Il brand finlandese Pole rinuncia alla produzione di una bici in carbonio in favore della lega di alluminio. Seppure si tratti di un piccolo brand e non di uno dei colossi che direzionano il mercato della MTB, questa notizia può creare opinioni contrastanti, tra fan e detrattori del carbonio. Tuttavia la scelta non riguarda la qualità del prodotto finito ma le scelte etiche che coinvolgono il processo di realizzazione.
Pole si è avventurata nella produzione a taiwan di un prototipo in carbonio, giunto infine alla condizione di prodotto finito. Tuttavia, nell’affrontare questo nuovo progetto, il fondatore dell’azienda Leo Kokkonen si è reso conto di quanto l’intero processo di progettazione e produzione fosse distante dall’etica della sua azienda.
Pole basa la sua politica su alcuni punti cardine:
– Metodi di produzione che siano a favore della gente e dell’ambiente, anche in previsione del futuro
– Dai più piccoli dettagli: le T-shirt di Pole sono realizzate in cotone riciclato che consente un risparmio di 11.000 litri di acqua pulita per ogni maglietta
– Riutilizzo fino a fine vita di scatole e imballaggi usati
– I dipendenti possono lavorare da casa quanto più possibile, evitando spostamenti inutili che impattano sull’ambiente e aumentando la qualità della vita
– Riunioni e meeting vengono limitati al massimo, utilizzando tecnologie web come Skype e altri metodi di comunicazione
Pole aggiunge alcuni punti chiave per comprendere la loro posizione e le loro scelte:
– Non ha intenzione di salvare il mondo ma, per quello che può, vuole fare la sua parte creando un futuro migliore (ciò per cui in fondo ognuno di noi si dovrebbe impegnare – ndr).
– Non c’è l’intenzione di creare nuovi posti di lavoro, ma posti di lavoro migliori, dato che ritengono che lavorare in fabbrica non sia umanamente ammissibile.
– Evidentemente il mondo ha problemi più grandi dei telai in carbonio, ma in ogni caso ogni cosa che facciamo ha un effetto sul mondo, quindi è conveniente scegliere quella con meno effetto negativo.
In definitiva ciò che Pole intende spiegare con la sua posizione è che la produzione di carbonio implica l’utilizzo di resine tossiche ed è finalizzata a un prodotto finito non riciclabile, che consuma elevati quantitativi di energia e che decentra la lavorazione in parti del globo incredibilmente distanti tra loro, coinvolgendo quindi trasporti, viaggi etc. L’utilizzo dell’alluminio invece richiede sì un quantitativo elevato di energia, ma risulta riciclabile al 100% e permette una realizzazione sul proprio territorio.
Per questo motivo il nuovo prototipo, che verrà presentato a breve, è realizzato in alluminio e conserva le caratteristiche dei telai Pole come il sistema di sospensione EvoLink, il sistema BoostBrothers per i dropout e la possibilità di piegare la bici in due per risparmiare spazio sia in casa che per il trasporto. Tutte le novità verranno svelate a breve. Infine, Pole dichiara di avere inventato un nuovo metodo di produzione che potrebbe rendere il carbonio obsoleto e dice che questo metodo verrà svelato entro la fine dell’anno. Siamo curiosi di saperne di più.
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