Canyon presenta la Exceed, nuova front in carbonio da XC

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L’avevamo vista in anteprima vincere il campionato del mondo marathon alla Sellaronda Hero, ora Canyon presenta ufficialmente la Exceed, la nuova front da XC-Marathon.

Concettualmente completamente nuova, il progetto della Exceed segue un principio fondamentale: ottimizzare la disposizione del materiale per utilizzarne di meno. In questo modo i tecnici Canyon sono riusciti ad ottenere un telaio ultraleggero (870g!) che comunque è allo stesso tempo affidabile e robusto. Vediamo di capire che cosa si cela dietro questo nuovo progetto.

Le caratteristiche della Exceed sono:

  • Ruote da 29″
  • Telaio completamente in fibra di carbonio
  • Escursione anteriore 100mm
  • Perno passante posteriore 142×12

La Exceed è insomma una “pure race bike”, un mezzo progettato e concepito per rendere al meglio nelle competizioni XC e Marathon. Per raggiungere questo obiettivo nella progettazione di questa nuova bici, sono stati seguiti 5 punti.

Il peso è fondamentale per una bici XC race, che deve essere quanto più leggera possibile. Per ottenere questo risultato è stato ottimizata la disposizione del materiale, utilizzandone il meno possibile. Il carbonio è stato disposto solo dove serve con forme che seguono l’andamento delle linee di tensione, prendendo ispirazione dalla natura. I tubi sono dritti perchè più leggeri e molto materiale è stato rimosso dagli snodi, le zone di interconnessione tra i vari tubi, per togliere ulteriori grammi. Molta attenzione è stata data anche ai piccoli dettagli, come il nuovo attacco freno posteriore che sfrutta la pinza come elemento di irrigidimento strtutturale del carro posteriore.

Il risultato di questa attenta progettazione è un telaio dal peso di soli 870g, con un risparmio di peso di ben 300g rispetto alla “vecchia” Gran Canyon CF SLX. Una vera piuma insomma!

Se il peso è importante, una bici da XC race deve però anche essere rigida. Utilizzando diverse tipologie di fibre di carbonio nelle diverse zone del telaio è stato possibile incrementare la rigidità strutturale dove serve, sfruttando delle fibre con un elevato modulo di Young, quindi molto rigide.

Anche la durabilità è stata presa in seria considerazione. Sezioni sottili sono fragili, per questo sono stati aggiunti dei rinforzi nelle zone critiche, come ad esempio sul down tube, con una dorsale di rinforzo nella parte inferiore per rendere il telaio più resistente agli impatti di pietre e sassi.

Ultimo ma non meno importante è il comfort. In gara si spinge sempre a tutta e, soprattutto nelle competizioni più lunghe come le marathon, avere un mezzo comodo può permettere di preservare quelle poche energie che poi in volata possono far la differenza tra un primo ed un secondo posto. Per questo il telaio è stato progettato per flettersi fino a 10,9mm (flessione del telaio e del reggisella combinata): l’obiettivo è garantire un buon assorbimento delle asperità e rendere la bici meno faticosa sulle lunghe distanze.

Ultimo ma non meno importante punto è la guidabilità della bici. In una disciplina in cui le gare stanno diventando sempre più tecniche (soprattutto a livello di coppa del mondo), una bici sicura in discesa è fondamentale. Per incrementare la performance discesistica della Exceed è stata allungata la distanza tra la ruota anteriore ed il movimento centrale, compensando l’allungamento del reach con uno stem più corto (90mm per la tg L da noi provata). In questo modo la ruota anteriore si trova più avanzata rispetto adi un telaio tradizionale e la bici risulta più stabile sul veloce, più sicura sul ripido e tende meno ad impuntarsi scendendo dai gradoni. A compensare la perdita di maneggevolezza che deriverebbe da questa scelta ci pensa un carro posteriore più corto, con una lunghezza che varia a seconda delle taglie, una finezza geometrica che pochissime case adottano.

Pensando anche al futuro, la Exceed è predisposta per il reggisella telescopico. I tecnici Canyon sono infatti convinti che a breve il reggisella telescopico diventerà un must anche nelle gare XC e Marathon. Il telaio è predisposto per ospitare all’interno del down tube la batteria per il cambio elettronico DI2 ed ha l’attacco del deragliatore anteriore completamente rimovibile per adattarsi al meglio ad una configurazione 1×11.

