Nel 2025 la coppa del mondo di DH farà tappa a La Thuile, per la prima volta nella storia. Per rendere la pista perfetta per l’elite della DH, sono stati invitati alcuni pro a provarla.
[Comunicato stampa] Lo scorso sabato, La Thuile, in Valle d’Aosta, ha ospitato un momento tanto atteso: il primo test del nuovo tracciato da downhill, con protagonisti d’eccezione come il campione del mondo Loris Vergier, il pluricampione e vincitore della World Cup 2024 Loïc Bruni e la giovane promessa Mylann Falquet.
Lo staff di La Thuile, impegnato a finalizzare i lavori prima dell’inverno in vista delle competizioni di luglio 2025, ha voluto approfittare di questo momento cruciale per ricevere i primi feedback dai top rider. “È un appuntamento che attendevamo da tempo,” ha spiegato Enrico Martello, responsabile del percorso. “Abbiamo iniziato a lavorare sul campo da giugno e ora, con la pista quasi ultimata, è giunto il momento di far girare le prime ruote e capire le sensazioni di guida.”
Il test ha coinvolto il team di traibuilders di La Thuile capitanato da Enrico Martello, con il supporto della ditta Trail Works, che ha collaborato alla costruzione del tracciato. I tre rider hanno affrontato 5 discese complete, seguite da un attento track walk.
L’approccio è stato davvero serio e molto attento. Sian dalle prime battute si è capito che i tre rider si sentivano parte del processo di sviluppo e ultimazione del tracciato e con una dedizione e professionalità si sono messi a disposizione dalle prime ore del mattino fino all’imbrunire.
“Non capita tutti i giorni di girare e lavorare su una pista appena tracciata, con terreno vergine e con strutture e salti da aprire per la prima volta. È emozionante, siamo dei privilegiati,” ha dichiarato Loïc Bruni durante il track walk. E prosegue “Vogliamo cercare di mettere in campo tutta la nostra esperienza e sensibilità affinché la pista si presenti già al suo debutto nelle migliori condizioni possibili”.
La giornata si è quindi sviluppata in progressione con un approccio “da Coppa”. Se nelle prime discese ci si soffermava sui singoli passaggi e linee, l’ultima run è stata completa da cima a fondo senza soste e ha permesso anche i primi riferimenti sul tempo di percorrenza complessivo.
Il percorso, descritto come un mix equilibrato tra sezioni lavorate e tratti naturali, ha subito colpito gli atleti per la sua tecnicità e le potenzialità di evoluzione. “Abbiamo suggerito alcune modifiche di dettaglio,” ha detto Loïc Bruni. “La pista è già pazzesca e potrebbe diventare una delle preferite del circuito”.
“Oggi abbiamo lavorato immaginando come la pista evolverà nel tempo. Run dopo run e soprattutto a seguito delle prove, sassi e radici verranno alla luce rapidamente. In questo modo il livello tecnico salirà offrendo molte differenti opportunità di linee oltre che uno spettacolo garantito” spiega Loris Vergier.
Tra i passaggi che hanno lasciato il segno c’è la sezione “Shanghai”, caratterizzata da una serie di curve artificiali spondate su un tratto di montagna molto ripido che si alternano a porzioni naturali. Tuttavia, il vero highlight della giornata è stato il “road gap”, un imponente salto di 13,5 metri con uno stacco a 5,5 metri di altezza. Dopo due run di speed check, i tre rider hanno chiuso in sequenza il gap con precisione, regalando un momento di grande spettacolo.
La giornata ha anche permesso di fare delle valutazioni di altra natura. La telecabina DMC sarà l’impianto dedicato alle risalite degli atleti del downhill, mentre la seggiovia Bosco Express sarà riservata al pubblico e alla gara Enduro World Cup.
La prossima occasione di test del tracciato sarà ad inizio novembre, quando sarà il turno delle donne a provare la pista e fornire imput alla crew di building: Myriam Nicol, Eleonora Farina e Veronica Widman.
Maggiori dettagli e soprattutto dati circa il tracciato verranno diffusi più avanti a lavori ultimati.
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