Esattamente un anno fa abbiamo ricevuto da SRAM il gruppo XX1 per poterlo provare a piacimento. Il luogo della presentazione non era stato scelto a caso: si trattava della sede europea di SRAM a Schweinfurt, in Germania, dove l’XX1 era stato pensato, progettato e testato. Da quel giorno qualcosa nel mondo della mountain bike era cambiato.
Chi storceva il naso al 2×10 si trovava di fronte ad una trasmissione 1×11 rivoluzionaria nella sua apparente semplicità. Un monocorona pedalabile nella maggior parte delle occasioni, la cui catena non cade. Tralasciamo i dettagli, su cui sono stati spesi fiumi di inchiostro (potete leggerli qui), ma non dimentichiamo le tante reazioni scettiche, alcune delle quali si possono paragonare al “chi disprezza compra”.
Si, perchè l’XX1 in un anno si è affermato come la trasmissione per le bici top di gamma, scalzando dal podio il sempiterno Shimano XTR. Non che questo vada male, anzi. Ma se uno spende 5-6000 Euro per una bicicletta é anche lecito aspettarsi che ci monti l’ultima innovazione tecnologica.
In Giappone sembra che il ciclone XX1 non abbia lasciato segni, anche se Shimano sa sicuramente difendere bene i propri segreti industriali. Da altre parti, però, si è deciso di saltare sul carro dell’1×11. In Canada Race Face si è “inventata” (le virgolette sono veramente d’obbligo in questo caso) una guarnitura con monocorona più leggera di quella di SRAM. Da montare su gruppi XX1.
In Italia/Taiwan FSA ha in gamma una guarnitura monocorona, la SL-K Single. Notate però i denti, che non hanno lo stesso design dell’XX1 (mentre quella di RaceFace ha in alternanza un dente stretto e uno largo, proprio come SRAM).
Giusto per citarne due, visto che altre aziende sembrano lavorare ad una guarnitura compatibile con l’XX1. Due prodotti che, fra l’altro, abbiamo in prova e di cui potrete leggere a breve le recensioni.
Ora, è normale che un’innovazione di successo venga riproposta da altre aziende. La più palese, negli ultimi anni, è stata l’iPhone, scopiazzato da tutti, ma soprattutto da Samsung che ora vende più smartphone di Apple. Le guerre di brevetti davanti al giudice non sempre hanno successo. Proprio un responsabile di SRAM mi raccontava come, nelle dispute sui brevetti, il pesce più grande mangi quello più piccolo, indipendentemente da quanti brevetti questo abbia depositato. Alla fine contano i soldi, cioè la possibilità di prendersi i migliori studi legali e di sfinire l’avversario a suon di parcelle di avvocati. Descrizione semplicistica, ma molto vicina alla realtà, soprattutto se una piccola azienda manifatturiera si trova di fronte ad una multinazionale.
Dal punto di vista etico, invece, la cosa non è così semplice. Purtroppo l’etica gioca un ruolo troppo piccolo nel mondo degli affari e pochi clienti si interessano se il loro acquisto è una copia di un prodotto inventato da altri.
SRAM ha affermato che difenderà l’XX1 con i brevetti che ha registrato, dato che la guarnitura con il design “dente stretto-dente largo” è stata inventata da loro e continua ad essere sviluppata. Ricordiamo che questo design è un elemento essenziale per non far cadere la catena.
La cosa sicura è che SRAM ha centrato il bersaglio con l’XX1 e che la reazione più interessante deve ancora arrivare: quella di Shimano. Preparatevi ad un 2014 molto interessante nel campo delle trasmissioni.