Ve ne abbiamo dato un’anticipazione durante lo svolgimento della presentazione ufficiale del 26 marzo in Andalusia (Spagna) e ora, radunate le idee e con più tempo a disposizione, vi proponiamo l’articolo completo con tutti gli approfondimenti sulla nuova Cannondale Trigger 27.5 2015, che uscirà tra maggio e giugno 2014.
La Trigger fa parte della serie Overmountain di Cannondale, che racchiude le discipline più orientate al Gravity della gamma della storica azienda americana. Con 140mm di escursione anteriore e posteriore che variano a 85mm grazie all’ammortizzatore dedicato Fox Dyad, pesi che spaziano dagli 11,0kg fino ai 12,4kg delle versioni in carbonio, geometrie ben calibrate e modificabili “in corsa” grazie al comando remoto, ottima pedalabilità e buone doti discesistiche, la Trigger 27.5 si configura come un’ottimo mezzo per l’All Mountain e per il Trail riding aggressivo.
La nuova versione della Trigger incontra lo standard 650b per le ruote, costruzione full carbon con sistema Cannondale BallisTec per i tre allestimenti top di gamma, mentre per i due allestimenti più economici il materiale di costruzione è la lega di alluminio SmartFormed. La livrea della versione Carbon Team che ci è stata affidata per il test, sfoggia gli accativanti colori del Cannondale Overmountain Team.
La Trigger come consuetudine adotta un sistema Single Pivot indiretto, nel quale lo snodo posto tra il carro e il fodero alto è sostituito dalla flessione del materiale di costruzione. Le fibre di carbonio BallisTec Hi-Mod del fodero alto sono disposte con angoli incrociati di 45° secondo un particolare criterio, al fine di ottenere la massima rigidità laterale, consentendo un’ottima flessione elastica in verticale. Questo permette al carro di compiere agevolmente la sua escursione, mantenendo tuttavia una rigidità laterale e torsionale invidiabile. La dotazione del perno posteriore X-12 incrementa ulteriormente queste doti di rigidità. Nelle versioni in alluminio, non potendo avvalersi dell’elasticità del materiale di costruzione, la Trigger è dotata di un normale snodo, con ben due cuscinetti per lato, per mantenere le caratteristiche di rigidità.
Il cuore pulsante della Trigger, così come di tutte le bici della gamma Overmountain, risiede nell’ammortizzatore Fox Dyad RT2. Questo concentrato di tecnologia, sul quale Cannondale sta lavorando da anni con continui perfezionamenti, è responsabile di alcune delle feature più importanti della Trigger 27.5.
Il Dyad è a tutti gli effetti un ammortizzatore 2 in 1, grazie all’utilizzo di due camere di espansione distinte e azionabili separatamente. Tramite un comando remoto posto sul manubrio, il biker può selezionare due modalità differenti: la modalità Elevate e la modalità Flow. La modalità Elevate corrisponde a 85mm di escursione, con una curva di compressione spiccatamente progressiva, mentre la modalità Flow corrisponde a 140mm di escursione, con una curva di compressione volutamente lineare, che conclude con un picco progressivo verso il fine corsa, per simulare il comportamento “plush” di un ammortizzatore a molla.
In modalità Elevate, l’ammortizzatore utilizza esclusivamente la camera più grande tra le due. In questa posizione il comportamento dell’ammortizzatore è molto simile a un classico ammortizzatore ad aria per utilizzo XC/Trail. Il sag ridotto, dovuto all’escursione di soli 85mm, consente di mantenere geometrie effettive (quindi con il biker in sella e le sospensioni saggate) più orientate alle esigenze di pedalata. Movimento centrale più alto e angolo del tubo di sterzo e del tubo sella più verticali, consentono di gestire meglio la Trigger nelle salite, tecniche o scorrevoli che siano, così come negli scatti e nei rilanci.
In modalità Flow il Dyad utilizza invece entrambe le camere, fornendo 140mm di escursione alla ruota e consentendo un elevato flusso di olio idraulico nelle camere di espansione. In questa modalità si riesce a simulare il comportamento di un ammortizzatore a molla, con caratteristiche adeguate a un utilizzo prevalentemente discesistico. L’aumento di sag inoltre consente delle geometrie effettive con angoli più rilassati e movimento centrale più basso, confermando i vantaggi della posizione Flow in ambito discesistico.
La forcella è la nuova Lefty SuperMax Carbon PBR 2.0 per ruote da 27.5″, in versione 140mm. Per maggiori dettagli vi indirizziamo all’articolo dedicato che abbiamo pubblicato pochi giorni fa:
La trasmissione è affidata a SRAM con un sistema misto 1×11, ormai leader dei primi montaggi top di gamma. Cannondale però sceglie di montare le sue pedivelle proprietarie, le HollowGram Si, con movimento centrale BB30. La corona invece è una SRAM XX1 originale, con 30 denti.
Il cambio è uno SRAM XX1, così come la catena, mentre il comando del cambio e il pacco pignoni sono SRAM X01. Le ruote Crossmax SLR, nonostante non siano le più indicate da Mavic secondo la destinazione d’uso della Trigger, sono sicuramente performanti, rigide e leggere.
Il cockpit è governato da un manubrio Cannondale C1 Riser in carbonio, largo 740mm e con 15mm di rialzo. Molto confortevole e con degli angoli che ben si sposano con la posizione in sella della Trigger. L’attacco manubrio è sempre Cannondale C1, 70mm con 5° di rise. Qui troviamo posizionati i freni Magura MT6, il comando remoto del Rock Shox Reverb Stealth e ovviamente il comando remoto dell’ammortizzatore Fox Dyad RT2. Purtroppo l’ergonomia dei comandi non risulta molto intuitiva e comoda. Il comando del Reverb, considerando l’uso dell’XX1 e quindi l’assenza del comando del deragliatore a sinistra, avrebbe potuto avvantaggiarsi di una collocazione più accessibile, nella parte sottostante del manubrio. Anche il comando del cambio è posizionato in modo anomalo, per colpa del supporto integrato dei freni Magura, decisamente studiato male. Difatti posizionando la leva del freno per essere utilizzata con l’indice, le leve del trigger risultano troppo distanti e inaccessibili. Forse il classico collarino SRAM sarebbe più adatto.
