[VIDEO=881]Bolivia | Sorata[/VIDEO]
Bienvenidos a Sorata! Il paese ai piedi del massiccio dell’Illampu (6427m) potrebbe quasi sembrare una località turistica, se gli unici turisti non fossimo noi. Una cosa è certa: Sorata è situata in uno dei posti più spettacolari che io abbia mai visto. I 2700 metri di quota del paese non devono trarre in inganno: dovunque uno si muova, si finisce a quote andine sopra i 4000 metri, con panorami mozzafiato su montagne ricoperte da ghiacciai e la giungla del bacino delle Amazzoni in lontananza. Il clima relativamente mite del paese è quindi adatto a riprendersi dagli strapazzi dell’aria fine, infatti noi abbiamo dormito come dei bebè durante le due notti trascorse lì nella Ecolodge Oasis.
Abbiamo avuto la fortuna di godere di una giornata straordinaria dal punto di vista paesaggistico: ieri una coltre di nubi basse ha avvolto Sorata e la sua valle, mentre noi ci trovavamo in alto al sole, come potete vedere dalle foto. Mentre in basso l’umidità la faceva da padrone, in alto si stava in maglietta e soprattutto si sparavano centinaia di foto (e video). Impressionante seguire i sentieri dalla zona soleggiata a quella nebbiosa: si passava dall’estate all’autunno nel giro di pochi minuti ed era necessario indossare una giacca impermeabile per non arrivare alla fine del trail bagnati fradici.
Jerome e Renè hanno dovuto combattere contro uno squaraus relativamente innoquo (era appunto solo uno squaraus, senza febbre), se non altro il bagno con vista era un’esperienza unica. Per quanto mi riguarda sono ancora sano, se si eccettuano le labbra superscrepolate che ormai assomigliano a quelle di un lavoratore dei campi di cotone.
Martedì e mercoledì percorreremo un sentiero Inca che ci porterà nel giro di 2 giorni da quota 4800 a quota 1700, finendo nell’Animal Refugee situato ai piedi della World’s Most Dangerous Road, la mitica strada boliviana detta la più pericolosa del mondo per i tanti incidenti autmobilistici occorsi negli anni passati, prima che venisse aperta una strada alternativa. Ora la WMDR è di dominio dei ciclisti (ne scendono circa 25.000 ogni anno). Dato che noi l’abbiamo percorsa nel 2009, proviamo ora il sentiero Inca.
Dormiremo di nuovo in tenda e tutta l’attrezzatura da campo è già in viaggio sulle spalle di alcuni portatori assoldati all’occorrenza dal prode Alistair di www.gravitybolivia.com, la nostra guida-guru, che poi è quello che ha inventato la pedalata della WMDR, ora presente nella to-do-list del Lonely Planet (per chi non lo sapesse: sono 68km di discesa da quota 4700 a 1700m). Finito l’Inca trail pernotteremo nell’Animal Refugee in compagnia di scimme & co., prima di fare ritorno a La Paz e quindi di avere una connessione internet con cui comunicare con voi.
Ci si sente!
Marco
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