Eccoci alla seconda parte dell’articolo nel quale stiamo analizzando tutti i passaggi da eseguire per riportare in perfetta funzionalità la nostra Mountain Bike dopo la pausa invernale. Come descritto nella prima parte dell’articolo, molti di noi, in particolare chi vive nelle zone alpine, ha dovuto obbligatoriamente parcheggiare la bicicletta in attesa di un clima più favorevole, che pare essere finalmente arrivato. Ovviamente una parte di noi ha continuato a pedalare anche durante l’inverno, soprattutto chi abita nelle regioni più calde, ma questo non significa che il nostro mezzo non abbia bisogno di un buon check up in vista della bella stagione, dove i ritmi delle uscite saranno certamente più frequenti e intensi.
In questo appuntamento approfondiremo alcuni dettagli molto importanti su cui lavorare, per dare nuova giovinezza alla nostra MTB. Gli argomenti che tratteremo in questa parte saranno leggermente più elaborati dei precedenti, più che altro in riferimento al tempo necessario a espletare tutti i passaggi, ma siamo certi che, per il bene della vostra amata bici, vorrete mettere alla prova la vostra manualità, effettuando con cura tutte le operazioni da noi consigliate.
La polvere, il fango, l’acqua e anche i prodotti per la pulizia, tendono a infiltrarsi all’interno degli snodi dei telai full suspended, contaminando o asportando il grasso preposto ad assicurare l’isolamento da agenti esterni e l’ottimo scorrimento di tutti i ruotismi. Questo si traduce in vibrazioni e cigolii, sintomi evidenti di un sistema meccanico che non lavora come dovrebbe, quindi pericolosamente esposto a usura precoce, grippaggio e rotture di vario genere. Se a questa situazione aggiungiamo il fatto che la bicicletta ha subito un lungo periodo di fermo, durante il quale la sporcizia, incrostandosi, potrebbe aver creato una vera e propria ostruzione meccanica, possiamo capire quanto sia importante prestare attenzione a questo aspetto, per assicurarci che la nostra bici sia totalmente efficiente.
Iniziamo a predisporre il telaio per questo lavoro di manutenzione. Togliamo le ruote, già rimesse a nuovo grazie al precedente articolo, e mettiamole da parte. Se la catena è dotata di falsa maglia, apriamola e sfiliamola dalla trasmissione, per evitare che ci sia di intralcio durante le successive operazioni sul carro. Ora tocca alla guarnitura. Smontare le guarniture di recente produzione è quanto mai semplice, dato che non occorrono più estrattori o attrezzi dedicati. Ci basta svitare le viti che bloccano la pedivella “non drive” al perno integrato del movimento centrale. Su alcuni modelli sarà sufficiente allentare due piccole viti a brugola poste sul bordo di chiusura del perno e in seguito svitare il tappo (per esempio Shimano o FRM), mentre su altri modelli occorrerà agire in senso antiorario sulla vite posta in corrispondenza del centro del perno, che ha la funzione di “auto estrattore” (per esempio SRAM o RaceFace).
Tolta la pedivella “non drive”, daremo qualche colpo sulla testa del perno con un martello di gomma, tirando la pedivella “drive” verso l’esterno, in modo che esca dalla sua sede, sfilando il perno dall’interno dei cuscinetti del movimento centrale.
Ora andiamo a lavorare sul cockpit, per smontare la forcella e rendere accessibili i cuscinetti della serie sterzo. Sarà sufficiente svitare il “tappo” o tirante della serie sterzo e in seguito le viti a brugola che serrano l’attacco manubrio al cannotto di sterzo della forcella, mentre nel caso si tratti di una forcella a doppia piastra, occorrerà allentare le viti di serraggio della piastra superiore, sia quelle sugli steli che quella sul cannotto di sterzo. Mentre allentate le viti dello stem o della piastra, reggete la forcella per evitare che, a causa del peso, si sfili e cada malamente. Alcuni modelli di serie sterzo sono dotati di O-ring all’interno della coppiglia superiore, adibito a tenere acqua e sporcizia lontano dal cuscinetto che ricopre. Questo O-ring va a creare un forte attrito sul cannotto della forcella, impedendogli di sfilarsi, per cui in questi casi è probabile si debba utilizzare il martello di gomma sulla testa del cannotto per aiutare la forcella a uscire dalla sua sede.
