di Daniel Naftali
La settimana scorsa abbiamo visto come montare una ruota partendo da zero, adesso è giunta l’ora l’ora di centrarla. Quest’oggi vedremo come eseguire quest’operazione con attrezzi home made, ovvero senza ricorrere a strumenti professionali.
Il metodo che andremo a vedere può sembrare a prima vista rustico e poco efficace, ma in realtà permette di ottenere un buon risultato. Si arriva infatti a tolleranze sotto il millimetro, tolleranze che sono sufficienti per una ruota MTB. Per un wheelbuilder principiante questo sistema è poi ottimo per farsi la mano e permette di capire piuttosto bene quali sono i principi che stanno alla base delle operazioni di campanatura e centratura.
Naturalmente i più meticolosi storceranno il naso, ma non preoccupatevi: più avanti ci occuperemo della centratura con tutti gli strumenti professionali necessari ad ottenere il miglior risultato possibile.
Piani di riscontro: principio di funzionamento
Sappiamo tutti che per funzionare bene una ruota dev’essere correttamente centrata (radialmente e lateralmente) nonché campanata. Cerchiamo di capire meglio questi termini che utilizzeremo molto spesso più avanti:
– Campanatura: il cerchio della ruota deve essere sempre centrato rispetto all’asse del telaio. Questo è estremamente importante affinchè la bici vada dritta e le ruote risultino allineate tra loro.
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Agendo sui raggi è possibile modificare la campanatura di una ruota facendo traslare il cerchio lateralmente. Prendendo come esempio la ruota del disegno, se ad esempio tiro tutti i raggi DX e/o allento tutti i SX uniformemente, vediamo come tutto il cerchio trasli verso destra in maniera uniforme. Un cerchio fuori campanatura può risultare perfettamente centrato, sono due aspetti differenti e slegati tra loro.
– Centratura laterale: il cerchio, quando è in rotazione, deve risultare dritto e non oscillare lateralmente. Le oscillazioni laterali, oltre a provocare problemi nella guida, comportano sovraccarichi locali ai raggi, con conseguente rottura.
– Centratura radiale: oltre che lateralmente, la ruota dev’essere dritta radialmente ovvero non deve muoversi su e giù. Le oscillazioni radiali possono diventare un problema nella guida e come nel caso di quelle laterali creano un indebolimento della struttura della ruota, provocando locali rotture di raggi.
Nulla di nuovo, sappiamo tutti che una ruota per funzionare bene dev’essere dritta e ben campanata, ma abbiamo comunque ritenuta necessaria una precisazione sui termini prima di metterci al lavoro.
Come fare dunque per capire se la nostra ruota è correttamente campanata e centrata? C’è poco da fare ci serve un riferimento fisso. Questo riferimento può essere il centra ruote oppure il piano di riscontro.
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Che cos’è il piano di riscontro? Il piano di riscontro non è altro che una mascherina, opportunamente sagomata secondo la forma del telaio, che presenta un incavo rettangolare al cui interno passa il cerchio.
Il piano di riscontro diventa insomma il riferimento per la centratura della ruota: se il cerchio si avvicina e sfiora le pareti laterali del piano, significa che non è centrato lateralmente. Se si avvicina o si allontana dalla parete superiore, significa che non è centrato radialmente (vedremo poi un sistema ancora più preciso per la centratura radiale).
Realizzazione dei piani di riscontro
Realizzare un piano di riscontro è piuttosto semplice, anche se richiede un minimo di manualità. Si comincia con il ritagliare una forma di cartone o cartoncino spesso che si adatti alla sagoma dei foderi del carro della nostra bici: il cartone è un materiale facilmente lavorabile e ci consente di fare i dovuti aggiustamenti.
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Realizzata la sagoma di cartone, si procede realizzando con una sottile tavola di compensato (o altro materiale di vostro piacimento) due sagome definitive che seguono la sagoma di cartone. Una sagoma ci servirà per il piano di riscontro di massima, l’altra per quello di fino.
Effettuiamo i dovuti aggiustamenti con lima e cartavetro perché il piano di riscontro combaci con il telaio. Da notare che non abbiamo ancora ritagliato la gola in cui passerà cerchio: lo faremo in seguito.
