Cape Epic – giorno 6: 143 km, 2300hrm
La sfortuna ci ha bloccate fin dalla linea di partenza. Io sono caduta subito dopo l’inizio quando la gara era ancora tutta da decidere. Il gruppo era molto nervoso e la moto davanti lo faceva procedere a singhiozzo. Uno che probabilmente non era abituato a correre in gruppi così grossi è caduto davanti a me ed io le sono caduta sopra: ahia! Il bitume non perdona! Dopo lo shock iniziale sono tornata sulla mia bici ed ho cercato di pedalare trascurando il dolore, ma il braccio sinistro mi faceva proprio male.
Sfortunatamente il cavo del deragliatore ed il bloccaggio della forcella si sono rotti. Da quel momento ho dovuto pedalare solo sulla corona grande e con una forcella rigida fino al chilometro 70! Per fortuna i ragazzi di Shimano nella zona-officina sono riusciti a ripararmi la bici, sono stati sicuramente gli eroi della mia giornata.
Abbiamo perso un sacco di tempo aspettando che la mia bici fosse aggiustata, ma devo dire che ne è valsa la pena. Con la forcella nuovamente funzionante ho potuto sbloccarla e rimettermi a pedalare forte. La tappa era comunque andata, quindi abbiamo deciso di non tirare troppo, meglio risparmiare le energia per gli ultimi due giorni ed auspicabilmente per la vittoria di un’altra tappa!
Cape Epic – giorno 7: 120 km, 2700hrm
Come direbbero i sudafricani: Che giornata epica su per le montagne! La settima e penultima tappa della Cape Epic è stata la più bella. Una veduta mozzafiato dalla cima della prima montagna ed un sacco di singletracks tra i migliori su cui io abbia mai corso l’hanno resa puro divertimento. Certamente era anche molto dura, ma un atleta si dimentica facilmente di quanto ha sofferto e ricorda invece le belle esperienze durante le gare. Di mattina abbiamo deciso di puntare alla vittoria e dare gas fin dall’inizio. La lunga salita che ci aspettava poco dopo la partenza sembrava fatta apposta per noi. Ci sentiamo molto più a nostro agio se abbiamo una lunga salita subito dopo la partenza anzichè un’interminabile tratto in piano: rende la gara meno nervosa e ci aiuta a controllare gli altri teams con più facilità.
Dopo pochi minuti abbiamo superato il team femminile che aveva potuto partire davanti. Questo è stato il momento in cui la sofferenza è diventata divertimento, perchè sapevamo che gli altri soffrivano ancora di più. Abbiamo corso tutta la gara allo stesso ritmo e finito con 12 minuti di vantaggio sul secondo team femminile. E’ stato molto bello, ma siamo state comunque sei ore per strada. Batteremo facilmente il nostro record per il maggior tempo trascorso in sella in allenamento: fino ad ora abbiamo pedalato alla cape epic per 34 ore 😉
Qui trovate i risultati definitivi: tra gli uomini hanno vinto Cristoph Sauser e Burry Stander del team 36ONE-SONGO-SPECIALIZED, e tra le donne Sally Bigham e Karien van Jaarsveld del team USN. Le Colnago Girls (Colnago Arreghini Suedtirol), Eva Lechner e Nathalie Schneitter sono arrivate seconde
Ecco qualche altra foto della sesta e della settima tappa
Sono iniziati gli sconti del Black Friday, andiamo a vedere alcuni affaroni. Se trovate altri…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…