Ora la forcella è separata dal telaio, ma tramite la tubazione del freno anteriore è ancora unita al manubrio, che a sua volta è collegato al telaio tramite la tubazione del freno posteriore e il cavo del cambio. Per non perdere tempo a smontare il freno dalla forcella, per poi lasciare comunque il manubrio appeso al telaio, vi consigliamo un piccolo trucco. Innestiamo nuovamente l’attacco manubrio sul cannotto della forcella e fissiamo il tutto al piantone del nostro cavalletto tramite una fascetta abbastanza lunga o uno spago robusto. In alternativa possiamo appoggiare il blocco forcella/cockpit a una sedia, che posizioneremo accanto al cavalletto che sostiene la bici, assicurandolo allo schienale.
A questo punto i principali ruotismi del nostro telaio sono comodamente accessibili. Ma non è certo finita qui, a meno che non abbiate una bici front! Armiamoci di chiavi a brugola e procediamo smontando tutti i perni degli infulcri. Qui ogni telaio ha un suo sistema, quindi ognuno di noi deve individuare il metodo con cui sono fissati i vari link e bielle del cinematismo della sua bici. In genere si hanno sistemi con viti maschio e femmina con sede a brugola su entrambi i lati. Qualche volta le sedi filettate sono parte integrante delle bielle o dei link, mentre altre volte abbiamo un expander che chiude il nostro perno filettato.
Messo “a nudo” il telaio, siamo pronti per la manutenzione vera e propria di tutti i cuscinetti del nostro telaio. Come abbiamo già fatto per i cuscinetti dei mozzi, seguendo la prima parte di questo articolo, andiamo a verificare le condizioni di usura di ciascun cuscinetto, infilando un dito nella sede del perno e facendolo ruotare. Se sentiamo che scorre in modo fluido e corposo allora il cuscinetto è integro e in perfetta salute, mentre se invece risulta ruvido e secco, occorrerà lubrificarlo adeguatamente, come descritto nel workshop dedicato alla manutenzione dei cuscinetti. Se il cuscinetto risulterà danneggiato irreparabilmente, procederemo a sostituirlo con uno nuovo.
Se siamo in grado di estrarre i cuscinetti dalla loro sede, abbiamo la possibilità di eseguire un intervento di qualità superiore. In alcuni casi, come per esempio quello dei cuscinetti delle serie sterzo integrate o interne, la rimozione del cuscinetto è estremamente semplice, mentre nella maggior parte dei casi occorre munirsi di diversi estrattori, che possono essere acquistati oppure costruiti con un po’ di inventiva, utilizzando coppiglie di acciaio e morse, presse o barre filettate. Sconsigliamo queste operazioni a chi non è dotato di una certa esperienza in campo meccanico.
Una volta certi di avere rigenerato e ingrassato adeguatamente tutti i nostri cuscinetti, prendiamoci cura delle loro sedi. Puliamo accuratamente con un panno o con della carta ogni parte del telaio dove andranno alloggiati i cuscinetti, aiutandoci eventualmente con dello sgrassatore per lo sporco più ostinato. In seguito cospargiamo abbondantemente di grasso. Ripetiamo la stessa operazione per ogni perno, avendo cura di pulire i filetti, tutti i coperchietti e ciascuna rondella o rasamento. Stessa cosa per quanto riguarda i componenti della serie sterzo, la pista collocata sul cannotto della forcella, e il coperchietto. Mettiamo un velo di grasso anche sulla vite del tirante. Più attenzione prestiamo alla pulizia e all’ingrassaggio di ciascun dettaglio e maggiore certezza avremo di aver isolato le parti delicate del nostro telaio da infiltrazioni di acqua e sporcizia.
A questo punto possiamo dedicarci a riassemblare tutti i componenti della nostra bici, in ordine inverso rispetto a quello con cui li abbiamo smontati, avendo cura delle giuste coppie di serraggio. Puliamo l’eccedenza di grasso da ogni snodo utilizzando un panno pulito o della carta.
Questa dose di pulizia e lubrificazione darà nuova vita al telaio delle nostre MTB, pronto ad affrontare una nuova stagione di uso e abuso. Nel prossimo appuntamento proseguiremo il bike check di fine inverno occupandoci della forcella, per rimettere in piena forma uno degli elementi più importanti della nostra Mountain Bike.
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