Uno dei problemi che da sempre tormenta i bikers è la catena che cade. Specialmente nelle discese più sconnesse è infatti possibile che, a causa delle forti vibrazioni, la catena possa fuoriuscire dalla corona su cui dovrebbe girare e cadere dalla guarnitura.
Quando la catena cade c’è poco da fare: se è caduta all’interno si può provare a farla risalire sulla corona più piccola con il deragliatore, altrimenti è necessario fermarsi, rimettere a posto la catena e ripartire. Un bel problema perchè oltre a perdere tempo si rischia di danneggiare il telaio, la guarnitura o la catena stessa.
Durante una discesa sconnessa la catena balla in continuazione muovendosi sia in verticale (come in foto) sia in orizzontale. Se le oscillazioni della catena sono eccessive, questa può deragliare dalla corona, all’interno o all’esterno.
L’oscillazione della catena si presenta sia nella parte superiore che nella parte inferiore, con due differenze. Nella parte superiore, la tensione che imprimiamo alla catena durante la pedalata tende ad eliminare o annullare le sue oscillazioni, rendendo più difficile la sua fuoriuscita. Nella parte inferiore l’unica forza che tende la catena è la trazione della molla della gabbia del cambio, una forze decisamente inferiore rispetto a quella che imprimiamo noi durante la pedalata.
Non è un caso quindi che situazione in cui cade più frequentemente la catena sia proprio quando si da un mezzo colpo di pedale all’indietro.
Il primo suggerimento per evitare questo inconveniente riguarda la tecnica di guida.
E’ buona norma quando si abbassa il piede per qualsiasi motivo, che sia un inserimento in curva o che si aggiusti la posizione del pedali per evitare un ostacolo o affrontare un passaggio tecnico, far ruotare le pedivelle dando sempre una pedalata in avanti. In questo modo, indipendentemente dal tipo di corona o di trasmissione che abbiamo, la catena cadrà con molta più difficoltà perchè, come detto in precedenza, le oscillazioni maggiori si hanno nella parte inferiore.
Questa accortezza durante la guida è di grande aiuto, ma non sempre basta.
La caduta della catena può essere contrastata anche con delle soluzioni tecniche, ovvero:
Sebbene la frizione sia di serie su praticamente tutti i cambi 10, 11 e 12v, è possibile che vecchie trasmissioni o allestimenti entry level possano avere ancora deragliatori posteriori senza frizione.
La frizione è un meccanismo che frena lo spostamento in avanti del deragliatore. La catena quando oscilla tira in avanti il deragliatore. Indurendo o rendendo più difficoltoso questo movimento, la catena tenderà ad oscillare meno tendendo meno a cadere dalla corona anteriore.
Se la vostra trasmissione non ha ancora la frizione, il problema è proprio qui: se la trasmissione è un 10V è sufficiente sostituire il deragliatore posteriore, se è ancora un 9V sarà invece necessario passare ad un 10 velocità, perchè cambi 9V con questa tecnologia non esistono.
Anche se il nostro cambio ha la frizione, non è però detto che funzioni correttamente. Specialmente se abbiamo frequenti problemi di caduta catena occorre verificare prima di fare interventi più radicali.
La prova è molto semplice: con le dita spingiamo il deragliatore in avanti, facendo forza sulla parte inferiore della gabbia. Dobbiamo sentire una certa resistenza che poi cede improvvisamente non appena applichiamo più sforzo. Sui piccoli movimenti dovremmo insomma sentire un “blocco”, se spingiamo più forte dobbiamo sentire il cambio sbloccarsi. Se questo non si verifica significa che la frizione ha qualche problema.
Una delle principali cause di caduta è la sbagliata lunghezza della catena. Se infatti la catena è troppo lunga, la gabbia non lavora con la giusta angolazione e non riesce a tendere correttamente la catena causandone oscillazioni e la conseguente caduta. E’ un problema molto comune: noto che tra i tanti rider che passano nella nostra officina con problemi di caduta catena, più della metà sono imputabili ad una sbagliata lunghezza.
La corretta lunghezza della catena si determina nel seguente modo: facendo passare la catena nella corona più grossa e nel pignone più grosso fuori dal cambio, si fanno combaciare i due lembi e si taglia aggiungendo due maglie. Maggiori informazioni su come determinare la corretta lunghezza catena le potete trovare qui: La giusta lunghezza della catena
Una delle principali soluzioni al problema di caduta della catena sono le corone anticaduta. Queste corone sono realizzate con un numero pari di denti, alternando denti larghi a denti stretti in modo da incastrarsi alla perfezione nelle semimaglie larghe e nelle semimaglie strette.