Sui due piani identifichiamo l’asse di simmetria che coinciderà poi con l’asse della ruota:
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Tale asse è equidistante dai bordi laterali della tavola (lo possiamo ricavare con un righello o con un compasso). Tracciamo l’asse sul compensato con un pennarello o una matita.
A questo punto è giunta l’ora di realizzare la gola del cerchio. Misuriamo con il calibro la larghezza del cerchio e realizziamo le due gole sui due piani:
- Nel primo piano (piano di massima) andremo a realizzare una gola ca 3mm per parte più larga del cerchio
- Nel secondo piano (piano di fino) andremo a realizzare una gola quasi a filo del cerchio, lasciando solo qualche decimo di mm affinchè il cerchio giri liberamente.
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Per un buon lavoro consiglio di non esagerare e tagliare un buco troppo largo. Meglio rimanere un filino stretti e poi allargare leggermente la gola con una lima piatta da legno.
La profondità della gola non è importante: se è a filo del cerchio tanto meglio, ma utilizzeremo un altro riferimento per la centratura radiale.
Preparati i piani è possibile rifinirli realizzando 4 fori che utilizzeremo per far passare 4 fascette che fisseranno i piani in maniera solidale al telaio.
Costruire i piani di riscontro può richiedere anche un’oretta o due, ma una volta realizzati potranno essere utilizzati ogni volta che dovremo centrare la ruota e durano per tutta la vita della bicicletta. Il vantaggio di questo sistema è che la ruota risulta perfettamente campanata sul telaio, ottenendo un risultato ottimale anche se il telaio fosse fuori dima.
TELAI ASIMMETRICI
Alcuni telai non presentano i foderi del carri simmetrici, in questo caso bisogna prestare attenzione a prendere come riferimento non l’asse di simmetria della sagoma, ma il piantone sella. Sono comunque pochi i telai di questo tipo.
E PER LA FORCELLA?
La realizzazione dei piani di riscontro per la forcella è un pochettino più complicata. Se volete la procedura è la medesima, consiglio di usare come punto di fissaggio l’archetto.
In alternativa si può usare un compasso e due fascette come riferimento. La campanatura dell’anteriore è infatti spesso meno critica.
Al lavoro!
Realizzati i piani di riscontro, possiamo metterci al lavoro.
In questo fase la ruota risulta completamente montata, ma i raggi sono ancora molli.
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CENNI SULLA CAMPANATURA
Prima di metter mano alla ruota, vediamo di capire quali sono i principi che stanno alla base della campanatura.
Per regolare la campanatura, senza intervenire sulla centratura radiale ed assiale della ruota, bisogna intervenire in maniera uniforme su tutti i raggi di un lato.
Immaginiamo di avere un cerchio scampanato verso sinistra e di volerlo quindi spostare a destra:
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A seconda della fase in cui ci troveremo avremo due possibilità per ottenere lo spostamento desiderato:
- Possiamo tirare i raggi del lato DX, operazione che va bene nelle prime fasi del montaggio quando i raggi sono ancora piuttosto molli
- Possiamo mollare i raggi dal lato SX e tirare quelli dal lato DX, operazione che va bene quando abbiamo già una corretta tensionatura dei raggi e non vogliamo andare oltre
- Possiamo mollare i raggi dal lato SX, operazione adatta se abbiamo tirato troppo i raggi.
Quello che è importante fare è tirare o mollare tutti i raggi dello stesso lato del medesimo numero di giri (es 1/4, 1/2, 1/8 di giro). In questo modo non andremo a modificare la centratura ed interverremo in maniera mirata solo sulla campanatura.
CENNI SULLA CENTRATURA LATERALE
Abbiamo visto che tirando e/o mollando i raggi da un lato il cerchio si sposta e si può regolare la campanatura.
Immaginiamo ora che solo una porzione di cerchio sia storta: cosa dobbiamo fare? Beh, la risposta è semplice: agire localmente con la stessa tecnica della campanatura.
Prendiamo un caso pratico per capire come procedere:
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Il cerchio risulta fuori asse verso il lato trasmissione, ce ne accorgiamo perché la parte DX striscia sul bordo della gola del piano di riscontro: il cerchio è insomma localmente fuori asse verso DX. Solo una porzione del cerchio risulta fuori asse, il resto immaginiamo sia a posto (difficilmente sarà così nella realtà).