Completa la lista dei dettagli il simpatico Impact Protector, un meccanismo che impedisce l’eccessiva rotazione del manubrio evitando che i comandi o i freni possano danneggiare il telaio in caso di caduta. Ricordiamo infatti che sulle 29″ race il manubrio viene quasi sempre posizionato molto in basso, spesso con la pipa montata negativa ed è facile che manettini e freno possano toccare il top tube in caso di caduta.

Prime impressioni di riding

La zona di Oberjock dove ci troviamo, al confine tra Germania ed Austria, offre una moltitudine di sentieri e di strade bianche ed è il terreno ideale per provare la nuova Exceed.

Il giro su cui abbiamo provato la nuova bici di Canyon si potrebbe definire una Marathon in miniatura. Seppur abbiamo fatto molto poco singletrack (e questo è stato un po’ un peccato, perchè le caratteristiche della bici fanno pensare ad un ottimo comportamento sulle discese più impegnative), il percorso di oggi, nonostante i soli 1000m di dislivello e 38km è comunque molto ma molto simile ad una tipica gara marathon.

La prima impressione che si ha pedalando la Exceed è quella di un mezzo bello leggero. In salita si sente che siamo in sella ad una bici che pesa meno di 9kg. Merito sicuramente del peso, l’Exceed quando si spinge sui pedali rimane bella scattante e reattiva, pur essendo comunque una 29″, formato di ruote che non fa della reattività il suo punto di forza. La trazione poi è veramente molto buona, anche sulle salite più sconnesse e pietrose. Merito delle ruote da 29″? Non solo… Da un lato le ruote facilitano il superamento degli ostacoli, dall’altro però il telaio assorbe abbastanza bene l’ostacolo riducendo il contraccolpo sul rider. Il reggisella molto flessibile è un grosso aiuto in queste situazioni, smorzando buona parte del contraccolpo che un talaio front suspendend trasmette al rider. Il risultato è che invece che scalciare via, la bici sale sopra l’ostacolo con facilità senza eccessivo contraccolpo.

Quello che è particolare di questa bici è che comunque la flessibilità di telaio e reggisella non comportano una dispersione di potenza durante la pedalata (la bici rimane rigida e scattante quando ci si alza in piedi sui pedali), ma costituisce un utile alleato per migliorare la resa in pedalata sulle salite sterrate. Insomma il telaio della Exceed è rigido quando serve e morbido quando serve.

In discesa quello che stupisce della Exceed è l’elevata stabilità sul veloce. Merito della ruota anteriore più avanzata? Sicuramente si, quello che comunque trasmette subito la bici è una sensazione di sicurezza alle alte velocità, facilmente percepibile quando si scende a tutta su sentieri veloci o strade bianche. Quando poi non ci sono grandissimi ostacoli il telaio assorbe bene le asperità del terreno (con tutti i limiti di una front ovviamente) e non tende quasi mai a scalciare all’improvviso: anche questo trasmette molta sicurezza in discesa e rende la bici meno stancante. La sensazione è comunque che più vai forte e lasci correre, più la bici rimane stabile e sicura.

Purtroppo non abbiamo avuto modo di testare molto la maneggevolezza e l’agilità in curva, ma ci è comunque sembrata una bici che gira bene, anche sullo stretto. La pipa corta e la ruota avanzata permettono di caricare l’anteriore in tutta sicurezza, evitando al rider di doversi mettere in eccessivo fuorisella, posizione sempre molto difficile su bici da XC che si guidano con la sella alta.

Insomma, la Exceed ci è piaciuta. E’ un mezzo race e pertanto va guidato come tale, sempre aggressivi e con il coltello tra i denti, però è anche una bici che da subito confidenza e con cui riesci ad avere subito un buon feeling. Buono l’assorbimento delle asperità e lo smorzamento, ottima la stabilità e la sicurezza della bici sulle discese veloci. Una bici insomma adatta non solo ad un utilizzo XC race, ma anche a gare Marathon piuttosto impegnative.

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