con Andrea oltre che un rapporto di sponsorship, c’è un rapporto di amicizia, quindi al di là dell’aspetto agonistico vogliamo collaborare per tante altre attività., da shooting fotografici e video, al collaborare per i corsi che entrambi facciamo, con approcci diversi ma con la stessa dedizione; e poi abbiamo un altro paio di idee a cui stiamo lavorando, qualcosa che aiuti il movimento gravity a crescere ancora.

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A questo punto, dopo le foto di rito della splendida creatura che dopo circa due ore di montaggio ha preso forma, ci salutiamo, ma qualche giorno dopo Carlo mi scrive dopo aver provato il suo nuovo mezzo:

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CG: Ho avuto modo di provarla per la prima volta questo weekend durante un Gamby Camp a Finale Ligure e le sensazioni fino a questo momento sono ottime, un feeling in sella eccezionale abbinato ad una facilità di guida senza precedenti, non vedo l’ora di prendere i primi riscontri cronometrici nei miei prossimi allenamenti.

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La bici Di Carlo Gambirasio:

Telaio: Pivot Phoenix DH 2013 tg L

Ammo: Marzocchi MOTO CR2

Forcella: Marzocchi 380 CR2 ti

Manubrio Sixpack Millenium Carbon

Freni: Formula R0 (rotori 203mm)

Manopole Ame Grips

Reggisella  Sixpack Menace

Sella  Sella Italia slr Titanium

Guarnitura: Funn Hooka DH

Ruote : Novatec Demon 26’’

Gomme : Michelin Grip’r

Pedali : HT pedal AE01

Trasmissione: Sram X9

Corona : Sixpack chainring

Tendicatena : Sixpack Kamikaze

Catena : Taya Chain Gold

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