Per centrare la ruota procederemo nel seguente modo:
- Se siamo nella fase iniziale in cui i raggi sono tutti molli, tiriamo i raggi dal lato SX (il lato opposto a quello verso cui è storto il cerchio).
- Se i raggi sono già abbastanza ben tensionati possiamo procedere tirando i raggi SX e mollando i DX, in modo da non eccedere con la tensione.
- Se i raggi DX risultano troppo tensionati, probabilmente il problema è l’eccessiva tensione degli stessi. Procediamo allentandoli leggermente.
Naturalmente dovremo agire solo sulla porzione fuori asse, non dovremo toccare in alcun modo gli altri raggi.
Ricordiamoci poi di tirare i raggi in maniera progressiva. Cosa significa? Semplice, se la ruota è fuori asse per un tratto piuttosto lungo, i raggi alle estremità della zona scentrata andranno avvitati/svitati solo leggermente mentre i raggi della zona centrale andanno tirati/mollati maggiormente. Ad esempio si può dare 1/8 di giro ai raggi sulle estremità ed 1/4 di giro a quelli centrali.
CENNI SULLA CENTRATURA ASSIALE
Per rilevare la corretta centratura assiale è sufficiente posizionare una piastrina di metallo come riscontro. Questa tecnica è molto più precisa del piano di riscontro, che essendo fissato al telaio con le fascette è difficile da spsotare.
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In questo caso la guaina ed il tubo svolgono un’ottima funzione di fissaggio della piastra, in alternativa si possono usare due elastici od o-ring piegati ad U per tenere fermo il riscontro.
Posizionato il riscontro si fa girare la ruota e si identificano le zone in cui il cerchio tocca. Individuata la zona fuori centratura, si agisce come segue:
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Si tirano i raggi nella zona di contatto aumentandone la tensione. Anche in questo caso è bene procedere in maniera progressiva, tirando meno i raggi ai bordi (es. 1/8 di giro) e di più quelli al centro (es. 1/4 di giro).
Dopo aver eliminato le zone sporgenti, identifichiamo quelle rientranti, procedendo in maniera analoga ma allentando i raggi.
TIP: consiglio di procedere alla centratura radiale prima di quella laterale. Spesso infatti capita che centrato il cerchio radialmente questo si raddrizzi anche lateralmente.
FASE 1: prima campanatura
I raggi sono tutti molli perché, se ricordate bene dalla settimana scorsa, li abbiamo solo fissati avvitando due spire di filetto. A questo punto è giunto il momento di avvitare maggiormente i nipples per dare alla ruota un minimo di tensione. Dopo aver montato la ruota sul telaio, senza aver ancora messo il piano di riscontro, procediamo come segue:
- Ruota anteriore: poiché la campanatura della ruota anteriore prevede il cerchio centrato tra le due flange, avvitiamo i raggi di entrambi i lati lasciando ca 3 spire di filetto visibili.
- Ruota posteriore: poiché la corretta campanatura della ruota posteriore prevede il cerchio spostato verso la flangia DX (lato trasmissione) andremo ad avvitare i raggi in modo da lasciare sul lato DX (trasmissione) ca 2-3 spire di filetto e dal lato SX (disco) ca 4 spire visibili. Il principio è insomma che i raggi lato DX (trasmissione) devono essere più tesi.
Il numero di spire di filetto qui riportato è puramente indicativo, visto che a seconda degli arrotondamenti potreste avere raggi più o meno lunghi. In questa fase i raggi non devono risultare tesi, ma appena appena tirati, non devono insomma risultare ne tesi ne laschi.
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Quello che è importante è ricordarsi che davanti la tensione dev’essere simmetrica sia sul lato DX che su quello SX, al posteriore invece i raggi lato trasmissione devono essere più tesi.
A questo punto si può procedere con una prima campanatura piuttosto grezza: tiriamo ulteriormente, in maniera uniforme, tutti i raggi dal lato DX o SX in modo che la ruota risulti visivamente centrata nel telaio. Questo consentirà alla ruota di entrare nella gola del primo piano di riscontro, quello di massima.
