Stamattina al Bike Festival di Riva del Garda SRAM ha presentato i suoi nuovi prodotti.
Noi ve li abbiamo introdotti qualche giorno fa, troverete i links man mano che si susseguono i prodotti. In questo articolo vi mostriamo delle foto di prima mano e vi diamo qualche dettaglio e qualche curiosità che nei comunicati mancano, un po’ come li racconteremmo facendo quattro chiacchiere.
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Questo è il nuovo deragliatore X.O Type 2 con frizione a limitare il movimento della gabbia e con bloccaggio della gabbia.
La storia di questo cambio ha dei dettagli interessanti. Tutto parte dalla necessità di una catena che balli meno e che possibilmente sbatta meno sul fodero orizzontale destro. Su bici leggere non tutti vogliono montare guidacatena, quindi l’alternativa più logica per SRAM è stata limitare il movimento della gabbia del cambio. La parte affascinante per me comincia qui: un ingegnere poco attento avrebbe potuto pensare di risolvere il problema semplicemente con una molla più dura. Questa però non avrebbe risolto, e chi conosce un po’ di meccanica sa che una molla più dura non limita necessariamente l’ampiezza del movimento ma ne aumenta solo la velocità (la frequenza ad essere rigorosi). E’ per questo che è stata implementata la frizione che vedete in foto, col nome di Roller Bearing Clutch, che funge in un certo senso da freno.
Ora, con una gabbia più difficile da distendere si introduceva un nuovo problema, la difficoltà di togliere la ruota. Il pulsante col lucchetto che vedete serve a questo. Il funzionamento è molto semplice e quindi tanto più interessante (le cose semplici sono leggere e tendenzialmente meno fragili). Si preme il pulsante mentre si porta in avanti la gabbia. Il pulsante non è altro che un pernetto che si incastra impedendo alla gabbia di tornare indietro e impedendo la tensione della catena con tutti i vantaggi che questo comporta durante le operazioni di manutenzione. Tutto questo senza modificare la forma/posizione del cambio nè del suo supporto.
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I nuovi Avid X.0 trail hanno pistoncini con diametri differenziati, per migliorare la modulabilità. Anche le pastiglie sono più grandi.
La leva gira su cuscinetti, che hanno il compito di eliminare i giochi, dare un miglior feeling ed una più lunga durata.
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Del nuovo PushLoc, disegnato sul modello del comando a funzionamento idraulico XLoc, vi abbiamo già parlato. Compatto e semplice da usare, con una pressione si blocca la forcella, con un’altra pressione si sblocca.
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Il mercato chiede ruote da 27.5″ e SRAM mette sul mercato ruote da 27.5″. Tra i modelli di Rise che ha in catalogo, SRAM ha deciso di convertire al formato 650b la Rise 40, pensata per uso XC e trail, più in linea con il target attuale delle 27.5″ secondo SRAM. Il cerchio ha 21mm di larghezza interna ed è asimmetrico. Il mozzo anteriore è convertibile QR / 15mm, al contrario di quello posteriore che è fisso QR o 12×142. Le versioni QR sono state disegnate per adattarsi a forcelle RockShox, con le quali hanno un’interfaccia maggiorata che, secondo SRAM, aumenta la rigidità del 15%.
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SRAM lavora molto in collaborazione con i produttori di telai per adattare gli ammortizzatori ai diversi sistemi di sospensione. Ad esempio il Monarch RT3 High volume ha al suo interno degli spacers per la regolazione fine del volume della camera positiva.
Le tre posizioni per la frenatura in compressione (tutto aperto, intermedio, e lockout) sono regolabili e RockShox garantisce che si può agire su una senza influenzare le restanti.
I ragazzi di RS ci hanno anche chiarito un po’ meglio come funziona il rapid recovery di cui si parlava nel comunicato di qualche giorno fa. Si tratta in sintesi di una frenatura in estensione differenziata tra l’inizio e la fine della corsa dell’ammortizzatore. Il concetto è il seguente: verso la fine della corsa dell’ammo il ritorno è molto poco frenato, per permettere all’ammortizzatore di recuperare e portarsi il prima possibile in condizione di assorbire nuovi urti. Quando si torna con l’ammortizzatore quasi esteso la frenatura aumenta, così si evita che in seguito ad un forte urto la bici rimbalzi spedendo in orbita il rider.
Ecco, questa è la teoria. State sintonizzati però, perchè la prossima settimana arriverà il rapporto di Muldox che ha provato il tutto sui sentieri del Garda.
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