Grazie al profilo dei denti sincronizzato con la forma della catena, queste corone hanno una capacità di ritenzione estremamente superiore rispetto alle corone da doppia ed impediscono in maniera efficace alla catena di fuoriuscire. Vista la loro elevatissima capacità di ritenzione, queste corone sono compatibili solo con trasmissioni monocorona. Non è insomma possibile utilizzarle in configurazione doppia o tripla perchè la catena faticherebbe a scendere o salire.
La possibilità di utilizzare questo tipo di corone è alla base della rivoluzione monocorona in atto negli ultimi anni nel mondo della MTB. Pacchi pignoni con una differenza di denti sempre maggiore per unire un’ampia gamma di rapporti (limite fino a poco tempo fa delle trasmissioni “singole”) con l’efficienza del sistema anti deragliamento ad oggi più efficiente sul mercato: la corona narrow-wide.
Le corone in commercio in realtà non sono tutte uguali. Quando si progetta una corona si deve infatti trovare in giusto equilibrio tra ritenzione e attrito/durabilità. Nel mondo delle corone anticaduta ci sono infatti due tipologie di prodotto:
Quando la corona si usura, i denti tendono a scavarsi. Quando il dente prende la forma di un uncino, la catena viene agganciata e trascinata in alto nella parte inferiore, quando dovrebbe abbandonare la corona: questo fenomeno si chiama risucchio. Quando la corona è usurata ed i denti sono scavati, sentiamo la trasmissione estremamente rumorosa e vediamo la catena che saltella nella parte inferiore: sono i segnali che la corona è da cambiare.
Viene da se che se il profilo dei denti è triangolare, sarà necessaria una maggior usura prima che il dente prenda una forma ad uncino ed agganci la catena. Se il dente ha un profilo dritto questo processo è più veloce.
Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi, sta a noi scegliere la corona giusta in base alle nostre esigenze.
Ultimo ma non meno importante è che più la corona si usura, minore è la sua capacità di ritenzione. Spesso quindi problemi di caduta della catena sono imputabili a corone troppo consumate.
Ci sono condizioni in cui però, pur avendo una trasmissione perfettamente in ordine ed efficiente, la catena cade lo stesso.
Le trasmissioni 2x sono le più soggette al problema di caduta della catena perchè non possono utilizzare le corone anti caduta. Se proprio non siete disposti a passare ad una configurazione monocorona, il miglior sistema anti deragliamento è il tendicatena inferiore.
Si tratta di una puleggia o di una slitta che stabilizza la catena nella parte inferiore, riducendo le oscillazioni nei pressi della corona e quindi riducendo il rischio che questa cada pedalando all’indietro. Nella parte superiore c’è già il deragliatore anteriore a guidare la catena in entrata.
Gli svantaggi di di questa configurazione sono essenzialmente l’accumulo di fango e l’attrito, maggiore rispetto ad una configurazione “libera”.
Il guidacatena superiore svolge, sulle trasmissioni monocorona, la funzione che compiva il deragliatore anteriore: guidare la catena in entrata sulla corona. E’ una soluzione molto leggera ed ad impatto zero sull’efficienza della pedalata: interviene solo quando la catena sta per scappare.
In genere non è indispensabile, ma si tratta di una sicurezza in più, utile soprattutto in quelle situazioni in cui un’ipotetica caduta catena può far perdere secondi preziosi (gare ad esempio).
Utilizzato soprattutto in ottica DH, il guidacatena completo si compone di un guidacatena superiore ed un tendicatena inferiore. La catena in questo modo è guidata in entrata sia nella parte superiore, sia nella parte inferiore, anche quando si pedala all’indietro.
Il tendicatena inferiore non è tuttavia compatibile con le moderne trasmissioni 12V sulle quali l’aumento di tensione della catena sfalsa la corretta posizione della gabbia, che lavora troppo inclinata e non permette alla puleggia superiore di seguire correttamente il profilo dei denti. Anche sulle trasmissioni 1×11 è meglio evitare questo componente per lo stesso motivo, pur avendo i gruppi 11v un arretramento della puleggia superiore inferiore che rende meno grave questo problema.
Un consiglio in chiusura: non esagerate con i dispositivi anticaduta. Avere la corona pulita e libera da guida e tendicatena è un vantaggio quando si gira con il fango o quando si lava la bici e si fa manutenzione. A meno di usi veramente molto aggressivi, spesso l’uso del guidacatena è superfluo. Specialmente per un uso enduro un sistema di guida superiore minimale, guisto per avere una sicurezza in più è nella maggior parte dei casi più che sufficiente! Meno peso, bici più pulita e più facilità nel far manutenzione.
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