FASE 2: campanatura di massima
Dopo la prima campanatura saremo in grado di inserire il primo piano di riscontro (quello di massima). Inseriamo il piano di riscontro, fissandolo con le fascette al telaio.
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Inserendo il piano di riscontro ci accorgeremo che, per quanto siamo stati precisi nella fase 1 di prima campanatura, la ruota risulterà ancora leggermente scampanata.
In questo caso la ruota è scampanata verso SX, tireremo quindi in maniera uniforme tutti i raggi del lato DX di 1/2 giro. Potrebbero essere necessari ulteriori aggiustamenti, se però dovessimo andare oltre il valore corretto, allentiamo di 1/4 di giro.
Consiglio sempre di procedere a piccoli step, soprattutto le prime volte. Meglio ripetere più volte l’operazione che esagerare e ritrovarsi con una tensione eccessiva dei raggi.
La ruota se correttamente centrata nel piano di riscontro dovrebbe essere già piuttosto ben campanata, ci saranno invece delle zone scentrate.
FASE 3: centratura di massima
Procediamo quindi con la prima centratura della ruota. Come prima cosa consiglio di partire dalla centratura radiale. Come già accennato spesso correggendo la centratura radiale quella laterale viene di conseguenza.
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Come sempre consiglio di procedere con piccoli aggiustamenti. 1/8-1/4 di giro per volta, mai di più. E’ un lavoro di pazienza, quindi calma e sangue freddo!
A questo punto la ruota dovrebbe essere correttamente campanata e dritta. Controlliamo la tensione dei raggi: se vediamo che sono molli procediamo tirandoli tutti (lato dx e sx) di 1/4 di giro per volta, controllando successivamente che la ruota risulti correttamente centrata.
Solitamente andando a tirare i raggi per sistemare la centratura e la campanatura la tensione dovrebbe già essere buona, ma non è detto.
FASE 4: campanatura e centratura di fino
Ora che la ruota è centrata possiamo smontare il piano di riscontro di massima e sostituirlo con quello di fino.
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Con il piano di riscontro di fino controlliamo innanzitutto la campanatura. Se la ruota risultasse leggermente fuori asse, tiriamo i raggi dal lato opportuno. Se invece la tensione dei raggi fosse già elevata è meglio allentare. Consiglio di procedere con 1/8 di giro, non di più.
Aggiustata la campanatura correggiamo la centratura, prima quella radiale con l’apposita piastra metallica (se necessario, in teoria dovrebbe essere a posto visto che l’abbiamo sistemata prima) sia quella laterale (in questo caso noteremo di sicuro piccole oscillazioni che con il piano di massima non avevamo notato.
Una volta che la ruota è correttamente campanata e centrata abbiamo finito. Controlliamo la tensione dei raggi per assicurarci che sia uniforme e non ci siano raggi eccessivamente tesi o altri laschi.
Ricordiamoci che la ruota si assesterà dopo le prime uscite, dopo le quali è opportuno ricontrollarla. Ora che abbiamo i piani di riscontro è però un’operazione facile!
APPENDICE: raggi piatti ed a sezione sottile
Finche si utilizzano raggi spessi (sezione 2,0 dritta o sfinata 2,0-1,8-2,0) si può procedere avvitando i nipples senza particolari precauzioni. Quando però si utilizzano raggi sottili o bladed (piatti) c’è il rischio che ruotando il nipple il raggio possa andare in torsione.
Un raggio torto non solo è meno resistente ma con l’uso tende a raddrizzarsi perdendo tensionatura molto velocemente.
Lavorare con raggi spessi è indubbiamente più semplice, per questo consiglio di cominciare con l’assemblare questo tipo di ruote.
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Quando si utilizzano raggi sottili o piatti è opportuno prendere alcune precauzioni:
- Il filetto del nipple va lubrificato con dell’olio o un leggero strato di grasso. Se volete esistono prodotti specifici.
- Quando si pensionano i raggi è opportuno tenere fermo il raggio con una pinza o l’apposita chiave. Questo evita che il raggio vada in torsione.
Per il resto non ci sono particolari differenze.
Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente Matteo (Bikerciuc) per aver sviluppato ed avermi illustrato questo sistema semplice, efficace ed a costo zero per centrare le ruote.