Trovarsi a proprio agio con una bici rende decisamente le cose più facili sia in salita che in discesa. La posizione in sella molto raccolta, centrale e bilanciata, conferisce una sensazione di pieno controllo mentre si affrontano salite tecniche, che non ci siamo fatti mancare nel nostro tour tra i percorsi immersi nel parco naturale spagnolo di Los Alcornocales.
Il peso decisamente basso della bici completa, che pedali compresi non raggiunge i 12kg, la rende agile nei tratti tecnici, ma aiuta anche a non accusare eccessiva fatica sulle lunghe salite scorrevoli. Il superamento degli ostacoli è ottimo, anche grazie alle sospensioni che assicurano un ottimo e costante grip al suolo.
Il carro in fase di pedalata resta incredibilmente stabile nonostante l’ammortizzatore Fox Dyad non sia dotato di alcun Propedal o dispositivo di blocco. La forcella Lefty SuperMax invece è dotata di un pulsante per il blocco, che non è un blocco totale ma solo una forte frenatura in compressione. Abbiamo inserito questa frenatura idraulica in alcune situazioni per saggiarne l’efficiacia, constatando che è ben realizzata, ma in generale anche se ci si scorda di inserirla, la SuperMax non soffre di eccessivo affondamento indotto dalla pedalata.
Abbiamo messo alla prova le geometrie effettive con l’ammortizzatore saggato in posizione Elevate su alcune rampe particolarmente ripide e la Trigger, con un minimo di spostamento del peso verso la punta della sella, si è comportata in modo eccellente, senza perdita di aderenza all’anteriore e senza perdita di trazione al posteriore. Anche la rapportatura della trasmissione XX1 ci è parsa adeguata ai percorsi misti che abbiamo affrontato durante il test.
Così come per la salita, anche in discesa la posizione raccolta e centrale della Trigger 27.5 infonde feeling e pieno controllo del mezzo. Nei tratti di sali-scendi, dove occorre lasciar scorrere la bici e gestire bene il continuo alternarsi delle condizioni di salita e di discesa, la Trigger si fa valere come una vera Trail Bike. Sempre scattante e pronta a spingere, trasmette al terreno ogni minimo impulso, facendo apprezzare le sue grandi doti di rigidità, mentre le sospensioni mantengono sempre aderenza, permettendo di sfruttare a pieno il mezzo. È qui che la Trigger da il meglio di se.
L’unica nota negativa a smorzare questo entusiasmo è imputabile al posizionamento dei comandi, che come accennato in precedenza, non sono posizionati in modo ottimale. Proprio in queste fasi di continui sali-scendi, in cui la Trigger eccelle, i comandi dovrebbero essere il più possibile intuitivi e accessibili, considerando che la prontezza di reazione nel comandare le due modalità del Dyad, la posizione del reggisella telescopico e ovviamente il giusto rapporto della trasmissione, ha enorme vantaggio sulle performance di guida.
Quando il gioco si fa duro la Trigger 27.5 non si tira certo indietro. Nonostante i “soli” 140mm di escursione e l’indole da Trail Bike, il mezzo di casa Cannondale è totalmente a suo agio anche sui percorsi ripidi e rocciosi, passando sugli ostacoli con grande agilità e sicurezza, tanto da invogliare a lasciar scorrere le ruote a velocità sostenute.
L’unico limite che abbiamo riscontrato è quello dei freni Magura MT6 che, non brillando per potenza, è capitato accusassero dei problemi di surriscaldamento e di fading.
In curva la posizione centrale permette di mantenere aderenza su entrambe le ruote senza difficoltà, portando a spingere in uscita di curva. Anche nelle brevi fasi aeree, per saltare rocce od ostacoli, risulta sempre bilanciata e intuitiva, offrendo quindi grandi spunti di divertimento.
La sospensione posteriore in modalità Flow assorbe i grandi urti con disinvoltura, con una buona sensibilità sui piccoli urti. La frenatura in estensione è un po’ troppo marcata, per cui anche con il ritorno completamente aperto l’ammortizzatore risulta un tantino pigro sugli urti in rapida successione, ma si fa perdonare con una grande stabilità negli atterraggi e nelle compressioni.
Montata al top, gradevole esteticamente, rigida e leggera, divertente e performante sia in discesa che in salita, perfettamente a suo agio nei continui cambi di ritmo. Una vera bici tuttofare che spazia dal Trail all’All Mountain, riuscendo bene in entrambi i ruoli.
La Trigger Black Inc è la versione ultra top. Un allestimento esclusivo per clienti esigenti.
Prezzo: €8.999
Peso dichiarato: 11,0kg
Il top di gamma è rappresentato dalla Trigger Carbon Team, che è la versione che abbiamo testato.
Prezzo: €6.499
Peso dichiarato: 11,1kg
La scelta più accessibile tra gli allestimenti con telaio in carbonio è la Trigger Carbon 2.
Prezzo: €4.499
Peso dichiarato: 12,4kg
La versione più ricercata con telaio in alluminio è rappresentata dalla Trigger 3.
Prezzo: €3.299
Peso dichiarato: 13,5kg
La Trigger 4 è la scelta economica. Allestimento base e telaio in alluminio.
Prezzo: €2.599
Peso dichiarato: 14.0kg
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